15 luglio 2021

Recensione: La guerra di domani, di Chris McKay ★☆☆☆☆


Di solito qui evitiamo di scrivere recensioni su film che non ci sono piaciuti attribuendo la circostanza ad un errore di scelta più che alla scarsa qualità del film. Ma dopo quasi due ore di gente che spara a bestiacce carnivore sullo sfondo si uno scenario apocalittico da videogioco anni '90, sopportate solo nella speranza di un finale che restituisse un senso al sacrificio, qualcosa devo dire se non altro per mettere in guardia chi come me cercava un moderno film di fantascienza. 
"La guerra di domani" è uno sci-fi che di scientifico ha poco o nulla, una storia di viaggi nel tempo forse delle più cialtrone viste nei mainstream americani. 
Un'invasione aliena mette in ginocchio l'umanità in un futuro non remoto (30 anni) e la generazione matura pensa bene di correre nel passato a chiedere aiuto a mamma e papà. Da dove arrivino questi alieni (per nulla evoluti) non è tanto chiaro. Alla fine del film una mezza spiegazione viene data ma in maniera molto veloce, approfittando di un intervallo brevissimo tra una ennesima sparatoria e una sanguinosa scazzottata tra uomni e alieni. 
Il tutto, dalla regia all'uso spasmodico della colonna sonora, agli effetti sonori, allle frasi ad effetto, ripertano ai "bei tempi" dei (peggiori) action movie di Michael Bay dei primi anni '00.
Nel cast il divo marveliano Chris Pratt (solitamente simpatico ma qui uno stoccafisso) e l'australiana Yvonne Strahovski (bellissima interprete di Serena ne "Il racconto dell'ancella") e un J.K. Simmons pompato all'inverosimile.
Nessun motivo per guardarlo. 
Al cinema sarebbe stato un flop assurdo, mentre pare che su Amazon Prime stia riscuotendo un inspiegabile successo. 
De gustibus non est sputazzella.

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