21 giugno 2021

Recensione: Una donna promettente, di Emerald Fennel ★★★★☆



Un revenge-movie spietato che non risparmia colpi. La storia di una amicizia tra donne che porta una delle due a compiere un percorso di vendetta molto particolare che condurrà ad un epilogo abbastanza imprevedibile in quasi due ore di film durante le quali (alleluja!) è molto difficile ipotizzare il finale.

"Una donna promettente" è un film incentrato sicuramente sul dolore che tuttavia indugia davvero poco sulla spettacolarizzazione della violenza, se non in una scena abbastanza dura più per il peso che ha sulla storia che per le immagini.

Interpretato dalla sorprendente Carey Mulligan (Wildlife, Suffragette) e dal "geniale" performer Bo Burnham, il film è prodotto tra gli altri da Margot Robbie e diretto Emerald Fennel. Un cast tecnico e artistico in prevalenza femminile che manda un messaggio ben preciso agli uomini in maniera diretta e grintosa che ricorda la quarta stagione de "Il racconto dell'ancella". Sicuramente un film figlio del metoo, ma non di propaganda e con una sua dignità cinematografica. L'Oscar come migliore sceneggiatura originale, quindi, non sembra essere stato assegnato con intenti politici, come si sospettava. Il racconto, pur procedendo in maniera lineare e concentrato sulla sola protagonista, riesce a confondere e poi riprendere lo spettatore che scopre tutti i dettagli del "progetto" vendicativo di Cassandra, e le sue motivazioni, esattamente nell'ordine voluto.


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