15 giugno 2021

Recensione: Bliss, di Mike Cahill ★★★☆☆

 


Dopo sette anni da "I Origins", il regista autore Mike Cahill torna ad occuparsi del dramma fantascientifico con Bliss, film Amazon con Salma Hayek e Owen Wilson.

Più che Kieślowski, da sempre dichiarato tra i suoi ispiratori, in questo film sembra essere stato il francese Michel Gondry il modello del regista, soprattutto per le soluzioni visive con cui rappresenta l'andata e ritorno tra reale e virtuale che ricordano "Eternal Sunshine of the Spotless Mind".

Greg, un uomo provato da un recente divorzio e dipendente dagli psicofarmaci, incontra Isabel, una donna misteriosa che sembra avere dei particolari poteri di manipolazione della realtà che lei sostiene essere una illusione, una simulazione (tipo Matrix, per intenderci).

Abituati alla fantascienza annacquata prodotta dai nuovi giganti dell'intrattenimento in streaming, "Bliss" sia nella realizzazione che nella scrittura risulta una spanna sopra le altre recenti produzioni.

Una trama comunque portata avanti un po' con troppa lentezza, secondo chi scrive, in cui gli avvenimenti salienti occupano davvero una piccola parte dell'intera durata per far posto agli assoli dei due esclusivi protagonisti che, benché star apprezzate in tutto il mondo, non sono certo Mastroianni e Loren o Bogart e la Hepburn.

Interessante è però nel complesso il tema di fondo: per riuscire a vincere le difficoltà della vita reale è meglio una simulazione peggiorata con cui confrontarsi oppure rifugiarsi un una versione ideale della realtà?

Cahill non dà risposte ma invita a porsi la domanda. Funzione fondamentale del cinema.

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