Il problema è che ha quel "difettuccio" che sempre più spesso affliggono i prodotti Netflix. Il fatto di essere una serie quando avrebbe potuto (dovuto) essere un film.
Una storia che si sarebbe potuta raccontare in un'ora e mezza (anche abbondante) è stata allungata a dismisura per durare ben otto ore quando in fondo la vicenda raccontata occupa un arco di tempo di un anno scarso.
Appaiono infatti ridicoli i continui rimandi temporali con salti di due o al massimo quattro mesi, in cui luoghi e i personaggi sono sempre gli stessi, tra l'altro vestiti sempre allo stesso modo dal momento che le vicende si svolgono in una parte del pianeta dove praticamente è estate perenne.
La storia (vera) è quella di un criminale (Charles Sobhraj) mezzo francese e mezzo vietnamita che adesca, deruba e ammazza turisti hippy (dall'aspetto trasandato ma pieni di contanti) in viaggio a Bangkok e ai quali ruba il passaporto per potersi muovere liberamente per esercitare la sua attività secondaria di trafficante di diamanti.
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