Alla fine davvero hanno fatto il sequel di Blade Runner. Ridley Scott è il produttore esecutivo mentre la regia è affidata a Denis Villeneuve (Arrival, Sicario).
Il protagonista è sempre lui, Harrison Ford, e stavolta gli sta vicino Ryan Gosling.
Nei cinema a giugno 2017
Che Paolo Sorrentino sia il più "felliniano" dell'ultima generazione di registi italiani (e anche di quelle precedenti) è cosa risaputa.
Spesso le citazioni e gli omaggi di Sorrentino al regista romagnolo sono espliciti e il suo "La grande Bellezza" può essere considerato un sequel o un riadattamento de "La dolce vita".
Ma a ben vedere i crediti felliniani di Sorrentino vanno al di là del premio oscar, come ci mostrano Giuseppe Stasi e Giancarlo Fontana (Inception S.r.L.) in questo mashup in cui vengono messi a confronto scene di film dei due registi con molte analogie. Una carrellata di alcuni degli omaggi di Sorrentino a Fellini che, come dichiarato dagli stessi autori del video, non vuole affatto essere un contrappunto o un j'accuse verso il regista napoletano, bensì la cronistoria di "lunga, bellissima, dichiarazione d'amore a Fellini. E per fare una dichiarazione d'amore occorre ironia, incoscienza, dolcezza. E coraggio. Qualità che in pochissimi possiedono."
La serie Netflix brasialiana "3%" arriva in Italia in lingua originale (portoghese) o doppiata in inglese, spagnolo e francese.
Gli Italiani quindi possono al massimo ricorrere ai sottotitoli e la cosa bella è che lo fanno.
La serie infatti non è stata affatto snobbata dal pubblico nostrano, anzi la costrizione alla visione in una lingua straniera viene presa quasi come una sfida.
Personalmente ho scelto di vedere la serie in lingua inglese (con sottotitoli in Italiano) nonostante il doppiaggio non sia dei migliori (pare che 'sto mestiere siamo rimasti gli unici a saperlo fare bene) ma sinceramente mi riesce davvero difficile l'ascolto prolungato di una lingua di cui non conosco davvero una parola.
La serie è un low budget (quasi tutta in interni) ma regia e recitazione sono al top.
Diretto dall'uruguayano César Charlone, già candidato all'Oscar come direttore della fotografia per City Of Gods, 3% racconta di un futuro distopico in cui le risorse primarie scarseggiano e solo una elite (il 3% del titolo) periodicamente viene selezionata attraverso una serie di prove durissime per accedere al benessere di una città perfetta.
Un po' come in "Hunger Games" e "The Island", nella serie seguiamo un gruppo di giovani candidati alle prese sia con la dura selezione che con la scoperta della verità.
La serie Netflix, pubblicata in contemporanea mondiale il 26 novembre, è lo sviluppo di un pilot di web serie intitolata "3 por cento" creata e pubblicata su YouTube da Pedro Aguilera del 2011.
Su Netflix sono state pubblicate le prime quattro puntate della serie "Designated Survivor" mentre le restanti 15 saranno rilasciate settimanalmente in semi contemporanea con l'americana ABC.
Si tratta di un thriller fanta-politico in cui un apparentemente anonimo e poco ambizioso membro del Congresso degli USA si ritrova investito della carica di Presidente in seguito ad un terribile attacco terroristico che annienta Presidente e Campidoglio in un colpo solo.
Il presidente per caso è il rassicurante Kiefer Sutherland, dapprima impacciato e disorientato ma poi sempre più determinato e freddo stratega di una guerra di reazione in cui non si sa bene il nemico chi sia.
La serie, interpretata anche da Maggie Q (MI III, Divergent), Italia Ricci e Natascha McElhone(The Truman Show, Solaris), è un buon thriller, con un intrigo ben costruito anche se non originalissimo.
Diciamo che si fa guardare senza problemi nè particolari salti dalla sedia (l'azione è ridotta al minimo a beneficio dei dialoghi) ma si spera che qualcosa di sorprendente possa avvenire nei prossimi 14 episodi.
Vista l'ambientazione nella Casa Bianca è impossibile non pensare ad "House of Cards", di cui questa serie sembra una versione buonista e pudica.