24 giugno 2016

L’utile meraviglia, l’anteprima “saracena” all’IFF2016

Sarà presentato martedì 28 alle 21.30 il film documentario di Prospero Bentivenga
Il regista vive da anni a Napoli e dopo una lunga parentesi milanese, è tornato a girare nella sua terra d’origine, grazie al progetto del Comune di Tricarico in collaborazione con la Lucana Film Commission. 
Il racconto, scritto in collaborazione con Carmen Luongo, descrive con le parole della gente del luogo i dorati orti terrazzati nel paese di Tricarico che, come i Sassi di Matera, distanti pochi chilometri, sono monumento della povertà e della cultura contadina. 
Costruiti in pietra arenaria durante la dominazione saracena intorno all'anno 1000, per secoli hanno sfamato intere famiglie ed ora stanno scomparendo. Alla meraviglia del centro antico, sotto i quartieri dal nome arabo Rabata e Saracena, si aggrappano terrazze che orlano e discendono nel ripido terreno dove ai piedi delle case il Milo, torrente dell’inverno e dell’estate, annacqua gli orti pingui sulle pietre.
Non c’è descrizione migliore di questo patrimonio storico, dei versi del suo nobile, nativo, poeta Rocco Scotellaro. Il film esplora il ricamo della terra che genera visioni da land art
Il viaggio dell’acqua, il percorso del più prezioso bene che l’uomo ha saputo raccogliere, goccia per goccia, ha portato la troupe diretta da Bentivenga nei giardini con frutteti, nelle cisterne, nei canali, per le scalette di pietra antica fino alle miriadi di orticelli, molti ormai abbandonati. E’ il percorso dell’acqua, il filo conduttore di questo film documentario. L’incanalamento delle stesse fa di quest’opera architettonica una sapiente costruzione d’ingegneria idraulica. L’acqua e per meglio dire la sua gestione, è l’arricchimento culturale apportato dalla dominazione araba nel Medio Evo. 

Prodotto da Carmen Luongo e Paolo L. De Cesare per la Profilm in collaborazione con Doc Service Factory, si avvale delle musiche di Antonio Infantino, Felice Del Gaudio, Daniele Di Bonaventura. Curiosa l’assonanza con il tema saraceno del film osservando i lavori iniziali di Prospero Bentivenga. 

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