25 gennaio 2016

Revenant-Redivivo, di Alejandro González Iñárritu

Arrivo tardi a dire la mia su questo filmone di Inarritu. E' stato detto e scritto praticamente tutto quello che penso. 
Le solite cose quindi: film bellissimo tecnicamente che merita statuette a pioggia per tutti gli aspetti tecnici e artistici (regia, montaggio, fotografia, effetti speciali), recitazione di Di Caprio oltre limiti dell'umana sopportazione e grande prestazione anche di Tom Hardy che sembra uscito da un classico western. 
Ma c'e' da dire che ho anche trovato il film pesante e a tratti noioso. 
Quando la scena non ti fa cadere la mascella per lo stupore, ci si annoia un pochino. Colpa della trama non molto originale, oppure della sceneggiatura prevedibile o anche per i dialoghi ridotti al minimo indispensabile (come il premio oscar Tom Hanks in Castaway), fatto sta che alla fine ti restano impresse delle immagini straordinarie, la curiosita' di capire come sia stato possibile girare certe sequenze e il dubbio che Leonardo abbia patito davvero quel freddo bestiale. Insomma, si esce dal cinema un po' con lo stesso entusiasmo di una visita agli Universal Studios o all'ultima attrazione di Disneyland. Ma il film, in fondo, lo dimentichi quasi subito.
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23 gennaio 2016

Puzzle, la webserie.

Una montagnella di cinquemila tessere di un puzzle capeggia al centro di un tavolo in un tinello assolato di un quartiere romano intorno al quale quattro ragazzi, o forse solo tre come i moschetieri, cercano di motivarsi per raggiungere l'obbiettivo comune: finire il puzzle e appenderlo sulla parete al posto della foto della vecchia. E' questo il loro sport. In questo ammasso di carte i tre cercano di proiettare le loro passioni, le loro aspettative e in esso cercano le risposte a tutti i loro giovanili dubbi.
Scritto e interpretato da Edoardo Monniello, Emanuele Lucci, Mario Savina e  Angelo Mozzillo (Domenica m'innamoro), Puzzle e' una web serie di stampo tradizionale, ambientata nelle quattro mura di una stanza, in cui tutta l'azione passa attraverso i divertenti dialoghi.
I primi episodi rappresentano abbastanza efficacemente i tre personaggi, mentre del quarto non si da ancora nessuna informazione e probabilmente il suo destino è quello di essere sempre presente nelle storie ma assente nell'immagine.
Bellino l'espediente narrativo del puzzle che non viene mai nemmeno iniziato, una sorta di leit-motiv, o meglio un macguffin sul quale si basano gli "inequilibri" dei rapporti.

I primi episodi, molto divertenti e ben recitati, sono su Youtube nel canale di Scarti, la società di produzione indipendente produttrice della serie e che in passato ha realizzato video di un certo successo su web come "WhatsAppDown", "Carrozzella Negra" e "La Mia Vacanza è Meglio Della Tua".
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14 gennaio 2016

Quo vado?, con Checco Zalone (recensione)

Ma che volete tutti da Checco Zalone? Anzi, ma che vorremmo mai da Checco Zalone? O meglio, ma che cosa vuole Checco Zalone (o meglio la Medusa) da noi? Dobbiamo gridare al miracolo anche se evidentemente il miracolo non c'é? Non se ne parla.
Il buon Checco non fa altro che i film che può fare un comico che viene dalla televisione, con tanti riferimenti ai temi più popolari e con l'unica pretesa di far ridere il pubblico senza dover necessariamente contare su una cultura appena sopra la sufficienza.
Quei film "leggeri e divertenti", insomma, che da soli non beneficerebbero del passa parola, come succede per i film cult, e che per diventare campioni di incassi non devono avere alcuna concorrenza. E così è stao per " Quo vado?", non giriamoci intorno.
Ormai sembra qualunquista dire che il successo di pubblico di questo film sia dovuto soltanto al fatto che è stato programmato a tappeto nel periodo post natalizio.
E va bene, ma allora qual'é il motivo?
Come mai Zalone al cinema fa più spettatori di quando si esibisce in televisione, dove fa quasi le stesse cose? Anzi, in tv il suo talento viene fuori molto più chiaramente e per giunta gratis.
Non è assolutamente da recriminare una distribuzione cinematografica che cerca di sfruttare al massimo l'afflusso al cinema nel periodo delle feste, per lo più con un prodotto non volgare, ma non bisogna nemmeno fingere di non sapere come vanno le cose e parlare di fenomeno quando di fenomenale c'è davvero poco.
"Quo vado?" è un film qua e là divertente, fedele allo stile del comico pugliese di rappresentare la meschinità dell'Italiano medio in maniera piú grottesca e meno surreale di un Fantozzi, inevitabile riferimento di una satira di costume. Zalone é oggi quello che ieri era Pieraccioni, prima ancora Abbatantuono e Pozzetto.
Comunque, sempre meglio di Siani.
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13 gennaio 2016

The Hateful Eight, di Quentin Tarantino (recensione)

Come Federico Fellini, il buon Quentin Tarantino infila il numero 8 nel titolo del suo attesissimo ottavo film "The hateful eight" e festeggia il traguardo in compagnia degli amici più affezionati. 

Otto sono anche i protagonisti di questa storia ambientata nel selvaggio west che, per ripararsi da una imminente tempesta di neve, si rifugiano in una merceria nelle campagne del Wyoming. Si tratta di due cacciatori di taglie, in compagnia di una donna condannata a morte, un sedicente sceriffo di fresca nomina, un boia, un ex generale di cavalleria e altri due enigmatici personaggi.

Quasi completamente ambientata all'interno di questo rifugio, la storia di "The Hateful eight" si dipana nei lunghi e, come al solito, efficacissimi dialoghi. 

Pochissima azione, quindi, tante parole e molta crudeltà, in puro stile pulp. Verrebbe da dire che si tratta di un Tarantino teatrale, minimalista, ma a ben vedere gli elementi della sua "retorica" ci sono tutti: voce fuori campo, divisione in capitoli, flashback, musicalità del montaggio e tante, tantissime parolacce.

Un film che piacerà molto agli affezionati di Quentin, i quali non mancheranno di ritrovarvi elementi de "Le Iene" e "Jackie Brown", mentre potrebbero restare un po' delusi gli amanti del Tarantino delle grandi storie e dei miscugli di genere, come "Kill Bill" e "Bastardi senza gloria".

Anche se complessivamente siamo di fronte ad un piccolo gioiello, con dialoghi brillanti e attori tutti al massimo livello, c'è da dire che Tarantino non è Polanski, per cui di tanto in tanto la tensione non basta a tenere lontano lo spettro della noia.

L'epilogo, inoltre, non è di quelli che soddisfano appieno le aspettative e il sangue che scorre tra una parolaccia e l'altra è davvero tanto,ma è un film di Tarantino, cazzo! "Non è che vado al concerto dei Metallica e urlo 'Ehi, dite a quegli stronzi di abbassare il volume!'"


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