Non è certo un buon periodo per le webserie italiane. Come si muovono dal contesto della rete fanno disastri e anche nella rete sono davvero poche quelle che riescono a imporsi per qualità e/o originalità.
Nell'attesa che anche in Italia arrivi la web TV (Netflix pare sia alle porte), configurandosi uno scenario in cui la specifica di serie web non avrà più senso e "House of cards" si contenderà le visualizzazioni con "Bishonnen" e i "Fratelli Katano", ogni tanto capita di incontrare lavori che fanno la differenza e sembrano andare nella giusta direzione. E' il caso del progetto "Innumerevoli ombre", miniserie di quattro episodi scritti e sceneggiati da Antonio Micciulli e diretti da quattro registi diversi (come nella consuetudine delle serie non web).
Nell'attesa che anche in Italia arrivi la web TV (Netflix pare sia alle porte), configurandosi uno scenario in cui la specifica di serie web non avrà più senso e "House of cards" si contenderà le visualizzazioni con "Bishonnen" e i "Fratelli Katano", ogni tanto capita di incontrare lavori che fanno la differenza e sembrano andare nella giusta direzione. E' il caso del progetto "Innumerevoli ombre", miniserie di quattro episodi scritti e sceneggiati da Antonio Micciulli e diretti da quattro registi diversi (come nella consuetudine delle serie non web).
Ogni episodio della serie è ambientato in una regione diversa d'Italia (Puglia, Friuli, Marche e Veneto) e parlato in dialetto.
Ambientata nell'Italia contadina di fine 800 Innumerevoli Ombre analizza un sentimento unico, che percorre tutti gli episodi: la distanza rispetto agli altri e la mancanza di empatia, che si traduce in egoismo ed egocentrismo. La serie si interroga sugli effetti che questa distanza produce quando si riversa nei confronti di un coniuge, dei familiari o quando è rivolta a tutti quelli che vivono nello stesso ambiente.
I primi tre episodi sono già su Youtube. Guardateli e ditemi se non si tratta di una serie che non sfigurerebbe su un ipotetico Netflix italiano.
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