Nel 2004, precisamente nel mese di aprile, mentre viaggiavo per lavoro in treno da Bologna a Napoli, scrivevo il primo post sul mio neonato blog KinemaZOne, allora ospitato sulla scomparsa Splinder.com. Il motivo per cui avevo deciso di aprire un blog era puramente professionale. Il trend tecnologico spingeva molto sui blog e io, che allora mi interessavo di Content Management, per capire bene di cosa si trattasse dovevo necessariamente aprirne uno e provarne le capacità. L'unica cosa che facevo allora, oltre a lavorare, era guardare film e quindi decisi di aprire un blog di recensioni cinematografiche. Per questo motivo, comodamente sistemato sul frecciarossa, mi lasciai andare a scrivere delle considerazioni su “La passione di Cristo” di Mel Gibson, un film che non mi era piaciuto.
In questi primi 10 anni, come nella vita di chiunque, sono successe tante cose su questo blog. Innanzitutto abbiamo conosciuto e, nel nostro piccolo, contribuito alla diffusione di opere di autori indipendenti e valentissimi come
Michele Pastrello, Ivan Pesenti, Lucas Pavetto, Michele Salvezza, i Licaoni, i Jackall e tanti altri. In questi anni abbiamo anche intervistato pezzi grossi come
Vittorio Storaro, Arnoldo Foà, Carlo Lucarelli, i Manetti Bros, Max Bunker, ma soprattutto abbiamo fatto delle preziosissime amicizie.
Le cose proseguivano abbastanza bene e oltre a me cominciarono a scrivere su KinemaZOne dei collaboratori e i festival cominciarono ad accreditarci e ad invitarci alle serate di gala. Tutto, dicevo, fino al 2007, anno in cui successe una cosa che compromise tutto il resto della storia.
Tutto partì dal fatto che oltre a ricevere cortometraggi e piloti di autori molto bravi, mi capitava spesso di vederne anche di mediocri: da qui il malsano pensiero “Ma allora lo posso fare anche io”.
per la precisione il pensiero malsano non venne direttamente a me ma al mio grande ed eterno amico Luca Napoletano. Ci volle poco, quindi, a Luca per trascinarmi a fare video anche noi, con spirito goliardico e senza grandi aspettative.
Iniziammo con un cotometraggio (allora l'unica forma videoespressiva breve conosciuta) dal titolo “Un pazzo indietro”. Eravamo tecnicamente inetti e quindi ci avvalemmo del supporto di amici, incapaci a loro volta, ma almeno che non ci facessero sentire soli.
“Un pazzo indietro” fu un successo insperato, nel senso che riuscimmo davvero a finirlo e nessuno ci insultò, nemmeno quelli dei quali avevo parlato male su KinemaZOne, fino addirittura ad essere accettato in diversi festival.
Dopo “Un pazzo indietro” arrivò la web serie “Travel Companions” che per circa tre anni monopolizzò le nostre vite e il blog stesso (vincitrice a Los Angeles Web Fest nel 2011 e al NapoliFilmFestival nel 2013) e poi nel 2013 la serie “Il mestiere più antico del mondo” (vincitrice al Los Angeles Web Fest e I corti sul lettino nel 2014) tutt'ora in produzione.
Dall’inizio del 2014 come saprete KinemaZOne non è più indipendente ma FELICEMENTE ASSORBITO nella holding dei Fratelli Katano, i due magnati dell’enterteinment che stanno cambiando la faccia del web. I big brothers, però, ci lasciano abbastanza libertàeditoriale limitandosi ad utilizzare il nostro spazio per pubblicare le loro performances artistiche, ma è un prezzo (salato) che posso ancora permettermi di pagare.
A questo punto gli auguri vanno fatti a loro e grazie a tutti quanti..