02 luglio 2014

"In viaggio con Cecilia" all'Ischia Film Festival 2014

"In viaggio con Cecilia", il documentario diretto da Cecilia Mangini - la più importante documentarista italiana del dopoguerra - con la giovane collega Mariangela Barbanente sarà proiettato la sera del 2 luglio nell’ambito della dodicesima edizione dell’Ischia Film Festival.
Le due registe, attraverso un film on the road, ci raccontano com'è cambiata la Puglia, loro terra d'origine e tema centrale dei documentari realizzati da Cecilia Mangini negli anni '60.
Il film intreccia epoche e luoghi, gli archivi dialogano col presente indagando un luogo nella sua continuità.
Nato nell’estate del 2012, con l’obiettivo di raccontare con un film on the road com’è cambiata la “loro” Puglia (entrambe le registe sono nate a Mola di Bari), terra che è stata tra i temi centrali dell’opera di Cecilia Mangini, “In viaggio con Cecilia” ha da subito voluto intrecciare epoche e luoghi, facendo dialogare le immagini d’archivio con quelle del presente. Ma in quella stessa estate del 2012, un giudice ordinava l’arresto di Emilio Riva, il “padrone” dell’ILVA di Taranto, dichiarando che la città è ostaggio dell’inquinamento che l’acciaieria produce. Il viaggio diventa così l’occasione per confrontarsi con domande che Cecilia Mangini aveva posto al centro della sua ricerca: come guardare all'industria che riscatta una terra, che la traina fuori dalla sua dimensione arcaica, ma ponendola in un presente crudele e contraddittorio?


Dopo un esordio come critico cinematografico (in Cinema Nuovo, Cinema '60, L’Eco del cinema), Cecilia Mangini inizia la sua opera con il marito, Lino Del Fra; in seguito collabora con Pier Paolo Pasolini in lavori documentaristici sulle periferie cittadine: Ignoti alla città (1958), La canta delle marane (1960), ispirato dal romanzo Ragazzi di vita e il documentario Stendalì (1960), sulle lamentazioni funebri nella provincia di Lecce (anche sull'analisi di studi di Ernesto De Martino).
Nell'analizzare la fabbrica, affronta i drammi sociali legati al boom economico; come per esempio in Essere donne (1965) o in Brindisi ’66 (1966), sul petrolchimico Monteshell a Brindisi.
In Comizi d’amore '80 invece, tocca i temi della sessualità e la legge sull’aborto. Altri suoi lavori sono: Poi Domani vincerò (1969), e All'armi, siam fascisti! (1962) con Lino Miccichè a cui seguirà Stalin, del 1963.
Nel 2009 è ripresa la sua figura e la sua opera al NodoDoc Festival di Trieste.
Nel 2012 si reca a Taranto per raccontare e sostenere le mobilitazioni contro l'inquinamento prodotto dalla locale industria siderurgica.


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