Per quanto generazionalmente il ”mio” Pinocchio debba essere quello in TV di Comencini, nel mio immaginario di adulto quello che ha lasciato più il segno e mi ha fatto amare il personaggio è un altro.
Non parlo di quello di Disney, impreciso e troppo favolistico, e nemmeno del piùchealtroinutile kolossal di Benigni, o le variazioni su tema di Spielberg e l’inconsapevole Kubrick (A.I.).
Il mio Pinocchio è quello di Jacovitti. Spero tanto che Tim Burton si ispiri a quelle stupende tavole del maestro per realizzare il suo (altrimenti) superfluo film.
Anzi, gliene ordino uno su Amazon e glielo mando. Magari non lo conosce.
Qualcuno ha l’indirizzo?
16 maggio 2013
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