Abbiamo atteso tanto questo momento e finalmente è arrivato. Parliamo del ritorno al live action di Robert Zemeckis dopo un (troppo) lungo periodo dedicato all'animazione motion capture, 3D e altre cose del genere in cui (reputiamo) il suo enorme talento era sprecato.
Il film in questione è Flight, con Denzel Washington, e racconta la sotira di Whip Whitaker, un esperto pilota d’aerei di linea, che riesce miracolosamente a far atterrare il suo aereo in avaria a mezza quota, salvando quasi tutti i passeggeri a bordo. Mentre Whip è accolto come un vero eroe, una serie di ulteriori indagini
accrescono i dubbi sulle reali cause dell’incidente e su cosa sia davvero successo su quell’aereo.
Nel 1999, lo sceneggiatore ed ex attore John Gatins ha lavorato come consulente tecnico su un film “epico a tema militare” trascorrendo la maggior parte del suo tempo con altri consulenti tecnici, per lo più piloti della Marina, che gli hanno raccontato le “storie più folli” su cosa hanno dovuto fare per far atterrare i loro aerei sui mari in tempesta.
E’ iniziata così l’odissea, durata dodici anni, che alla fine ha portato Flight sullo
schermo.
Il principale conflitto drammatico esplorato in Flight è l’incapacità di Whip Whitaker di essere sincero con se stesso. Lui è un esperto del rifiuto, anche quando la sua personale spirale discendente aumenta esponenzialmente. Come dice Gatins: “Flight è uno studio sul personaggio di un uomo che lotta davvero contro i suoi demoni. Quello che per lui avrebbe dovuto essere un normale giorno di lavoro si trasforma in una serie di eventi sfortunati che portano ad un avvenimento disastroso sul suo aereo. Da qui inizia a svolgersi per lui una storia più grande sia personale che professionale. Mentre questo mondo si schiude, noi guardiamo l’uomo al centro disfarsi e svelarsi.”
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