"Lost in Google" è giunta al suo quinto e ultimo episodio(se non sapete cos’è lost in google andate qua e guardatevelo).
Si è trattata della prima produzione seriale dei Jackal (se non sapete chi sono… beh, avete capito). Un successo enorme, meritatissimo e scontato dal momento che i ragazzi di Melito (oggi professionisti) bazzicano la rete da più tempo di tutti - in proporzione alla loro età - e probabilmente non c’è nessun altro in Italia che conosca le dinamiche e gli umori del web come loro.
Proprio per questo "Lost in google" è da apprezzare per aver avuto il coraggio (e l’intelligenza) di guardare esclusivamente dentro i confini della rete, raccontando una storia ambientata nel web, con personaggi che vivono nel web e la cui stessa narrativa può trovare giustificazione e consenso soltanto nel web.
Inutile dilungarsi nell’incensare i Jackal per la preparazione e professionalità tecnica. Basta guardare 3 minuti a caso della serie per capire che siamo di fronte a dei professionisti di livello alto.
Ma la notizia migliore è che "Lost in Google" sia finito. Sì, perché nonostante l’ottima qualità della serie, i Jackall hanno dimostrato in passato di essere qualcosa di più che dei raffinati youtubers. Vederli ospitare nella serie “web star” come gli attori di Freaks!, Frank Matano, i Nirkiop e altri ci fa temere che la frequentazione di questi "talenti mediatici" possa deviare quelli che sono tutt’altro che dei fenomeni passeggeri.
Nell’ultima sequenza della serie appare un personaggio che ha il merito di aver aperto la strada alla produzione video per il web. Lo prendo come un segno positivo.
Last in Google!
di Ferdinando Carcavallo
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