C’è un film italiano indipendente che sta facendo incetta di premi e riconoscimenti praticamente in tutto il mondo. Si tratta di “La dolce mano della rosa bianca” e si tratta di uno di quegli horror movie che fanno la felicità dei cultori del genere.
Protagonista di questo “caso cinematografico” è il regista romano (di adozione spagnola) Davide Melini, un professionista della macchina da presa e della scrittura cinematografica che riesce bene a coniugare indipendenza produttiva ad altissima qualità del lavoro.
Nel suo curriculum si trovano cortometraggi e collaborazioni a grandi produzioni con denominatore comune il genere horror.
Ma l’horror di Davide Melini non ha nulla a che fare col genere in voga tra le nuove leve della video mania web, tanto che nei suoi corti non troverete zombie, vampiri e ragazzine urlanti riprese coi telefonini. La paura protagonista dei lavori di Melini viene da lontano, da quell’ignoto e quasi dimenticato cinema horror italiano che viene sempre citato e omaggiato ma al quale pochi (a parte Melini) riescono a dare continuità.
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