20 gennaio 2012

Berluscone. Una Storia siciliana. Il film di Franco Maresco (in cerca di fondi)

Sta per essere ultimato “Belluscone. Una Storia siciliana”, il nuovo film di Franco Maresco sull'epopea berlusconiana osservata da una delle sue roccaforti più privilegiate: la Sicilia. Attraverso le testimonianze più disparate, dai fedelissimi irriducibili ai grandi accusatori, dai voltagabbana ai comuni cittadini, il tutto raccontato con lo stile sarcastico e tagliente che caratterizza da sempre l’opera del regista palermitano, noto al pubblico italiano come autore, insieme a Daniele Ciprì, della mitica serie di Cinico TV. Inoltre si è costituito un comitato per sostenere il film attraverso le sottoscrizioni di tutti coloro che vorranno partecipare alla realizzazione di quest’opera. Chiediamo un contributo diretto e militante proprio perché abbiamo scelto di lavorare in assoluta libertà e di non sottometterci ad alcuna logica produttiva di natura clientelare. Il sito sarà a breve ultimato con una nuova veste grafica e nei prossimi giorni sarà arricchito da contributi video e da un’intervista inedita al regista. 
www.bellusconeilfilm.it


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Non scomparire! Un film da adottare.

Torna SelfCinema ed il suo progetto di crowdfunding (il cinema finanziato dagli psettatori che acquistanoil biglietto prima che venga realizzato).
Dopo "L'estatedi mio fratello", il progetto in cerca di fondi è l'opera seconda di Pietro Reggiani "Non scomparire!". Due storie di invisibilità psicosomatica.
Si tratta del primo film professionale italiano a svolgere una campagna internazionale di crowdfunding (in Italia, sul sito www.eppela.com).  Una serie di attori di rilievo sostengono il film: Anita Kravos, Marcello Mazzarella, Valentina Carnelutti, Rolando Ravello, Francesca Cuttica e Paolo Sassanelli. Si tratta di un film finanziato interamente con capitali privati, e che si affida ai nuovi strumenti di comunicazione, con una figura specifica (Giada Forte) per sviluppare una campagna online parallela a quella sulla carta stampata.
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Ultimissime sulla reincarnazione!!

Il comandante della nave Concordia (Costa Crociere) Francesco Schettino certamente non guardava Travel COmpanions. Questa sembra essere una notizia certa per quanto gli inquirenti (ma anche il comandante De Falco) non l'abbiano confermata. Del resto il movimento dei Forconi in Sicilia ha preso piede proprio mentre la Bassa Stagione della web serie era in stato avanzato.
Anche il prossimo festival di Sanremo, presentato da Gianni Morandi e Rocco Papaleo (e non da Enzo Iacchetti) teme il decreto delle liberalizzazioni del governo Monti, ma non per questo la crisi economica italiana (ed europea) deve distoglierci da argomenti importanti come la reincarnazione.
Ecco quindi una nuova puntata della web serie che oltre al citato tema della metempsicosi ci pone altri interrogativi critici. Ci si può reincarnare in una zuppa di pesce? L'albatros è un gabbiano?
Datevi da soli una risposta e poi confrontatela con quella del libro SuperSantos di Roberto Saviano.

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11 gennaio 2012

Due punto zero, il romanzo da non leggere su Kindle

Vi ricordate "Due punto zero"? Il romanzo da me scritto e pubblicato che non ebbe successo nel 2007? Quello ignorato dal pubblico e snobbato dalla critica? Bene, oggi è disponibile una nuova versione su e-Book, disponibile su Amazon.it, in modo che potete non leggerlo anche su Kindle (l'ebook reader di Amazon).
Se non volete comprarlo e leggerlo, non dovete assolutamente andare a questo link:

http://www.amazon.it/Due-punto-zero-ebook/dp/B006R9TQ3A


Non mi aspetto le vostre impressioni, critiche e recensioni.
Non comprandolo risparmierete € 3,53, che potrete utilizzare per comprare quasi due litri di benzina.

Visto che non lo leggerete vi anticipo inutilmente la trama: "La vita di Carmine Amendola prosegue senza particolari colpi di scena, anche se nulla gli mancherebbe per potersi sentire un professionista di tutto rispetto e "inquadrato" nella società. Ha un buon lavoro presso una multinazionale di telecomunicazioni, una bella donna al suo fianco e una casa al centro di Roma che non gli fa sentire la nostalgia della sua nativa Campania. Per quanto fondamentalmente insoddisfatto, la sua pigrizia gli impedisce di cercare qualcosa di diverso per rendere più interessante la sua esistenza.
Un giorno, però, le cose cambiano radicalmente.E' il giorno in cui Carmine prende coscienza di qualcosa di molto strano che accade nella sua azienda quando la maggior parte dei dipendenti sono a casa. Accidentalmente Carmine viene a scoprire una rete di attività e di gerarchie del tutto diverse da quelle che da anni conosce eche costituiscono anche le fondamenta della sua vita sociale. Carmine scopre di essere parte di una organizzazione molto più grande e potente in cui un semplice dipendente, timido e arrendevole, è quello che muove i fili di tutto e il cui progetto, ambizioso e diabolico, sembra davvero non conoscere ostacoli..."

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Carnage

di Ferdinando Carcavallo
Roman Polanski è uno dei pochi registi in grado di applicare al cinema le unità aristoteliche (tempo, azione e luogo) in maniera efficace, soprattutto quando è coadiuvato da attori di calibro e un testo teratrale collaudato. "Carnage", infatti, è tratto dalla piece "Le dieu du Carnage" di Yasmina Reza ed è in pratica la cronaca di un incontro di boxe a quattro i cui match sono scanditi dal gong di un telefono cellulare. Si tratta di un vero e proprio virtuosismo interpretativo pieno di metafore e chiavi di lettura, in pratica una cuccagna per gli amanti del cinema d'autore. 
La vicenda è ben nota. Due coppie di genitori si incontrano per "chiarire" le rispettive posizioni in seguito ad una lite tra i rispettivi figli. Si parte da un'atmosfera di cortesia, civiltà e rispetto ma appare subito evidente che il desiderio dei quattro è quello di scontrarsi e dare sfogo all'aggressività repressa dalle regole della convivenza civile. Inizialmente, proprio come nella boxe, gli avversari si studiano, appena si sfiorano per capire i punti deboli da colpire più avanti nell'incontro.
Il film inizia quando il formale incontro si è già concluso. Ma al momento dei saluti i quattro sono intimamente insoddisfatti di come sono andate le cose per cui colgono ogni pretesto per rimettere le carte in tavola e fare un altro giro con maggiore aggressività. Quando finalmente tutte le ipocrite finzioni perbeniste sono scomparse e la situazione trascende, le due coppie appaiono come nude e disinibite, come se stessero dando vita ad un'orgia liberatoria mostrando senza veli perversioni e vizi. Il tutto con un ritmo eccezionale ed una buona dose di humour che la mia ignoranza mi impedisce di attribuire al regista o all'autore della piece. Ma è importante?


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10 gennaio 2012

Le idi di marzo

di Ferdinando Carcavallo
Un film sulle elezioni presidenziali USA. Anzi, stavolta di parla delle primarie del partito democratico. Il duello spietato tra i team dei due candidati che non risparmiano colpi bassi per accaparrarsi il voto degli elettori repubblicani indecisi. Questa è l'unica idea originale de "Le idi di marzo": non si tratta di un match in cui si contrappongono due politiche, due diverse visioni della società, ma una lotta intestina di una parte non compatta.  
Corruzione, tradimento, arrivismo spietato, spionaggio, scandali sessuali. Gli elementi ci sono tutti. Il candidato Morris (più a un Clinton raffinato che Obama) interpretato da George Clooney non è il protagonista della storia che passa piuttosto attraverso i membri del suo team che sono poi anche i veri candidati dal momento che da loro arrivano anche le proposte per il programma politico.
Nonostante ciò il film di Clooney è un continuo deja vu. Anzi, parlerei di un "trop vu" se solo esistesse l'espressione. 
Le dinamiche della politica americana ci sono state presentate tante di quelle volte che quasi le comprendiamo meglio delle nostre. Si tratta alla fine di un americanissimo film, pieno di bandiere stelle e strisce, comizi, talk show, uffici stampa, whisky e musica jazz. La regia di Clooney, come in passato, appare sempre abbastanza statica, incentrata su primi piani (vizio comune a molti attori-registi) e lunghe chiacchierate. In definitiva un film che non fa una grinza dal punto di vista tecnico e non fa altro.
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06 gennaio 2012

L'era legale. Dal 13 gennaio al cinema

Napoli 2020: la città è ora la più pulita, sicura e ricca della Terra... ma come diamine hanno fatto?!
La risposta è in un finto documentario che narra le avventure tragicomiche di Nicolino Amore che la sorte porta da un basso nei Quartieri Spagnoli alla poltrona del Sindaco. Assistiamo così alla sua buffa e irresistibile ascesa, alle sue gaffes nella Napoli-bene e al suo adagiarsi sugli allori: la bella vita gli dà alla testa e da bravo parveneu cerca solo di godersela. Ma poi si rende conto di aver tradito la sua gente e vuole cambiare le cose... a quel punto deve fare i conti con il problema dei problemi: il potere della camorra che strozza Napoli. Nicolino ne fa la sua crociata, ma la malavita sembra impossibile da battere, quando una potente “madrina” di camorra, che ha perso l’unico figlio per overdose, gli suggerisce il solo modo per mettere i clan sul lastrico... legalizzare le droghe! Ma chi garantisce che i tossici non si moltiplicheranno in modo esponenziale? Eppure il gioco vale la posta, Nicolino accetta di correre questo rischio e alla fine... Amore batte Camorra! Sembra una favola, ma siamo o non siamo nel futuro?
Nel mockumentary ci sono poi personaggi veri: autorevoli magistrati antimafia come Pietro Grasso e Vincenzo Macrì, scrittori come Giancarlo De Cataldo e Carlo Lucarelli, giornalisti come Bill Emmott e Marcelle Padovani, il presidente di Lega Ambiente Francesco Ferrante e Tano Grasso di Libera.





Dal 13 gennaio al cinema!
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05 gennaio 2012