31 agosto 2011

Il marito perfetto, di Lucas Pavetto (recensione)

di Ferdinando Carcavallo
Fidatevi se vi dico che “Il marito perfetto” è un gran bel film. Qualunque motivazione di questa affermazione vi toglierebbe il gusto della visione.
Mi limiterò in questo post solo a considerazioni di carattere tecnico, che pure hanno la loro valenza.
Cominciamo col dire che il film (non è un corto) è uno dei migliori realizzati in HD digitale. Il lavoro di post produzione lo ha reso in tutto e per tutto un'opera cinematografica. Si tratta di un horror dalle tonalità molto gore, ma non mancano tributi (forse è meglio dire ispirazioni) a autori come Kubrick e Von Trier. Il ricorso al make up (Tommaso Luzi) piuttosto che agli effetti speciali digitali , riconduce il film di Lucas Pavetto ad un horror artigianale sullo stile di Fulci e Argento (ma anche Rob Zombie) e l’uso della macchina da presa (o meglio della reflex) è sicuramente frutto delle ore passate con le console dei videogiochi in mano. Ma si tratta di influenze che non fanno che bene ad una trama solo apparentemente di genere.
Il passo in avanti di Pavetto dall’ultimo suo lavoro (Il Lercio) è decisamente enorme.
Belle le musiche di Giuseppe Capozzolo anche se troppo presenti (come già detto da altri recensori) nella prima parte. Ma vi assicuro che la seconda parte e il finale riscatta tutti quei vizi che potrete avere notato fino a quel momento.
Brava ed espressiva Crisula Stafida e molto in parte anche Damiano Verrocchi.
Ma bravo soprattutto lui, Lucas, e mille auguri alla neonata CineVice.

Potrete vedere prossimamente "Il marito perfetto" in streaming su www.lucaspavetto.com e YouTube.

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