di Ferdinando Carcavallo
Passano a due le webserie italiane selezionate al LAWeb Series Festival di Los Angeles. Oltre al nostro Travel Companions, la web serie “L’altra” di Riccardo Milanesi sarà presentata il prossimo marzo in California insieme a produzioni provenienti da tutto il mondo.
“L’altra” è una web serie diffusa durante le vacanze natalizie del 2010 che racconta la strana storia di Martina Dego, una ragazza che rimane chiusa nella biblioteca della scuola da sola con solo un PC collegato ad Internet I suoi tentativi di richiesta di aiuto tramite Facebook, però, non hanno alcun esito in quanto c’è in giro un’altra Martina che vive la sua vita fuori e si comporta in modo molto in contrasto con la sua condotta morale.
Diffusa esclusivanebte su facebook, la web serie di m Milanesi trova proprio nel social network la sua location, in quanto i commenti degli utenti alle sortite video della ragazza vengono presto assorbite dalla storia trasformando i visitatori in comparse e sceneggiatori allo stesso tempo.
Quindi, “L’altra” è un prodotto profondamente diverso da Travel Companions, in quanto, a differenza del primo, non ha una storia trasversale agli episodi ed iil mondo narrativo è chiuso nell’abitacolo dell’automobile.
Crediamo quindi che le due serie ben rappresentino le due anime delle webseries, sia quella legata fondamentalmente al crowdsourcing e che riprende (fictionandoli) spaccati di vita quotidiani, con attori che interpretano se stessi in momenti di rilassatezza, sia quella più propriamente innovativa e professionale che, seppure low budget, è frutto di un lavoro di equipe e di un planning ben definito, anche se poi rivoluzionato in corso d’opera.
L’Italia si affaccia alla scena delle webserie, quindi, con un ottimo biglietto da visita - “L’altra” – e una buona dose di leggerezza ed umiltà, che non fa mai male.Crediamo quindi che le due serie ben rappresentino le due anime delle webseries, sia quella legata fondamentalmente al crowdsourcing e che riprende (fictionandoli) spaccati di vita quotidiani, con attori che interpretano se stessi in momenti di rilassatezza, sia quella più propriamente innovativa e professionale che, seppure low budget, è frutto di un lavoro di equipe e di un planning ben definito, anche se poi rivoluzionato in corso d’opera.
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