26 gennaio 2011

The social network

di Ferdinando Carcavallo

Non ho visto un grande film. Ho visto “The social network”. Ho visto un film che racconta di problemi legali tra giovani studenti di Harvard intorno alla proprietà intellettuale di un sito web diventato in breve tempo un affarie milionario.
Raccontare questa vicenda giudiziaria era proprio l’obiettivo di David Fincher (che dirige) e Kevin Spacey (che produce) e lo fanno con molto meno attenzione ai personaggi di quanto non succeda in una puntata di Low & Order.
I personaggi del film, da Zuckerberg ai suoi rivali, sono tutti molto piatti e piatta è anche la storia. Quello che vedi quello è, senza nessun sottotesto o riflessione sull’impatto sociale ed economico che l'invenzione del social network più popolare del mondo possa avere sulla società. C’è da dire che questa non era l’intenzione degli autori e che non è certo un obbligo che un film debba fare delle analisi o argomentare tesi, ma quando la trama della storia è così semplice e lineare (accuse da una parte e difesa dall’altra) in due ore di immagini e parole la noia si affaccia più volte con insistenza.
In sintesi, non ho trovato davvero niente, non dico di memorabile, ma almeno di notevole in questo film. Le aspettative c’erano (nominations a parte) soprattutto per il primo trailer rilasciato su internet ormai quasi un anno fa con quella bellissima cover corale di Creep dei Radiohead.

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17 gennaio 2011

Arriva The Green Hornet, il superaction 3-D firmato Michel Gondry

Il 28 gennaio uscirà nelle nostre sale il film della Columbia Pictures "The green hornet", megaproduzione 3D diretta da Michel Gondry.
Per Gondry, che nel curriculum ha grandi successi ma tutti abbastanza di nicchia, si tratta di un vero e proprio esordio nel mainstream, tanto più alle prese con un adattamento di una serie a fumetti.
Se per noi italiani il Calabrone Verde non è molto conosciuto (per gli americani è un mito) , il personaggio di Kato, il geniale aiutante asiatico, ci è sicuramente più noto grazie alle numerose citazioni dedicategli nel cinema a cominciare dall'omonimo braccio destro dell'ispettore Clouseau nei film di Blake Edwards della pantera Rosa.
Nella coppia Calabrone-Kato (ideata da George W. Trendle e Fran Striker nel 1936) molti noteranno le numerose similitudini con Batman e Robin, ma è bene tener presente che the Green Hornet, prima ancora di essere un personaggio dei fumetti, è stato una serie radiofonica in anticipo addirittura rispetto ai supereroi DC (compreso Superman).
The green hornet è stato anche adattato in una serie di telefilm, in un serial cinematografico e in diverse serie a fumetti.
Il filmone di Gondry, a giudicare dal trailer, si presenta come una commedia d'azione dal fortissimo impatto visivo in cui il 3-D (vero 3-D) sembra davvero indispensabile per il godimento dell'opera.

La trama è la storia di Britt Reid, scapestratissimo figlio del più importante magnate dei media di Los Angeles, che alla morte del padre in circostanze misteriose si ritrova a capo di tutto il suo impero economico. Stringendo un'improbabile amicizia con uno dei più laboriosi ed inventivi impiegati del padre, Kato, decidono di fare qualcosa di veramente importante: combattere il crimine diventando criminali a loro volta e proteggendo la legge infrangendola.
Il cast del film vede Seth Rogen (anche prodttore delfilm) nella parte di Reid/Il calabrone, Jay Chou in quella di Kato e Cameron Diaz in quella di Leonore, la bellissima segretaria di Britt.



www.thegreenhornet.it

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13 gennaio 2011

Da Napoli a Los Angeles

di Gabriele Niola (Punto-Informatico.it)

Situazioni surreali a bordo di un'auto, pillole di improvvisazione incardinate su una sceneggiatura solida. Travel Companions è una serie italiana che piace anche negli USA


Roma - Qualche anno fa Chris Anderson, l'uomo della coda lunga e il direttore di Wired US, in mezzo ad un articolo lunghissimo scriveva, senza dargli troppa importanza, due righe che sono rimaste impresse a molti per l'evidente acume profetico. In quelle righe descriveva un probabilissimo scenario futuro in cui, tenendo ferma l'evoluzione dei mezzi di produzione (più economici e più professionali) e di distribuzione (ubiqui e per tutti) caratteristici del connubio rete e tecnologie digitali, tutti gli abitanti del Pianeta nel corso della vita avrebbero, in media, scritto un libro, composto una canzone o girato un film. L'idea non era solo che produrre è più facile e distribuire ancora di più, ma che è in atto un cambio di mentalità tale da declinare quelle forme di produzione in versioni più spartane (ma non per questo meno valevoli!) e quindi alla portata di tutti, anche di chi non faccia questo di lavoro.

In seguito l'allora inesistente produzione audiovisuale per la rete ha puntualmente preso anche questa direzione oltre a quelle più pulite, patinate e professionali. Neanche a dirlo, è la sua dimensione più selvaggia e interessante. Abbiamo visto le disavventure di Scotty (girate di straforo), le idee di Willwoosh (realizzate, almeno inizialmente, nel tempo libero) e addirittura progetti che professionisti del cinema e della tv hanno realizzato nel tempo libero.

E proprio quella della produzione nel tempo libero da parte di persone che solitamente hanno un altro lavoro è una scelta talmente radicata e sensata, nel mondo delle serie per la rete, che anche prodotti solo apparentemente da dilettanti e realizzati per se stessi sono estremamente valutati. A dimostrarlo è il successo internazionale di Travel Companions, una serie italiana arrivata ormai alla seconda stagione che pare essere apprezzata anche oltreoceano.

La serie, a metà tra preparazione e improvvisazione, ha al centro due colleghi di lavoro che condividono un'auto e ogni mattina vanno al lavoro insieme. Ferdinando Carcavallo e Luca Napoletano interpretano più o meno se stessi in piccoli sketch finzionali, alle volte anche totalmente surreali, che come si conviene hanno un tono comico e spesso sono talmente brevi da risultare estremamente diretti e sinceri.
Contrariamente a molti prodotti ben più blasonati, pubblicizzati e sbandierati, Travel Companions ha il suo punto di forza in due elementi fondamentali nei prodotti seriali: recitazione e scrittura. Con il minimo della messa in scena (sempre più una caratteristica determinante delle serie per la rete), un'inquadratura fissa sempre uguale, uno scenario immutabile e pochissime apparizioni di personaggi che non siano i due protagonisti, la serie si presenta povera ma è decisamente più raffinata di quel che sembri. Il misto di sceneggiatura, canovaccio e improvvisazione, il modo in cui in pochi minuti (spesso meno di due) si riesce a fare un piccolo racconto (grottesco o non) sono caratteristiche da cinema e pur proibendosi molti artifici di linguaggio filmico per la fissità della scena, Travel Companions è un prodotto più sensato di quel che possa sembrare a prima vista.

Se n'è accorto il canale satellitare Comedy Central (122 di Sky), che ne manderà in onda alcuni episodi, e soprattutto se ne sono accorti a Los Angeles dove hanno selezionato la serie dei due napoletani per l'edizione 2011 del Los Angeles Web Series Festival. I due compagni di viaggio infatti hanno diffuso con dovizia il verbo del loro prodotto (caratteristica ancor più rara nei prodotti per la rete): le due stagioni della serie, ognuna costituita da una decina di episodi distribuiti a partire da maggio scorso, sembrano aver avuto buona presa oltreoceano dove prodotti simili di certo non scarseggiano e dove questo tipo di umorismo e di situazione narrativa è una consuetudine stabilita come dimostra il successo che da anni riscuote una serie formalmente molto vicina a Travel Companion come The Elevator.
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06 gennaio 2011

Aperte le iscrizioni all'IFF 2011

Si terrà dal 2 al 9 Luglio 2011 la nona edizione dell'Ischia Film Festival, concorso cinematografico internazionale dedicato alla location.
Sono scaricabili online l'entry form per l'iscrizione di lungometraggi, documentari e cortometraggi, all'edizione 2011.

Al Festival possono partecipare tutte le opere che abbiano valorizzato il territorio attraverso la scelta delle location, promuovendone così la realtà storica sociale ed umana, le tradizioni e la cultura.
La deadline per inviare le opere è fissata al 30 Aprile 2011. Per ulteriori informazioni vai alla pagina Iscrizioni al Concorso.

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05 gennaio 2011

Travel Companions su Comedy Central

Wow, questo nuovo anno si presenta bene. Dopo l'onore della partecipazione al LAWeb Festival, ecco che arriva un'altra bella notizia per Travel Companions. Ben sei puntate della webserie andranno in onda su Comedy Central, il canale 122 Sky dedicato alla comicità, a partire da gennaio nella trasmissione NO LOGO. Si tratta di cinque puntate della prima stagione più una della seconda. Il tutto è stato possibile grazie al portale Userfarm sul quale TheBlogTV ha indetto un contest di video al quale Travel Companions ha partecipato insieme a molti altri "creativi" del web. Siamo molto curiosi di vedere come gli atori del programma hanno pensato di utilizzae le nostre videoscemenze. Vi terremo informati.

travelcompanionswebseries.wordpress.com
www.comedycentral.it
www.userfarm.it

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04 gennaio 2011

L'era Legale (ovvero l’incredibile storia di Nicolino Amore sindaco di Napoli)

Come hanno fatto i napoletani a disfarsi di camorra, monnezza, disoccupazione e corruzione? La risposta è in un finto documentario che narra le avventure tragicomiche di Nicolino Amore che come Zelig o Chance il giardiniere, parte dal nulla ed approda alla fama e al successo per puro caso.
Nicolino infatti è un piccolo artigiano appassionato di filosofia che la sorte porta da
un oscuro basso nei Quartieri Spagnoli alla carica di Sindaco di Napoli che in un futuro che sta dietro dietro l’angolo avrà poteri più che straordinari.
Il suo percorso attraversa tre momenti: nella prima fase (grazie al trionfo della non-politica) assistiamo alla sua buffa ed irresistibile ascesa, alle sue gaffes nel bel mondo della Napoli-bene e al suo adagiarsi sugli allori: la bella vita gli dà alla testa e da bravo perveneu cerca solo di godersela.
Poi la crisi: come nella migliore tradizione della sceneggiata napoletana, il povero diventato ricco e potente si rende conto di aver girato le spalle alle sue origini, di aver tradito le aspettative della sua gente. Di aver favorito solo rinnovamenti di facciata lasciando immutati gli eterni problemi della sua città.
Quindi il risveglio, Nicolino vuole cambiare le cose... ma a quel punto non può non fare i conti con il problema dei problemi: il crimine organizzato fattosi classe dominante.

Nicolino ne fa la sua crociata, ma per quanto s’inaspriscano arresti e repressione, nulla basta ad interrompere l’inarrestabile flusso di denaro alimentato dal narcotraffico: arrestato un boss subito ne spunta fuori un altro, smantellato un clan, subito il clan rivale ne eredita le piazze della droga... per non parlare delle nuove leve disposte a tutto per diventare narcos ricchi e rispettati.
Battere la malavita organizzata -che col suo mare di soldi sporchi butta fuori dal mercato le imprese legali, monopolizza il commercio ed impedisce lo sviluppo civile- sembra quindi impossibile, ma proprio quando il sindaco Amore è sul punto di gettare la spugna, una potente madrina di camorra (che ha perso l’unico amatissimo figlio per overdose) avvicina Nicolino e gli suggerisce una via d’uscita che ora, grazie ad una Nuova Costituzione appena varata, Nicolino avrebbe anche il potere di tentare. Ma... il rischio è grande! Eppure il gioco vale la posta e Nicolino accetta di correre questo rischio e con una mossa a dir poco spregiudicata riesce ad mettere i narcotrafficanti della camorra nell’angolo. Sia come sia, se nella realtà la soluzione adottata è tutta da verificare, nella finzione il finale a sorpresa è una provocazione per puntare il dito sul problema dei problemi; per dirla con Roberto Saviano: “il narcotraffico è per le democrazie occidentali un pericolo assai più che il terrorismo”. Il nostro lieto fine? i clan perdono l’enorme flusso di denaro che permetteva loro di comprare imprese e attività commerciali, vincere appalti pubblici, corrompere poliziotti, politici e magistrati.
E soprattutto non saranno più un modello vincente agli occhi delle giovani generazioni.
Detta così sembra una favola... ma siamo o non siamo nel futuro?

Tutto questo nel nuovo film mokumentary di Enrico Caria (17, Blek Giek, Vedi Napoli e poi muori) intitolato "L'era legale" probabilmente (ci auspichiamo) nelle sale in questa prima parte del 2011.

Per quanto parodistico e di fantasia, il mokumentario è confezionato come un documentario vero. Quindi, più classico è, più il gioco sarà divertente e la sua provocazione autorevole.
Il riferimento formale è quindi il documentarismo storico e scientifico di matrice anglosassone: voce del narratore, immagini di repertorio ed amatoriali, fotografie, interviste a testimonial autorevoli come a gente comune.
Solo che nel nostro caso il narratore riporterà seriamente anche situazioni comiche, le immagini di repertorio sono girate ad hoc con lo stile casuale del reportage, e gli intervistati parleranno del presente come se fosse il passato. Per esempio: Roberto Saviano potrebbe ricordare quando aveva la scorta (oggi -nel 2017- non ne avrebbe più bisogno), Don Ciotti può citere le proposte di Libera (finalmente pienamente realizzate), ed il Procuratore Antimafia Grasso (che spende ormai il suo tempo andando a pesca) entrerà nel dettaglio dei passati meccanismi criminali... stando poi al gioco, tutti gli intervistati -famosi e non- parleranno di Nicolino Amore come dell’uomo del miracolo.
In questo modo si mescolano nel film finzione e realtà, favola e denuncia, analisi e sogno.

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03 gennaio 2011

Stella luna, di Giacomo Battipaglia

Angelo Sini, un capitano del RIS, il Raggruppamento Investigativo Speciale dei Carabinieri, viene contattato dal Commissario di Polizia di Telni. Cinque efferati omicidi sono stati commessi in questa bellissima città campana. Sembrano delitti inspiegabili, portati a termine con armi diverse, in orari diversi e in diversi luoghi della città. le vittime non avevano nulla in comune, e tra gli inquirenti comincia a farsi strada l’ipotesi che le morti non siano nemmeno collegate tra loro. Forse si tratta di più killer, forse una mano molto astuta si sta prendendo gioco della polizia di Telmi, forse il grigio che circonda le indagini si sta trasformando nel buio più fitto... Eppure, tutto sembra ruotare intorno alla bellissima Stella Luna, una donna affascinante che nel proprio passato nasconde forse un terribile segreto...
E' questa la trama di Stella luna (2010 Ed. Mephite), il romanzo giallo di Giacomo Battipaglia, scrittore nolano tra gli autori della raccolta di racconti Oschi Loschi. Il romanzo verrà presentato alla libreria Luidig di Benevento (Corso Garibaldi 95, Palazzo Collenea) il prossimo 28 gennaio alle 18:00.

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