di Ferdinando Carcavallo
L'enigmatico "Do you see me?" è stato il corto più premiato della seconda edizione di "I corti sul lettino".
La surrale storia di Alessandro de Cristofaro è stato giudicato dalla giuria presieduta da Giuseppe Piccioni il miglior corto in assoluto, migliore fotografia e migliore colonna sonora.
Due premi li hanno portati a casa anche "Compito in classe" di Daniele Cascella (regia e miglior attrice per Teresa Saponangelo) e il brillante e poetico Diario di un disagiato di Emiliano Cribari (Regia e sceneggiatura) al quale personalmente avremmo dato anche quello per l'attore protagonista, l'ottimo Roberto Accornero.
Altri corti premiati sono stati il pluridecorato "Oggi gira così" di Sidney Sibilia (miglior attore Pietro De Silva) e "L'amore è un giogo" di Andrea Rovetta (miglior attore Neri Marcorè), opere che per quanto meritevoli di lodi erano quelle in cui la componente psicoanalitica era meno evidente.
La serata delle premiazioni, che come l'anno scorso si è svolta al Parco del Poggio di Napoli, è stata interessante anche per la sessione di approfondimento moderata dal patron Ignazio Senatore, la guiuria a gli autori.
Se permettete una nota di vanità, segnaliamo con piacere l'ottima accoglienza da parte del pubblico del nostro "Un pazzo indietro" che, seppur rimasto piombo a premi, è stato l'occasione per dissacrare con un po' di ironia un tema serio e delicato come quello delle malattie psichiche.
La surrale storia di Alessandro de Cristofaro è stato giudicato dalla giuria presieduta da Giuseppe Piccioni il miglior corto in assoluto, migliore fotografia e migliore colonna sonora.
Due premi li hanno portati a casa anche "Compito in classe" di Daniele Cascella (regia e miglior attrice per Teresa Saponangelo) e il brillante e poetico Diario di un disagiato di Emiliano Cribari (Regia e sceneggiatura) al quale personalmente avremmo dato anche quello per l'attore protagonista, l'ottimo Roberto Accornero.
Altri corti premiati sono stati il pluridecorato "Oggi gira così" di Sidney Sibilia (miglior attore Pietro De Silva) e "L'amore è un giogo" di Andrea Rovetta (miglior attore Neri Marcorè), opere che per quanto meritevoli di lodi erano quelle in cui la componente psicoanalitica era meno evidente.
La serata delle premiazioni, che come l'anno scorso si è svolta al Parco del Poggio di Napoli, è stata interessante anche per la sessione di approfondimento moderata dal patron Ignazio Senatore, la guiuria a gli autori.
Se permettete una nota di vanità, segnaliamo con piacere l'ottima accoglienza da parte del pubblico del nostro "Un pazzo indietro" che, seppur rimasto piombo a premi, è stato l'occasione per dissacrare con un po' di ironia un tema serio e delicato come quello delle malattie psichiche.
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