di Ferdinando Carcavallo
A settembre ci sarà a Tricase (Lecce) il Salento Film Festival, uno dei tanti eventi estivi legati al cinema di richiamo internazionale, vista la locuzione "internescional" così orgogliosamente mostrata nel logo.
Particolarità di questo festival è che la selezione delle opere è a pagamento. Una formula molto curiosa e quello di Tricase non è l'unico festival ad adottarla (anche il Roma Film Festival prevede una "tassa di iscrizione"). Le tariffe per presentare le opere vanno da un minimo di 25€-45$ per i corti ad un massimo di 80€ per i lungometraggi ed ovviamente, ma non logicamente, in caso di esclusione non è prevista la restituzione della quota.
Particolarità di questo festival è che la selezione delle opere è a pagamento. Una formula molto curiosa e quello di Tricase non è l'unico festival ad adottarla (anche il Roma Film Festival prevede una "tassa di iscrizione"). Le tariffe per presentare le opere vanno da un minimo di 25€-45$ per i corti ad un massimo di 80€ per i lungometraggi ed ovviamente, ma non logicamente, in caso di esclusione non è prevista la restituzione della quota.
Essendomi sempre chiesto che senso avesse pagare per presentare un'opera ad un concorso e soprattutto quale fosse la destinazione/giustificazione di questo obolo, ho approfittato tempo fa della presenza su facebook del patron del festival che amabilmente mi rispose che "nessuno obbliga l'autore a partecipare o a iscriversi." - per fortuna - e che "la quota di partecipazione serve essenzialmente alle spese di catalogazione e non di valutazione" in quanto "l' 80% dei partecipanti invia il loro DVD senza custodia, direttamente nelle busta con scritte a mano illegibili, quindi bisogna fare un lavorone che non viene fatto a monte dall'autore." Infatti, pare proprio che mettere i DVD nelle "custodie adatte, etichettarlo comporta tempo e denaro".
Spese di segreteria, quindi. Spese di personale, per lo più volontario (quindi non stipendiato) arruolato on line con la promessa di un'esperienza di lavoro unica e impiegato in tutte le aree di office del festival. Vista la disponibilità al dialogo del personaggio, mi permisi di far osservare che dal momento che l'iscrizione al festival avveniva tramite withoutabox.com, lo spin-off di Amazon.com (e quindi IMDB.com) che facilita di molto le procedure, le possibilità di errore erano ridotte al minimo e che sarebbe stato più saggio/giusto imporre regole ferree per l'iscrizione piuttosto che farsi pagare un effort di lavoro eventuale. In tutta risposta mi fu ribadito il concetto che "ogni festival ha una sua strategia sia commerciale che artistica che si può condividere o no, e non per questo si è obbligati a presentare le proprie opere" dal momento che "di film festival in italia e nel mondo grazie a Dio ce ne sono tanti". Il simpatico direttore, dopo aver dichiarato conclusa la discussione è stato così gentile da invitare KinemaZOne "al Salento Film Festival il prossimo Settembre, a spese sue in quanto il SIFF non offre ospitalità agli autori selezionati."
Mah, mo' vediamo quanti soldi ci restano a ritorno dalle vacanze, ma non credo di farcela.
0 commenti:
Posta un commento