di Ferdinando Carcavallo
Quando la rete dorme e i cinematografi sono chiusi, c'è un eroe sul web che combatte il male nascondendo la sua identità per non avere rivalse e proteggere i suoi cari.
Il male in questo caso è il "cattivo-cinema", dove per cattivo non si intende il semplicemente brutto, ma bensì quel cinema pericoloso, che può indurre alla perdizione o, peggio, all'emulazione maligna.
Il Critico Mascherato compie (attualmente) la sua benemerita missione sulla sua pagina Facebook.
Essendo il sottoscritto uno che in molte occasioni ha beneficiato delle sue imprese ho voluto sottoporre alla sua analisi (quasi come un esame clinico) l'ultima conclusiva punta(na)ta dio Travel Companions. E il responso non si è fatto attendere.
Ve lo trascrivo innestandovi (rispettosamente) delle mie osservazioni.
Con l'ultima puntata di Travel Companions Ferdinando Carcavallo, in perfetto stile Von Trier dogmatico, viola le regole che lui stesso (con Luca Napoletano) si è dato: mai uscire dall'abitacolo ed una sola inquadratura per l'intera puntata.
Proprio così. Ma è bravo 'sto critico...
Ma è la season finale e quindi vai col kolossal e con un budget più sostanzioso.
Più sostanzioso? Ah beh, sì, abbiamo comprato in cinque il trepiedi. 10 euro fuori lo stabilimento dei Pomigliano.
Altra regola violata è quella di mostrare personaggi che non siano all'interno dell'auto, ma il regista qui gioca con il crossover con Un pazzo indietro, sua precedente opera, di cui tornano due personaggi.
Eh, sì. Sono così simpatici Gino e Alessandro che mi faceva piacere rimetterli in una scena.
Inutile dire che si tratta della parte più compiaciuta in cui Carcavallo mostra già, dopo la partecipazione ad appena qualche festival ed un'ospitata televisiva, di essersi montato la testa ricorrendo all'autocitazione.
Eravamo in un'auto...Fossimo stati su una moto avremmo fatto una moto-citazione.
Twist finale cinefilo in cui fuori campo strombetta il clacson de Il sorpasso che lascia presagire una seconda serie, magari più curata, ...
Ma sì, abbiamo delle idee per altre puntate. Una continuazione più che una "nuova serie"
... ma sicuramente meno genuina e ruspante con i due autori che, siam pronti a giurarci, ...
Non giurare...che poi te ne penti.
...si cimenteranno sempre più arditamente con citazioni ben al di sopra delle loro possibilità.
Eh, proprio. Al limite "al di sopra delle nostre capacità", perchè le possibilità sono e restano le stesse.
Va bene, caro Critico, ti ricrederai quando vedrai le prossime cose che stiamo preparando, soprattutto l'Otello in napoletano. Luca col cerone è irresistibile e io, modestamente, sono un Iago come pochi se ne so' visti. E poi che soddisfazione dire in faccia a Luca: "Beato a chillu curnuto ca, capito 'o fatto, nun se ne fotte proprje 'e che lla zoccola*".
*) Vive beato quel cortuto il quale, consio della sua sorte, non ama colei che gli fa torto."(Otello, Shakespeare)
Il Critico Mascherato compie (attualmente) la sua benemerita missione sulla sua pagina Facebook.
Essendo il sottoscritto uno che in molte occasioni ha beneficiato delle sue imprese ho voluto sottoporre alla sua analisi (quasi come un esame clinico) l'ultima conclusiva punta(na)ta dio Travel Companions. E il responso non si è fatto attendere.
Ve lo trascrivo innestandovi (rispettosamente) delle mie osservazioni.
Con l'ultima puntata di Travel Companions Ferdinando Carcavallo, in perfetto stile Von Trier dogmatico, viola le regole che lui stesso (con Luca Napoletano) si è dato: mai uscire dall'abitacolo ed una sola inquadratura per l'intera puntata.
Proprio così. Ma è bravo 'sto critico...
Ma è la season finale e quindi vai col kolossal e con un budget più sostanzioso.
Più sostanzioso? Ah beh, sì, abbiamo comprato in cinque il trepiedi. 10 euro fuori lo stabilimento dei Pomigliano.
Altra regola violata è quella di mostrare personaggi che non siano all'interno dell'auto, ma il regista qui gioca con il crossover con Un pazzo indietro, sua precedente opera, di cui tornano due personaggi.
Eh, sì. Sono così simpatici Gino e Alessandro che mi faceva piacere rimetterli in una scena.
Inutile dire che si tratta della parte più compiaciuta in cui Carcavallo mostra già, dopo la partecipazione ad appena qualche festival ed un'ospitata televisiva, di essersi montato la testa ricorrendo all'autocitazione.
Eravamo in un'auto...Fossimo stati su una moto avremmo fatto una moto-citazione.
Twist finale cinefilo in cui fuori campo strombetta il clacson de Il sorpasso che lascia presagire una seconda serie, magari più curata, ...
Ma sì, abbiamo delle idee per altre puntate. Una continuazione più che una "nuova serie"
... ma sicuramente meno genuina e ruspante con i due autori che, siam pronti a giurarci, ...
Non giurare...che poi te ne penti.
...si cimenteranno sempre più arditamente con citazioni ben al di sopra delle loro possibilità.
Eh, proprio. Al limite "al di sopra delle nostre capacità", perchè le possibilità sono e restano le stesse.
Va bene, caro Critico, ti ricrederai quando vedrai le prossime cose che stiamo preparando, soprattutto l'Otello in napoletano. Luca col cerone è irresistibile e io, modestamente, sono un Iago come pochi se ne so' visti. E poi che soddisfazione dire in faccia a Luca: "Beato a chillu curnuto ca, capito 'o fatto, nun se ne fotte proprje 'e che lla zoccola*".
*) Vive beato quel cortuto il quale, consio della sua sorte, non ama colei che gli fa torto."(Otello, Shakespeare)