
Tra tutti, quello che sicuramente ci ha maggiormente colpito sotto vari aspetti (tutti) è stato "Oggi gira così" di Sydney Sibilia, opera talmente divertente e ben fatta da sembrare addirittura "fuori luogo" nel contesto. Una commedia nera, in cui due storie al limite del parossistico si intercciano in un grottesto epilogo, molto politically incorrect e di stampo squisitamente ammanitiano (ricorda forse involontariamente il bellissimo "L'ultimo capodanno" di Marco Risi) .
Altra piacevole sorpresa è stato l'attesissimo (almeno da noi) "La fine" di Antonella Palmiero e Stefano Sabia, il corto degli allievi della scuola di Cinema Pigrecoemme, che come sempre si distingue per gusto della scrittura e originalità stavolta contraddistinto anche da un'ottima prova attoriale.
Ancora, i già discussi "Terrible Truth" dei Antonio e Giuseppe Capasso e "Domenica m'innamoro" di Angelo Mozzillo hanno superato brillantemente la prova del "grande schermo" confermandosi dei veri e propri piccoli film.
Vale la pena poi menzionare "Video 01.avi", il "found footage movie" di Gianfranco Esposito molto ben fatto ma che arriva con un lieve ritardo rispetto a quanto di molto simile già visto su YouTube da un paio di anni a questa parte.
Il resto, tra vicoli, scippi, violenze, sofferenze, problematiche sociali e gridi di dolore, abbiamo visto i soliti bei corti di sempre, "senza infanzia e senza nodi" direbbe Frassica.
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