Ieri pomeriggio, a Castel Sant'elmo, c'è stata la terza sezione dei cortometraggi del concorso Schermo Napoli Corti con la proiezione di quattordici opere (quindici se contiamo anche il nostro abusivo Un pazzo indietro). Si è trattata di una insolita abboffata di ottimi corti, alcuni dei quali a noi già conosciuti, altri vere e proprie scoperte.
Tra tutti, quello che sicuramente ci ha maggiormente colpito sotto vari aspetti (tutti) è stato "Oggi gira così" di Sydney Sibilia, opera talmente divertente e ben fatta da sembrare addirittura "fuori luogo" nel contesto. Una commedia nera, in cui due storie al limite del parossistico si intercciano in un grottesto epilogo, molto politically incorrect e di stampo squisitamente ammanitiano (ricorda forse involontariamente il bellissimo "L'ultimo capodanno" di Marco Risi) .
Altra piacevole sorpresa è stato l'attesissimo (almeno da noi) "La fine" di Antonella Palmiero e Stefano Sabia, il corto degli allievi della scuola di Cinema Pigrecoemme, che come sempre si distingue per gusto della scrittura e originalità stavolta contraddistinto anche da un'ottima prova attoriale.
Ancora, i già discussi "Terrible Truth" dei Antonio e Giuseppe Capasso e "Domenica m'innamoro" di Angelo Mozzillo hanno superato brillantemente la prova del "grande schermo" confermandosi dei veri e propri piccoli film.
Vale la pena poi menzionare "Video 01.avi", il "found footage movie" di Gianfranco Esposito molto ben fatto ma che arriva con un lieve ritardo rispetto a quanto di molto simile già visto su YouTube da un paio di anni a questa parte.
Il resto, tra vicoli, scippi, violenze, sofferenze, problematiche sociali e gridi di dolore, abbiamo visto i soliti bei corti di sempre, "senza infanzia e senza nodi" direbbe Frassica.
0 commenti:
Posta un commento