Il grande Stanis Larochelle, il divo della fiction "Gli occhi del cuore"(Boris), definirebbe compiaciuto il trailer di "Dark Resurrection 0" molto poco italiano, sottolinando l'internazionalità del progetto e la evidente qualità delle scene che nulla hanno da invidiare alle grandi produzioni d'oltre oceano.
Ma, come il buon Larochelle insegna, non c'è nulla di più provinciale dell'aspirazione esasperata all'internazionalità, ed è per questo che io riconosco in questo progetto di Angelo Licata e Davide Bigazzi molta, moltissima italianità.
E' italiana la passione e il gusto di fare a meno di grandi budget. E' italiano quel ricorso geniale all'artigianato (seppure digitale) che oggi appreziamo in maestri del passato come Mario Bava e Lucio Fulci e che quindi non possiamo non mettere in evidenza in questo fantastico secondo capitolo di Dark Resurrection.
E' italiana la passione e il gusto di fare a meno di grandi budget. E' italiano quel ricorso geniale all'artigianato (seppure digitale) che oggi appreziamo in maestri del passato come Mario Bava e Lucio Fulci e che quindi non possiamo non mettere in evidenza in questo fantastico secondo capitolo di Dark Resurrection.
Nato come fan film ispirato alla saga di Star Wars, Dark Resurrection è finanziato esclusivamente da donazioni spontanee dei fan (trai quali KinemaZOne è onorato di far parte) fatte via PayPal, bonifici bancari o cessione dell'otto per mille.
Guardate il trailer e giudicate voi se è il caso o meno di incoraggiare questa iniziativa.
2 commenti:
Tutto bello, ma perchè confrontarsi con un inarrivabile capolavoro di tecnologia invece di investire i 50k in qualcosa di originale?
credo che a spingere Licata e Bigazzi ad avventurarsi in questo progetto sia stata proprio la passione per la saga di SW, e non un generico proposito di progetto cinematgrafico. Tra l'altro,immagino, buona parte dei 50K di donazioni spontanee provengono da appassionati di SW (non è il mio caso).
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