di Ferdinando, Flavio, Luca, Simone e Pasquale
E venne il giorno di "Un pazzo indietro".
Alla fine ce l'abbiamo fatta e soprattutto ce l'abbiamo fatta a metterci d'accordo (siamo in cinque) sulla versione finale. Non è stato facile.
La prima domanda che vi verrà spontanea fare dopo aver visto il corto sarà "Ma perché mai l'avete fatto?". E' la stessa domanda che ci siamo posti noi prima e durante la lavorazione, ma poi abbiamo trovato la risposta proprio nel vedere il corto finito.
Il fatto è che seppur non ci fossero validi motivi per fare un corto intorno ai quarant'anni e senza nessuna esperienza nel campo, è anche vero che non c'era nessun motivo per non farlo. Quindi, ricordando anche che in questo paese veniamo continuamente spinti ad assumere un atteggiamento ottimistico, ha vinto la linea meno debole.
Con questo non vogliamo chiedere tolleranza nel giudizio, sia chiaro. Siate pure spietati e cavillosi, anche più che in altre occasioni tanto - tranquilli - nessuno di noi si offenderà in quanto nella vita facciamo ben altro (forse anche peggio).
E veniamo alla storia di questo corto.
Tutto nasce nel 2008 quando la scuola di cinema Pigrecoemme, a fine corso, realizza un bellissimo cortometraggio intitolato "Un passo indietro". Ci viene allora l'idea di parodiare il corto degli amici di Pigrecoemme realizzando qualcosa di simile, molto amatoriale, dove ai personaggi principali si sostituscano emeriti idioti. Nel discutere quelle che potevano essere le scenette di questo corto ecco che ci si allontana dall'obbiettivo finale (la parodia di "Un passo indietro") e si arriva a quello che è oggi.
Fondamentale nella nostra avventura è stata l'assidua frequentazione della mensa aziendale, luogo deputato alla stesura dello script. Ruolo importantissimo ha assunto nel tempo il social network Facebook che ci ha consentito di allargare la collaborazione e la diffusione ad amici lontani (nuovi e ritrovati) che hanno contribuito in maniera determinante con suggerimenti, incoraggiamenti o veri e propri sussidi (Piero e Gianfranco) oltre che con la loro arte: ci sembra doveroso ringraziare Fabrizio Pocci dei Chameleons III che si è offerto di scrivere e incidere la canzone "Un pazzo indietro", un pezzo bellissimo che sintetizza a pieno l'idea del film fino a diventrarne parte integrante (la potete ascoltare nei titoli di coda). La nostra gratitudine imperitura va infine a Rosario Gallone di Pigrecoemme che ci ha consentito di approfondire il concetto di scavalcamento di campo.
Occorre infine ringraziare una persona speciale che risponde al nome di Marco Belotti, editore e graphic-artist veronese che ci ha regalato il divertente "nuovo uomo vitruviano" che è diventato l'effige/emblema del nostro film...
Oddio, abbiamo scritto "film". Dobbiamo correggere? Ma no...lasciamolo. Chi se ne frega.
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