10 settembre 2009

The Shield

di Flavio Ignelzi (per glistregatti)

L’unico motivo decente per accendere il televisore ma non il lettore dvd è una serie tv. Ormai è cosa risaputa. In pratica la qualità dei “telefilm” (termine ormai desueto) è tendenzialmente quella del cinema vero e proprio (in alcuni casi è superiore). Sceneggiature accurate, attori dotati, registi coraggiosi, budget adeguati, soluzioni tecniche di prim’ordine creano un intrattenimento che non ha eguali, oggi come oggi.

Mi è capitano di vederne molte, di serie tv, nel corso degli anni. Alcune in modo rigoroso, dal primo all’ultimo episodio, altre a spezzoni.

A volte la qualità andava a braccetto con il successo popolare (Twin Peaks, X-Files, CSI), in altri casi dei piccoli gioiellini rimanevano sepolti dalla polvere dell’indifferenza (Millennium, Carnivàle).

Oggi, tra le tante buone visioni che valgono sempre il tempo speso (Criminal Minds, I Soprano, Dexter, The Mentalist…), ce n’è una che le surclassa per coinvolgimento emotivo: The Shield.

The Shield è un serial poliziesco cupo, realistico, violento, divertente, scomodo, sincopato, martellante come la sigla “Just Another Day” di Vivian Romero lascia presagire. Il protagonista è un intero distretto di polizia di un sobborgo malfamato di L.A., nel quale Shawn Ryan (l’ideatore della serie) ha deciso di tessere una ragnatela di accadimenti che intrecciano omicidi, affari di droga, gang criminali, ricatti, corruzione politica, e naturalmente le vite private dei poliziotti. Tra i quali spicca Vic Mackey (l’attore Michael Chiklis), detective a capo della Squadra D’Assalto, prepotente, rabbioso, venduto, padre di due bambini autistici.

Sette stagioni, ottantotto episodi in totale, un inizio, uno sviluppo ed una conclusione naturale che (chi ha già visto) assicura essere esplosiva e non gratuitamente spettacolare, una scrittura costantemente ispirata, personaggi tratteggiati con eccezionale precisione che subiscono le conseguenze delle loro azioni, una coerenza e una coesione senza eguali.

Mi ero bevuto le prime tre stagioni d’un fiato, qualche tempo fa, staccandomene a fatica come un drogato dalla dose quotidiana. Ora ho ripreso con la quarta e la scimmia è tornata. E intanto sta per partire l’ultima season in italiano sul satellite (AXN Canale Sky 120). Riuscirò a non morire di overdose?



http://glistregatti.wordpress.com/2009/09/06/the-shield/

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