Dopo anni di attesa, grazie al P2P ho potuto vedere il mitico film di Luciano Salce "Colpo di Stato" del 1969.
L'attesa aveva creato intorno a questo autentico cult del cinema italiano un'aspettativa che è stata del tutto soddisfatta, anzi molte sono state le sorprese.
Prima di tutto si tratta di un film sorprendentemente moderno. Il taglio documentaristico era qualcosa in voga nella cinematografia dei primi anni '70 (vedi "Il disco volante" del primo Tinto Brass) ma Salce riuscì ad andare oltre raccontando il ritrovamento di un film clandestino girato da una non ben identificata organizzazione eversiva che aveva anche rapito degli attori e "rubato" l'identità dello stesso Salce.
Il film clandestino racconta le elezioni politiche del 1973 in cui la Democrazia Cristiana riceve in dono dal Presidente degli Stati Uniti una sofisticata macchina che, collegata via video a tutti i seggi elettorali del paese, riesce a conteggiare real time i voti inseriti nelle urne (altro che exit pool) prima ancora dello spoglio.
Grazie a questa sofisticata macchina i rappresentanti dei partiti riescono a guardare in diretta la schiacciante vittoria del Partito Comunista Italiano sulla DC, una vittoria che porterebbe il PCI da solo al governo. La notizia trapela tra le alte sfere della politica mondiale, compreso Washington e il Cremlino, mettendo i goffi politici italiani in una situazione di imbarazzo.
L'attesa aveva creato intorno a questo autentico cult del cinema italiano un'aspettativa che è stata del tutto soddisfatta, anzi molte sono state le sorprese.
Prima di tutto si tratta di un film sorprendentemente moderno. Il taglio documentaristico era qualcosa in voga nella cinematografia dei primi anni '70 (vedi "Il disco volante" del primo Tinto Brass) ma Salce riuscì ad andare oltre raccontando il ritrovamento di un film clandestino girato da una non ben identificata organizzazione eversiva che aveva anche rapito degli attori e "rubato" l'identità dello stesso Salce.
Il film clandestino racconta le elezioni politiche del 1973 in cui la Democrazia Cristiana riceve in dono dal Presidente degli Stati Uniti una sofisticata macchina che, collegata via video a tutti i seggi elettorali del paese, riesce a conteggiare real time i voti inseriti nelle urne (altro che exit pool) prima ancora dello spoglio.
Grazie a questa sofisticata macchina i rappresentanti dei partiti riescono a guardare in diretta la schiacciante vittoria del Partito Comunista Italiano sulla DC, una vittoria che porterebbe il PCI da solo al governo. La notizia trapela tra le alte sfere della politica mondiale, compreso Washington e il Cremlino, mettendo i goffi politici italiani in una situazione di imbarazzo.
Alla fine, mentre la Rai cerca di passare subito dalla parte dei nuovi padroni mandando in onda incessantemente le performance di una cantante comunista fino ad allora ghettizzata, il risultato elettorale viene ribaltato per il mantenimento dell'equilibrio mondiale (siamo in piena guerra fredda) e con la compiacenza del PCI, consumandosi così, in assoluto silenzio, un particolare colpo di stato contro la volontà popolare.
E' davvero fantapolitica?
Tutto il film è intervallato da scene di un'opera lirica che, come un coro delle tragedia greche (molto prima dell'intuizione di Woody Allen) commenta gli avvenimenti e anticipa le catastrofi.Appare molto chiaro quanto Salce avesse apprezzato "Il dottor Stranamore" di Stanley Kubrick, che tuttavia il regista italiano non scimmiotta ma ne segue lo spirito grottesco nella rappresentazione dei personaggi e degli ambienti (anche qui grandangolo e bianco e nero sono funzionali a rendere la telescopia tipica degli schermi televisivi dell'epoca).
"Colpo di Stato" fu distribuito pochissimo ed oggi il film è introvabile per via di problemi legali legati ai destini delle società che ne detengono i diritti. Un po' di tempo fa Orchidea De Santis (unica attrice nota nel cast apprezzabile in scene di nudo molto azzardate per l'epoca) tentò di muovere un po' le acque intorno a questo film nella speranza di arrivare alla distribuzione in DVD, ma non se ne fece nulla. L'unica copia esistente è quella conservata alla Cineteca Nazionale.
La versione che oggi circola nel sottobosco del P2P è una brutta (ma meglio di niente) registrazione televisiva degli anni '80 su VHS da Canale 5.
La versione che oggi circola nel sottobosco del P2P è una brutta (ma meglio di niente) registrazione televisiva degli anni '80 su VHS da Canale 5.
3 commenti:
Canzone "La Casa Bianca", di Don Backy e La Val, cantata da Marisa Sannia.
eh lo so che è brutta ma non ho potuto fare di meglio.. ti giuro che il DVD che ho non è molto più fluido del divx.. cmq sono contento di avere interrotto questo strazio! :)
Figuriamoci. Sei un benemerito ;-)
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