26 giugno 2009

Cappuccetto rosso, di Stefano Simone

di Ferdinando Carcavallo

Mesi orsono vi parlai, in termini entusiastici, di un giovane regista 24nne, Stefano Simone.
Di lui dissi che nonostante la evidente mancanza di mezzi la sua produzione video lasciava trasparire un talento e una "vision" sicuramente interessante.
Oggi Stafano mi ha onorato della visione del suo nuovo cortometraggio. Si tratta di "Cappuccetto Rosso", un horror tratto da un racconto di Gordiano Lupi (dalla raccolta "
Cattive storie di provincia") che ribalta la famosa favola dei fratelli Grimm presentandoci una Cappuccetto Rosso sanguinaria e vendicativa.
Confermando quanto detto su Stefano in precedenza non posso però non rilevare che questo nuovo lavoro, per quanto permeato da sincera passione per il genere, non rappresenta un passo avanti e questo è davvero un peccato.


Il film si annuncia già dai titoli di testa un omaggio a Bava, Fulci e Joe D'Amato e con tutto il rispetto devo dire che dei primi due c'è davvero poco (e non le cose migliori) e a visione ultimata sembra quasi che la premessa iniziale sia una sorta di scusante per eventuali ingenuità tecniche e stilistiche.

I problemi di questo colorato gore-horror sono sempre gli stessi degli altri lavori di Simone, ossia la recitazione stentata (tenerissimi comunque i giovani attori) e la fotografia che marchia con il bollino dell'amatorialità tutte le scene, per altro ben congegnate e ottimamente montate.
Il fatto che le cose migliori del film siano l'inizio e la fine fa pensare che Stefano abbia voluto gonfiare troppo un cortometraggio che avrebbe potuto riuscire meglio se fosse stato più "corto", soprattutto se i dialoghi fossero stati ridotti al minimo.
Da segnalare come positive le musiche di Luca Auriemma, volutamente citazioniste e la scelta delle location nella provincia torinese.
Aspetto impaziente il prossimo impegno di Stefano.

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