di Ferdinando Carcavallo
A ben vedere, l'unico motivo per il quale un network possa decidere di non mandare in onda questo film è a causa della sua noia ed inutilità.
"Shooting Silvio" sembra la re-titolazione di un flop alla seconda uscita, un po' come si faceva qualche anno fa quando d'estate si proponevano le seconde visioni.
Il film non ha nulla di interessante, nè dal punto di vista politico tantomeno da quello (legittimo e sacrosanto) cinematografico.
L'omicidio del premier è un pretesto per raccontare ancora una volta le inquietudini di un giovane ragazzo alle prese con un amore mediocre e un ambiente mortificante. Immaginate Taxy Driver scritto e girato da un cretino e avrete questo film.
Sul tema uccidere/rapire/torturare Berlusconi, avevo già visto "Ho ammazzato Berlusconi" che, condividendo con questo film il fatto che l'unico interesse suscitabile poteva essere il titolo, almeno aveva i toni da commedia che qui non si sa nemmeno cosa sia.
Confesso che non sono arrivato alla fine per cui non so se il protagonista riesce a mettere in atto almeno uno dei duecento modi per uccidere il premier. Ma poco importa. L'effetto (involontario?) di questo brutto film è ancora una volta insinuare il dubbio che Berlusconi è meglio di chi lo vorrebbe fare fuori.
Da dimenticare.