di Ferdinando Carcavallo
Ficarra e Picone che corrono per le strade di Palermo. Il film "La Matassa" è essenzialmente questo, come i precedenti del duo "Il sette e l'otto" e "Nati stanchi". Perchè corrono, da cosa scappano e dove arriveranno sono gli elementi che dovrebbero far ridere, ma purtroppo le cose non vanno esattamente come dovrebbero.
Per quanto i due bravissimi comici siciliani corrano non raggiungono mai un livello da commedia degna di questo nome. Si ride poco e lo si fa soltanto in due ocasioni, quando i due escono dalla dimensione cinematografica posizionandosi virtualmente sulle due sedie sul palco del teatro abbandonandosi a quei dialoghi al limite del parossistico che li hanno resi celebri.
Siamo quindi di fronte ancora una volta ad un film-pretesto, un'operazione promozionale per nulla permeata da un'idea cinematografica e portata avanti visibilmente senza entusiasmo. Un film tipo quelli di Vincenzo Salemme, del tutto fuori luogo su grande schermo e in cui nell'assenza totale di idee l'unica cosa che viene fuori è il talento dell'attore (o degli attori) protagonisti. Peccato che non si tratti di talenti utili al cinema.
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