16 febbraio 2009

Inglourious bastards: A me mi piace due per volta

Speriamo di no, sinceramente, ma ci sono voci insistenti sul fatto che anche questa volta il buon Quentin abbia scelto la formula Double Feature per il prossimo attesissimo film.
Sembra, infatti, che Inglorious Bastards (o Basterds come i fan lo chiamano in riferimento di un errore ortografico dello stesso QT sulla prima pagina della sceneggiatura), data la complessità e, soprattutto, la riluttanza di Tarantino a tagliare le scene girate, uscirà come Kill Bill in due parti, a distanza di un anno uno dall'altro.
Per i fan di Tarantino questa potrebbe essere una buona notizia, vista l'attesa di cinque anni dall'ultimo "vero" film, ma per i meno radicali doversi recare per ben due volte al cinema a vedere un film di guerra,proprio in un periodo in cui abbondano sugli schermi sia nazisti che marines, potrebbe essere un sacrificio che va al di là delle possibilità fisiche.
Già Grindhouse, apprezzabilissimo esperimento vintage, non ha portato i risultati sperati (nonostante la lunga attesa il film non è diventato il cult che aspirava ad essere) proprio perchè in molti paesi, compresa l'Italia, è uscito in due parti, con l'effetto di dimezzare l'entusiasmo invece di raddoppiare gli incassi.
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11 febbraio 2009

Inglourious Bastards: il trailer

Forse stavolta ci siamo. Possiamo dire con certezza che il prossimo film che vedremo di Quentin Tarantino sarà "Inglorious Basterds", film di guerra di ispirazione italiana - dovrebbe essere il remake de "Quel maledetto treno blindato" di Enzo G. Castellari) - annunciato già dal 2006, prima di Grindhouse.

Tra i tanti attori annunciati in questi anni, alla fine i nomi confermati e già all'opera - come dalle foto del set su IMDB - sono quelli di Brad Pitt, Mike Myers, Eli Roth, Nastassja Kinski e un cameo del già citato regista italiano Enzo G. Castellari.

Il film uscirà negli USA il 21 agosto e i tempi sono già maturi per il primo trailer.
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Lasciami entrare

di Flavio Ignelzi

Ticchettii di dita sul muro, rumori attutiti in caseggiati pachidermici (severi come casermoni comunisti pre-guerrafredda), respiri al calore corporeo e aliti sul vetro, inquietudini sospese e realtà rarefatte in bianco e nero (nel senso di neve e notte). “Låt Den Rätte Komma In” amplifica tutti i dilemmi e le titubanze della pre-adolescenza, di quell’età indefinita in cui si è ancora troppo giovani per amare e già troppo vecchi per limitarsi a giocare, prendendo in prestito uno stereotipo horror fin troppo abusato per declinarlo in una inusuale prospettiva melodrammatica. Nell’opera cosciente di Tomas Alfredson il lento scorrere di ogni cosa attanaglia il respiro del giovane protagonista Oskar (Kåre Hedebrant, da applausi), imprimendogli una ineluttabilità che congela gli animi, ma scalda i cuori. L’orrore marcio fino al midollo rimbomba convulsamente e sporca di vermiglio il candore nevoso, accompagnato da screams in lontananza e da (misurate) efferatezze fuori campo. Percorso di crescita che sgrana un lento rosario di quotidianità, come una soporifera cantilena di periferia che regala l’impressione di galleggiare mentre inesorabilmente si sprofonda. La sceneggiatura essenziale e sobria di John Ajvide Lindqvist (adattamento di un suo romanzo) banchetta in egual misura con cliché kinghiani (il bullismo dei compagni di scuola) e drammi familiari (i genitori separati), delineando un mondo di indeterminatezze sessuali (Eli non è femmina, il padre di Oskar ha un ‘amico’) e di straziante solitudine (si comunica con il codice Morse). “Lasciami Entrare” decreta il risveglio dal torpore e una fuga in treno verso il nulla, verso il destino di Oskar già scritto, che è con tutta probabilità il medesimo del vecchio accompagnatore di Eli. Destrutturazione, riscrittura (più che rilettura), decontestualizzazione: Gus Van Sant non avrebbe saputo far meglio, potremmo azzardare per similitudini stilistiche, di questo autentico gioiello di cinematografia svedese.

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09 febbraio 2009

I film di Michele Pastrello on line.

di Ferdinando Carcavallo

Non è un mistero che Michele Pastrello sia da tempo uno dei miei autori preferiti dell'area underground italiana.

Ora, finalmente, oltre a scriverne posso darvi la possibilità di vedere i suoi cortometraggi che Michele ha deciso di distribuire nella sezione Download del suo sito http://www.michelepastrello.it/, cogliendo in pieno quello che è oggi Internet e le enormi possibilità di diffusione dei contenuti video.

Il download dei film è a pagamento, o meglio il download è gratuito ma occorre acquistare la password per "scompattare" il file. Si tratta di una scelta che, in un periodo in cui il Web "se ne cade" di cortometraggi visionabili gratuitamente, potrebbe sembrare bizzarra, ma in effetti rappresenta una onesta e coerente modalità di finanziamento scelta dal regista per raccogliere fondi per futuri lavori già in cantiere ma che attendono un po' di conquibus per la realizzazione.

I film acquistabili per il momento sono due, quelli più "popolari" di Pastrello, ossia “Nella mia mente” - vincitore del PesarHorrorFilmFest 2006 e selezionato per il noto Pifan SudKoreano – e l'ecohorror “32”, unico short presente al NoirFest 2008 di Courmayeur e lodato da esponenti di spicco del mondo del cinema come G.Gosetti, D.Arona, D.Monetti, R.Curti, R.Deodato, D.Buzzolan e R.Salvagnini.. e me ;-)

I files sono di ottima qualità (DivX) e il costo del download non supera i € 3,50.

Un'occasione per gli appassionati di cinema di dare un contributo tangibile al nuovo cinema italiano.

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05 febbraio 2009

La cultura Itagliana.

Roma, 05 febbraio 2009: In occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico 2009, l'unanimità degli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia ha contestato il sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali Francesco Maria Giro. Gli allievi hanno abbandonato l'aula magna poco prima che il sottosegretario iniziasse il suo intervento, mostrando e distribuendo un volantino dove erano spiegate le motivazioni della protesta:

Lo scorso settembre il ministro Bondi aveva promesso che gli stanziamenti per il F.U.S. 2009 sarebbero stati di 460 milioni di euro, cifra comunque ritenuta esigua da tutti gli operatori del settore.
Si viene a scoprire, invece, che tali fondi ammonteranno a 378 milioni, ovvero 82 in meno rispetto a quelli promessi dal ministro.
Il sistema spettacolo in Italia sta per raggiungere il collasso: politiche come quella, propagandistica, del taglio dell’Ici ha costretto molti Comuni a tagliare gli investimenti per la cultura.
Sappiamo che la crisi economica non permette ingenti investimenti in questo ambito ma ciò non dovrebbe impedire quella riforma necessaria ed efficace per ridefinire tutta la legislazione in materia di spettacolo.
La politica di questo governo è solamente mirata a tagliare indiscriminatamente tutto ciò che riguarda cultura ed istruzione.
Oggi siamo allievi della Scuola Nazionale di Cinema ma domani saremo individui in un mondo del lavoro che non offre alcuna prospettiva e alcuna garanzia.

Gli allievi della Scuola Nazionale di Cinema

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03 febbraio 2009

Cinema 21:9 - Sempre più schiacciati

Lo confesso. Io odio i televisori widescreen perchè ti costringono a guardare i programmi televisivi schiacciati o tagliati per entrare in quel fantomatico innaturale formato che è il 16:9, che spesso nemmeno per i film va bene!
Soffro quando nei negozi di elettronica o a casa di amici vedo quelle capoccie allargate e quei corpi compressi dalla forza di gravità agitarsi sullo schermo. Già la tv ci dà un'immagine della realtà falsa nei contenuti, ma se poi dobbiamo abituarci anche ad un modello geometrico-estetico irreale finiremo tutti obesi come i passeggeri dell'astronave di WALL-E.

Per peggiorare la situazione arriva il genio di Philips a proporre il formato ultra wide screen 21:9, molto simile al cinemascope e che eviterebbe del tutto le bande nere orizzontali nella visione dei film, mentre dei quadrati laterali necessari quando sul televisore si vuole vedere la televisione nessuno si preoccupa.

Resto dell'avviso che la televisione andrebbe vista in un televisore LCD di formato e dimensioni normali, mentre il modo migliore di gustare i film in casa è quello di una bella e grande parete bianca sulla quale sparare un bel proiettore digitale, alla faccia della guerra dei formati.

E poi, in ultima analisi, ma proprio se non se ne può fare a meno, uno un film se lo può anche andatre a vedere in un cinema.

http://www.cinematicviewingexperience.com/

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