di Flavio Ignelzi
Accompagnato dall’ottimo risultato al botteghino e dalla sfilza di premi conquistati in patria (ben sette Goya, l’equivalente spagnolo del nostro David di Donatello), arriva anche qui in Italia “The Orphanage”, film che potrebbe chiudere un ipotetico triangolo iberico che su di un lato ha il “The Others” di Amenabar e sull’altro il “Fragile” di Balaguerò. Case infestate e fantasmi di bambini con problemi e handicap sono, dunque, una tappa imprescindibile per chi (in terra di Spagna) desidera cimentarsi col nuovo (?) horror; la qual cosa equivale (pure) ad affermare una sorta di dipendenza dal classico di Henry James “Giro di Vite” da parte di questa nuova generazione di cineasti. Prodotto da Guillermo Del Toro (col quale condivide una certa visione gotica, anche se per nulla fantasy), il debutto di Juan Antonio Bayona è un raffinato esercizio di stile assolutamente perfetto nella forma: luci, montaggio, movimenti di macchina. In effetti, il regista originario di Barcellona si presenta tecnicamente preparato e perfino talentuoso nel confezionare alcune sequenze quasi memorabili. Su tutte, il giochino dell’1, 2, 3, stella che la protagonista (una irreprensibile Belen Rueda) utilizza per far avvicinare i fantasmi dei suoi compagni d’infanzia. Assolutamente terrorizzante. Se si bada alla storia, però, non può che balenare in mente l’infinito elenco di citazioni, rimandi, ripescaggi, scopiazzature da altre pellicole celebri (“Poltergeist”, “Amityville Horror”, perfino “Bunny Lake è scomparsa” di Otto Preminger fin dagli splendidi titoli di testa in cui delle mani infantili strappano la carta da parati a fiori), tanto che perfino lo spettatore meno avvezzo riesce a prevedere molte delle biforcazioni tramiche del film (se non tutte). Addirittura quelle del finale, dolce e straziante panegirico sull’amore materno. Alla fine si resta comunque soddisfatti, soprattutto per l’inappuntabile confezione, ma si spera che la prossima volta le ottime capacità di Bayona vengano messe al servizio di uno script più originale e innovativo.
2 commenti:
Mi sono svegliato spontaneamente alle 9.15 ma mi sono ricordato subito dello speciale di sabato!
Compagnuccio Simon
per non perdermi lo speciale di sabato, io, la sveglia, l'avevo regolata alle 8...
F.
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