18 dicembre 2008

Altri 30 anni, di Ivan Forastiere

di Ferdinando Carcavallo

Devo ringraziare Internet per tante cose, una di queste è avermi fatto conoscere il mondo dei cortometraggi, altrimenti inacessibile se non frequentando specifici festival.
Il cortometraggio (oggi si dice solo corto perchè il digitale ha eliminato il concetto di metraggio) non rappresenta soltanto la palestra del cinema dove giovanissimi registi si fanno le ossa autofinanziandosi, ma è esso stesso cinema a tutti gli effetti, una forma di espressione artistica paritetica al racconto per la letteraura.

Nel "fantastico mondo dei corti" è facile incontrare talenti non ancora corrotti dalle logiche di mercato, di distribuzione o "di pagnotta" e forse grazie ad Internet questi talenti rimarranno tali anche ne futuro.

A proposito di talenti autentici, l'ultimo che ho incontrato è Ivan Forastiere.

Regista 30enne, ex allievo della scuola napoletana di cinema Pigrecoemme (ma quanti ne sfornano?) ed esperto di tecniche di post produzione, Ivan ha all'attivo 4 corti dei quali l'ultimo, il più riuscito e da lui anche scritto, è stato presentato quest'anno al Festival del Cinema Italiano di Stoccolma.

Favolosi gli interpreti, dal protagonista Mauro di Micco all'inquietante Pierpaolo Stellato, diretti con una sensibilità moderna che avvicina l'estetica di Ivan a quella di un Matteo Garrone: un neo-realismo, quindi, particolarmente estetizzante. Sfido chiunque a cogliere in questo film traccia della realizzazione in digitale. Gli "ambiziosi" movimenti di macchina assieme all'eccellente e misurato lavoro di montaggio e post produzione rendono impossibile distinguere questo film girato i DV (Canon XhA1) da un lavoro in pellicola.

"Altri 30 anni" racconta la storia di un istinto suicida. Non sappiamo perchè il protagonista Claudio voglia uccidersi, ma non importa. Se ci sono ignote le cause che hanno lo hanno portato a questa decisione, la cronaca della dinamica del gesto estremo, data dal suo fornitore di morte (l'ottimo ed espressivo Davide Amorico), ci fornisce quello che in un racconto cinematografico più interessa, ossia la tragedia di una vita vissuta con dolore che solo nell'istante finale rileva una possibilità di rivalutazione. Possibilità che Claudio decide di cogliere, ma il cammino da compiere è davvero lungo.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Un film MOLTO bello, bella regia, bella recitazione e bel montaggio - il finale è forse un po' di maniera, ma sono molto contento di averlo visto.

Come si dice: AD MAIORA!

Compagnuccio Simon

Anonimo ha detto...

Wow! Volendo semplificare, 'sto Forastiere sembra un Sorrentino (tipo nelle accoppiate soundtrack/movimentidimacchina) giusto un po' più videoclipparo. Davvero eccellente!

Flavio

Anonimo ha detto...

Amici di amici. Un favore per un amico.

Solo perchè esce dalla pigrecoemme allora è un talento..
Poi cosa significa "neorealismo particolarmente estetizzante"?
Questo corto è tutto un carello, bella noia.

Kinemazone ha detto...

In genere i filmaker diventano miei amici dopo che ho avuto dei contatti con loro e, soprattutto, dopo che ho visto un loro lavoro.

Quindi non escludo di poter essere amico anche tuo.
Inviami il tuo corto, ma dopo le feste.

Ciao. Rilassati e passa buone feste.

Anonimo ha detto...

Ribadisco:rilassati.


Ivan Forastiere

Anonimo ha detto...

Ah si, ti mando il corto dopo le feste :D

Questa frase "In genere i filmaker diventano miei amici dopo che ho avuto dei contatti con loro e, soprattutto, dopo che ho visto un loro lavoro." sta poco in piedi.
Non mi sembra che tu abbia bisogno di nascondere che sei in contatto in qualche modo con la pigrecoemme, dunque perchè dire che diventi amico solo dopo che ne vedi il lavoro?

A me questo blog ricorda Vincenzo Mollica, e non perchè incensi ogni cosa che vedi (non accade) ma perchè stai lì ad elencare nomi e cognomi :)

Kinemazone ha detto...

A me, invece, i tuoi commenti anonimi, per l'alto livello del contenuto, ricordano le scritte a penna sulle pareti dei cessi degli autogrill.

Credo che non sia strano che mi va più di scrivere su qualcosa che mi ha colpito positivamente piuttosto che di qualcosa di mediocre.

Anonimo ha detto...

Il contatto tra Ferdinando di Kinemazone e Pigrecoemme è semplicemente il contatto che può crearsi tra persone che vivono nella stessa città ed hanno interessi comuni.
Se vogliamo dirla tutta, poi, io sono stato anche critico nei confronti del "paolosorrentinianesimo" di Ivan Forastiere: http://www.pigrecoemme.com/forum/index.php?showtopic=10835&view=findpost&p=212080