28 novembre 2008

Natale coi disturbi.

Scegli anche tu "Sui disturbi della quiete pubblica" per Natale.
Regalane cospicue copie ai tuoi amichetti del muretto e ricorda che - solo per il periodo natalizio - circa il ventipercento del ricavato di acquisto dell’agile long-seller di casa Boopen sarà devoluto in beneficenza all’autore e all'associazione si-profit "Suicidi falliti per motivi ridicoli".
Non tradire lo spirito natalizio.
Non rischiare che di notte qualcuno ti tocchi i piedi con dita fredde.
Scegli anche tu "Sui disturbi della quiete pubblica".

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26 novembre 2008

Non pensarci

di Ferdinando Carcavallo

Non pensarci, opera seconda e pluripremiata del regista Gianni Zanasi, è un carosello di ottimi attori italiani. Non saprei dire se si è trattata di una fortunata coincidenza o di un'ottimo lavoro del regista, fatto sta che al di là della storia semplice e della colonna sonora senz'altro indovinatissima, l'aspetto che fa uscire questo film dalla mischia dei film-italiani-di-registi-esordienti è proprio l'affiatamento e la qualità degli interpreti, e quindi spendiamo due-parole-due per ognuno di loro:
Il primo è Giuseppe Battiston, attore veneto non notissimo ma con un'esperienza di tutto riguardo essendo stato inteprete di quasi tutti i film di Soldini (era l'impacciato detective privato in "Pani e tulipani").
Doveroso poi citare l'antidiva Anita Caprioli, la cui disarmante bellezza spesso impedisce di soffermarsi sulle altre qualità.
Valerio Mastrandrea è come al solito simpatico e tenero, qui ancora nella fase pre-Ozpeteck, interprete di se stesso tipo "Velocità Massima" e "Notturno Bus" e paladino degli esordienti.
Di Caterina Murino, una donna dal fascino straordinario che vedo recitare per la prima volta, se non possiamo dire di essere di fronte ad una Claudia Cardinale è solo per eccesso di prudenza.
Prima o poi qualcuno che non sia un blogger sfigato dovrebbe decidersi a spendere due parole in più su un attore versatile come Dino Abbrescia (già con Zanasi in Fuori di me), attore pugliese che dal 2000 non sbaglia un film (a parte 2061 di Vanzina) avendo rivestito ruoli di spicco in film di eccezionale rilevanza come La capagira di Alessandro Piva, Io non ho paura di Salvatores e Cardiofitness.

Altri da citare sono Paolo Briguglia, in un bellissimo personaggio di un giovane e ricchissimo deputato, e le piccole apparizioni di Natalino Balasso e Edoardo Gabriellini, che dopo l'ormai lontano Ovosodo di Virzì prosegue la sua inspiegabile carriera in discesa.

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12 novembre 2008

Guarda Omar quanto é bello

di Ferdinando Carcavallo

Omar Pesenti, regista 30nne bergamasco e vecchia conoscenza di KinemaZOne, ha deciso di fare molto in fretta la strada che lo porterà a diventare un professionista.

L'ultima produzione di Omar si intitola "Di chi è ora la città?" ed è un raffinatissimo noir padano. La vicenda si richiama ad un classico plot del genere e racconta di due cosche mafiose che si giocano il dominio sulla città in un duello tra due rappresentanti delle due fazioni: chi sopravvive consegna alla famiglia la città.

Si tratta di un'opera curatissima lontana anni luce dal primo Il passo più lungo di soli due anni fa e molto diverso nei toni e nelle intenzioni dall'ottima prova horror del 2007 (Frattura).
Di chi è ora la città sorprende per il taglio altamente professionale delle scene, sia per le riprese che per la direzione degli attori (fino a ieri la pecca maggiore di Pesenti) ed è godibile per le numerose trovate registiche (notate all'inizio il montaggio della conversazione telefonica e la soggettiva di una delle vittime della querra tra bande).
Realizzato nei week-end nell'arco di un anno, con numerose interruzioni per motivi più vari, il film è costato intorno ai 600 euro, andati tutti via tra pranzi, caffè e benzina. Il contenimento dei costi è stato possibile grazie alla collaborazione pro-bono di parenti (compaiono nel film sia la moglie Veronica, anche co-sceneggiatrice, che il padre) e amici ancora alle prime armi, come Jacopo del Santo e Paolo Riva, attori non professionisti ma che stanno crescendo proprio grazie a Omar, e la "letteronza" Valeria Sonzogni.

Per la colonna sonora, molto efficace e ben contestualizzata, Omar ha collaborato ancora con Ron Meza, musicista di Los Angeles conosciuto grazie ad una community web di videomaker.

Senza dubbio "Di chi è ora la città" è il miglior cortometraggio che ho visto negli ultimi anni e non parlo solo di quelli dei giovani talenti. Il guaio, adesso, per l'ottimo Omar, è che con un bigletto da visita come questo non potrà più farsi scudo della qualifica di "giovane esordiente" e quindi le prossime scelte saranno valutate diversamente. Pesenti è diventato un cineasta adulto e la sua crescita self-made è di esempio per tutti. Ancora una volta in Italia abbiamo la dimostrazione che non sono le risorse ad essere indispensabili per i nostri autori quanto le occasioni.
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11 novembre 2008

WALL-E

di Ferdinando Carcavallo


Il nuovo film della Pixar è un lunghissimo cortometraggio di animazione 3D che è stato osannato e additato a capolavoro assoluto già alla comparsa del primo teaser trailer associato all'ottimo Ratatouille.
Nei fatti, pero', WALL-E ha molte carte in meno da giocare rispetto ai veri capolavori Pixar come Moster & Co., Gli Incredibili e Toy Story.
Citazionismo estremo più una poeticità che va da Orwell a Collodi passando per Douglas Adams erano delle ottime premesse per avere il definitivo Cartone per Adulti che secondo me non è arrivato.
Il film è nonostante tutto lento, prolisso e leggermente presuntuoso per quel voler essere un Metropolis post-moderno permeato di retorica ecologista e buonismo disneyano (legittimo, in questo caso).
Non è un film per bambini, i quali non reggono i primi tre quarti di assoluto mutismo artistico, ma nemmeno un buon film per gli adulti che troppe ne hanno viste di animazioni per meravigliarsi, commuoversi o divertirsi più di tanto per l'impacciato piccolo Woody Allen cibernetico.
So che molti miei amici non sono daccordo, ma accetto il rischio di qualche rimprovero e l'ipotesi allettante di un dibattito.

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08 novembre 2008