31 ottobre 2008

Due punto zero: W2R (Writer To Reader)

Ecco. Questo, per esempio, sicuramente Paul Auster non lo fa. Ma nemmeno Faletti.
Da oggi puoi acquistare "Due punto zero" a € 10,99 (comprensive di spedizione in Italia)direttamente da questo sito utilizzando PayPal, VISA, VISA Electron, Mastercard, PostePay, Carta Aura e senza effettuare nessuna registrazione. Verrà comprata per te una copia del libro e spedita all'indirizzo che indicherai in massimo 4 giorni lavorativi. Che occasione, eh? Ora non avete più scuse.
Presto, che Natale si avvicina e sia io che voi dobbiamo pensare ai regali
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30 ottobre 2008

Il cinema di Gregoretti a Lisbona

Il ciclo "Il favoloso mondo di G." organizzato da Liliana Navarra in collaborazione con Libritalia si terrà il giorno 11 Novembre alle ore 17 presso la Libreria italiana di Lisbona. Occasione unica per i cultori lusitani del cinema italiano, che per la prima volta potranno assistere alle proiezioni di alcune perle del cinema nostrano che difficilmente valicano la frontiera.
L'incontro sarà presieduto dal Maestro Ugo Gregoretti, autore poliedrico e figura cardine nel panorama audiovisivo italiano. Il ciclo si aprirà con la presentazione del suo libro autobiografico Finale Aperto e proseguirà con la proiezione del documentario: Il favoloso mondo di G. – Il cinema di Ugo Gregoretti del regista Luigi Barletta.
Il documentario, girato nel 2007, è un suggestivo itinerario sulle orme artistiche del Maestro. Passando per i suoi primi corti per la televisione italiana, sino ad arrivare al suo ultimo film biografico. Un viaggio nell'universo artistico di un personaggio unico nel panorama italiano.
Il ciclo si articolerà in 4 giorni in cui verranno proiettati: Il favoloso mondo di G, Ro.Go.Pa.G, Maggio musicale e Omicron, il tutto scandito da un'esposizione fotografica su alcune tappe salienti della carriera del Maestro ed un workshop sulla sceneggiatura tenuto da Luigi Barletta.

Programma completo su http://www.libritalia.pt/

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28 ottobre 2008

House of Flesh Mannequins – la risposta del regista e della produzione

“La Produzione e la Regia del film House of Flesh Mannequins apprendono con sconcerto dai media il contenuto di un comunicato stampa, emesso dal Signor Stefano Dammicco, in merito al film ed alla partecipazione della Signora Yvonne Sciò.
Si ritiene quindi necessario precisare alcune informazioni: il film è sì violento ed estremo, ma non pornografico. È stato e verrà presentato in diversi festival del cinema horror, e vede il contributo di numerosi attori molto conosciuti nella cinematografia nazionale ed internazionale horror e “di genere”. La partecipazione della nota attrice hard Roberta Gemma non muta la natura dell’opera. D’altronde, non si tratta certamente del primo caso in cui il mondo dell’hard presta un suo volto a differenti generi di cinematografia; e neppure per la Signora Gemma costituisce un debutto, avendo già aderito a varie produzioni non hard al cinema e TV.
In ordine alla collaborazione della Signora Sciò, riteniamo opportuno evidenziare che la Signora ha concordato con la regia e la produzione la partecipazione al film, con un breve “cameo”, registrato in Roma alla presenza del marito Signor Dammicco, il 12 aprile 2008. Ben tre mesi e mezzo prima della nascita della figlia. In conseguenza di scelte artistiche della regia, la scena non è stata inserita nel montaggio definitivo. Pertanto la Signora Sciò non è presente nel film, né nei titoli "di testa o di coda”. L’intervento era comunque limitato alla recitazione di una frase, e l’attrice era vestita. Da ciò pare evidente che il Signor Dammicco era quantomeno informato, in quanto presente sul set, e che Produzione e Regia non hanno sottoposto la Signora e la nascitura ad affaticamenti o stress emotivi di qualsivoglia genere.
Nell’annunciare l’intenzione di tutelare i nostri diritti in sede penale e civile, desideriamo esprimere la nostra solidarietà personale e professionale verso la Signora Yvonne Sciò.”

Domiziano Cristopharo (regista)
Domiziano Arcangeli (produttore)
Daniele Panizza (produttore)
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24 ottobre 2008

23 ottobre 2008

Gravidanze fetish nel reality Scio'

di Ferdinando Carcavallo

Le premesse per una grande stronzata ci sono tutte. Il film si presenta come "il primo reality movie" del mondo "dove veri freaks, morte, violenza e sesso costruiscono un dramma "sensoriale" che non potrai dimenticare" e garantisce che, a parte gli ammazzamenti, le scene di "sesso e violenza" sono tutte vere. e la televisione degli ultimi anni ci ha insegnato che non c'è niente di peggio della finta realtà.
Questa immonda produzione, che potremmo definire "La talpa - the movie", si intitola "House of flesh mannequins" (La casa dei manichini di carne) ed è diretto da tal Domiziano de Cristofaro e interpretato dalla sedicente pornostar Roberta Missoni e Yvonne Scio'.
Quest'ultima, in piena tradizione gossippara televisiva, è anche protagonista di una querelle giudiziaria a scopo promozionale secondo la quale il marito produttore Stefano Dammicco ribadisce l'assoluta estraneità al progetto. Dammicco sostiene di essere stato all'oscuro della partecipazione della moglie a questo film, anche perchè la Scio' vi avrebbe preso parte mentre era all'ottavo mese di gravidanza.
Il "film" uscirà in DVD entro la fine dell'anno.

Se vi state chiedendo dove andremo a finire, sappiate che ci siamo già finiti.
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21 ottobre 2008

Stefano Simone e la "vision"

di Ferdinando Carcavallo

E' abbastanza difficile esprimere un parere o semplicemente verificare il talento di un giovane regista analizzando opere realizzate nella più assoluta mancanza di budget, con strumentazioni consumer e (soprattutto) utilizzando attori non professionisti.
Non è così difficile, però, quando il cineasta in questione ha quella che i bravi chiamano la "vision", ossia quel quid che fa si che anche in assenza di mezzi si riesce a raccontare una storia con le immagini e non soltanto dare immagini ad una storia.


Stefano Simone la vision ce l'ha e lo si vede in tutti i suoi lavori, sia quelli più recenti, diciamo della corrente noir, che quelli semi-horror puramente esercitativi dei primi anni.

Ultra prolifico regista di cortometraggi low cost, a soli 23 anni Stefano vanta un curriculum di ben otto realizzazioni che più che amatoriali sarebbero da definire artigianali. Pugliese di nascita e Torinese di adozione, Stefano ambienta gran parte delle sue storie nella nativa Manfredonia. Ha realizzato finora 8 cortomentragi, di cui ne ho visto sette, e la cosa confortante è che i migliori sono il primo ("Infatuazione") e l'ultimo ("Contratto per vendetta"). Altri titoli di spicco sono "Lo storpio", "Kenneth" - non tra i migliori ma molto interessante in quanto abbastanza di rottura rispetto al resto della produzione - e "Il gatto dalle grinfie di Satana" che non ho visto ma il cui titolo lo porta direttamente nella sfera del cult.

Non mi sento di dire, come in casi simili, che quello che ora serve a Stefano è un produttore che gli affidi un budget consistente e una equipe tecnica professionale. Assolutamente no. Stefano ha nelle sue mani e nella sua testa tutto quello che gli serve (la vision) e anche con una videocamera MiniDV e Adobe Premiere può realizzare le sue idee egregiamete. Quello che realmente serve a Stefano è un contesto in cui il talento viene considerato materia prima e non un gadget che se ce l'hai meglio per te se non ce l'hai non fa niente. A Stefano serve un biglietto aereo per Londra, Parigi, New York o Madrid. Per il momento, caro Stefano, c'è Internet e i tuoi "appena 23 anni". Sfrutta bene entrambe le cose e non temere di fare brutte figure.

Tu hai la vision.

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20 ottobre 2008

Scrittore nel buio

di Paul Auster*


Non potevo lasciare l'Italia senza prima aver omaggiato quello che da sempre è il mio modello di scrittore.
La mia ammirazione per Carcavallo, come nella migliore tradizione narrativa europea, prende il via da un paradosso spazio-temporale. Pur essendo nato Ferdinando lontano da me, sia geograficamente che per una ventina d'anni di distacco, non ricordo un momento della mia infanzia, adolescenza ed oltre in cui i suoi libri non mi abbiano accompagnato. E ciò appare ancora più incredibile se si pensa che prima del 2007 Carcavallo non ha praticamente mai scritto nulla.

L'incontro con il grande scrittore si svolge nella sua casa sul Vomero, quartiere di Napoli, e quindi del mondo, che colpevolmente il mio immaginario non ha mai osato attraversare.
Mi apre la porta sua figlia Marianna, poco più di due anni, la quale mi sorride facendomi strada nel lungo corridoio che collega l'ingresso alla terrazza.

Li', intento a meditare con una bottiglia di Cedrata Tassoni mezza vuota, mi appare Ferdinando che accortosi di me tira fuori violentemente il dito indice dalla narice destra.

"Lei è l'Ufficiale Giudiziario?" - mi chiede.
"No" rispondo "sono Paul Auster e sono qui per l'intervista."
"Ah...si tratta di un cambio di gestore telefonico? Ho già detto che io uso pochissimo il telefono..."
Chiarito l'equivoco con non poca difficoltà, entriamo nel merito della discussione, ossia il suo capolavoro "Due punto zero" inspiegabilmente ancora fuori dalle classifiche di vendita.


PA: Come forse sa, anche io all'inizio della mia carriera ho scritto cose bellissime che ancora oggi non vengono pubblicate. Crede che il motivo dei suo oscuramento mediatico sia di matrice politica? Crede di dar fastidio a qualcuno che conta?FC: Mah, le diro' signor ...Austin Power?

PA: "Paul Auster"
FC: "Si, mister Pollastri, nel mio libro di politica non ce n'è.

PA: Allora forse si tratta di motivi sessuali?
FC: "Mahm, di sesso ce n'è ancora meno"

PA: "Quindi non può essere che un motivo religioso.
FC: "Non direi. I protagonisti del libro non so nemmeno se sono credenti"

PA: "E allora, scusi, quale può essere la causa?
FC: "Mah, forse semplicemente il fatto che il libro è sostanzialmente una cagata."

PA: "Lo pensa davvero?"
FC: "Non tanto, a dir la verità. Ho non-letto libri peggiori."

PA: "E allora? Glielo dico io, se permette, qualì'è il motiivo."
FC: "Se lo sa."

PA: "Il suo libro pone un interrogativo inquietante che invita ad una riflessione che potrebbe mettere in crisi l'intero pensiero occidentale moderno."
FC: "Beh...in effetti, signor Polistil, non ci avevo pensato...

PA: "La domanda fondamentale è 'a cosa serve il mio lavoro?', ovvero 'che ne beneficia?', oppure 'quali possono essere le conseguenze del mio lavorare bene o lavorare male'?
FC: "Eh..."

PA: "E' facile rispondere a queste domande per chi fa il chirurgo, il pompiere, il poliziotto, il maestro. Ma per Carmine Amendola, un impiegato di una grande multinazionale, è molto difficile ipotizzare che i frutti del suo lavoro vadano al di la della busta paga."
FC: "E già."

PA: "Il protagonista del libro è il dramma del tedio dell'uomo moderno che sembra riscattarsi con il sogno del lusso e di un nobile scopo."
FC: "Dice?"

PA: "Il libro è intriso di tragica autocommiserazione sia dei personaggi che dell'autore."
FC: "Vabbè..pero' è anche divertente, no?"

PA: "Divertente? Non direi."
FC: "Come no!? Ha dimenticato l'episodio del comico del cabaret?"

PA: "Certo. Una maschera brechtiana tipica della tragedia moderna."
FC: "Ma no. E' comico! Fa ridere."

PA: "Io ho pianto."
FC: "Mi dispiace."

PA: "Quindi, nelle intenzioni, 'Due punto zero' doveva far ridere?"
FC: "Beh, proprio ridere no. Diciamo divertire."

PA: "Ah...allora non ho capito bene."
FC: "E mi pareva. Senta a me, lo rilegga."

PA: "Dice?"FC: "Si. Lei non è che di letteratura ne capisce molto, eh?"

PA: "Mah, dice Fabio Fazio che sono uno dei più grandi scrittoti del mondo."
FC: "Lo dice a tutti"

PA: "Anche a lei?"
FC: "Con me non si permette."

PA: "Certo. "
FC: "Un po' di Cedrata Tassoni?"
PA: "No, grazie."
FC: "Un Amaro Medicinale Giuliani? "

PA: "No, sto bene così"
FC: "Un Acqua Brillante Recoaro?"

E così, dopo dieci minuti, intontito da un interminabile mitragliata di gentili offerte delle più svariate qualità di aperitivi analcolici e non, abbandono quella dimora, ultima scuola di vita per uno scrittore finora nel buio.

(*)alias occasionale di ferdinando carcavallo, da sempre un ammiratore del sommo scrittore americano. Che non me ne voglia.
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19 ottobre 2008

Un passo indietro

Chi è che vive in un mondo sbagliato? Il giovane autistico Damiano, interessato solo alla dinamicità delle automobili ed insensibile a tutto quello che è intorno a lui, oppure suo padre, un operaio afflitto dai sensi di colpa e dalla paura di essere il solo a doversi occupare del figlio?
Il cortometraggio "Un passo indietro" è stato realizzato dagli allievi del corso master 2007/2008 della Scuola di Cinema Pigrecoemme di Napoli, e non so se è stato un anno particolarmente fortunato oppure effettivamente le scuole di cinema servono a qualcosa.
Per niente manieristico, ordinario o "scolastico", il film ha tutti i pregi e solo alcuni dei difetti tipici di un'opera prima. Tra i pregi metteri la tecnica (fotografia e montaggio) e la scrittura (dialoghi e sceneggiatura) - fondamentali per la buona riuscita di un prodotto che porta avanti per quasi un quarto d'ora una storia di autismo - mentre gli unici difetti sono quelli ovvi della recitazione stentata di alcun interpreti, tra i quali spicca comunque il "cameo" di Rosario Gallone in tuta da turnista.

Il lavoro di Gallone e Giacomo Fabbrocino, docenti della scuola napoletana, ha sicuramete dato ottimi frutti. Ma questo non un spot!

http://www.pigrecoemme.com/

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18 ottobre 2008

13 ottobre 2008

Quel che resta di mio marito

I grandi veterani di Hollywood danno l'assalto al botteghino italiano, pronti a soppiantare i più giovani e scialbi colleghi. Dopo la Meryl Streep di Mamma Mia! e l'accoppiata Pacino-De Niro di Sfida senza regole, il 17 ottobre è in arrivo un tris di regine del grande schermo, tre attrici straordinarie che hanno fatto la storia del cinema americano e si apprestano di nuovo a scalare la classifica degli incassi: il due volte premio Oscar Jessica Lange, il premio Oscar Kathy Bates e la candidata all'Oscar Joan Allen sono le protagoniste di QUEL CHE RESTA DI MIO MARITO, una commedia travolgente pronta a entrare nel cuore del pubblico.
per maggiori informazioni
http://www.teodorafilm.com/
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