23 giugno 2008

L’Ischia Film Festival all’insegna del giovane cinema italiano

Si apre all’insegna del giovane cinema Italiano la sesta edizione dell’Ischia Film Festival, che si svolgerà dal 23 al 29 Giugno.
«La nostra non è stata una scelta casuale - ha dichiarato il direttore artistico Michelangelo Messina -, abbiamo voluto invitare ad Ischia alcuni dei giovani ineasti più sensibili al ruolo del territorio all’interno dell’opera cinematografica».
Tanti gli ospiti attesi negli scenari più suggestivi dell’isola verde. Saranno presenti Duccio Chiarini regista del cortometraggio “Lo Zio” (Sezione in concorso), il regista Pierluigi Ferrandini per "Vietato Fermarsi” (Sezione cortometraggi in concorso), Pier Paolo Giarolo autore del documentario “Boygo” (Sezione in concorso), Silvia Luzi e Luca Bellino registi del documentario “La Minaccia” (Sezione in concorso), Francesco Cordio e Paolo Pagnoncelli coautori del documentario “Inti-Illimani - Donde las nubes cantan” (Sezione Documentari fuori concorso) presentato in anteprima nazionale al festival, il produttore Andreas Eicher per “Nothing but Ghosts” (Sezione Primo Piano), Lorella Zanardo per “L’Iraq prima della guerra” (Sezione Location Negata), il regista Paul Kieffer del lungometraggio “Notti d’Arabia” (Scenari Euromediterranei) e il regista Salvatore Romano per “Liberarsi(figli di una rivoluzione minore)” (Sezione fuori concorso).
Protagonista della prima serata della kermesse dedicata alle location e al cineturismo sarà il regista salentino Edoardo Winspeare, ma incontreranno il pubblico anche Vincenzo Marra, che parlerà del suo film “Tornando a Casa” e Francesco Munzi l’unico italiano ad essere stato selezionato al festival di Cannes con “Il Resto di Niente”, nella sezione Quinzaine des Realisateurs. Nel corso della settimana oltre cento opere della selezione ufficiale saranno proiettate al festival tra cui molte attese anteprime.
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18 giugno 2008

Nuove uscite DVD per la Sinister Film

Ritorna la collana “CINEMA D’ESSAY” della neonata SinisterFilm. La rivincita del cinema di genere sui circuiti elitari “d’essai”. Un tributo ai lungometraggi per troppo tempo relegati all’oblio da una critica paludata, viziata da un approccio intellettualistico che non ha consentito a centinaia di film di uscire dall’angusto alveo della serie B. Ci sono voluti decenni di revisionismo affinchè tante meritevoli opere ottenessero giustizia. Una tardiva riabilitazione che non cancella l’onta subita da cineasti di rango la cui unica ‘colpa’ fu quella di confrontarsi con budget risicati e produzioni minimali. Pregiudizio tutto italico!

La riabilitazione passa per gli appassionati cinefili a cui la la collana è rivolta.

Ed ecco un nuovo capitolo della serie “horror d‘essay”, con un protagonista d’eccezione, Christopher Lee nello splendido horror-gotico “La Tredicesima Vergine”, e i primi due della serie “sci-fi d’essay” inaugurata con due capolavori della fantascienza anni 50, “Il Primo Uomo nello Spazio” e “Kronos, il conquistatore dell’universo”.
Tre pietre miliari del cinema che beneficiano di un trattamento privilegiato grazie a tre edizioni di assoluto pregio. Pellicole restaurate, video anamorfico, aspect ratio rigorosamente rispettato, doppio audio - originale e doppiaggio cinematografico italiano - booklet fotografico arricchito da rare foto d’epoca, contributi speciali sottotitolati e, come sempre, i preziosi commenti del regista Luigi Cozzi.

Occasione unica per apprezzare tre opere mai pubblicate in home-video nel nostro paese.

Mossi da sincero ardore cinefilo, la SinisterFilm anticipa un’importante uscita settembrina. Una collection dedicata ad uno dei volti più terrificanti mai impressi su celluloide. L’ineffabile Boris Karloff, il primo ed ineguagliato Frankenstein della storia. Quattro dei suoi migliori lungometraggi, inediti nel mercato home-video italiano, ed una copiosa sezione di extra confezionati in un box da collezione!

Gli appassionati tengano i lettori DVD in caldo perchè il 2009 sarà ricco di titotli attesissimi. Tra cui alcuni esempi di vero “cinema d’essai” come Vampyr di Dreyer e i primi due episodi del Dr. Mabuse firmati da Fritz Lang.
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13 giugno 2008

"Due punto zero" nuova edizione

Esce per l'editore Boopen una nuova edizione di "Due punto zero", il mio romanzo di esordio già edito nel 2007 con l'utilizzo della piattaforma di Print on demand Lulu.com.
Il libro, quindi, sarà da oggi anche nelle librerie tradizionali, ma è comunque acquistabile su internet dal sito di
Boopen a € 9,99 più € 1,0 di spedizione.

Per un'anteprima dei primi capitoli e altre informazioni sul libro, esiste il blog del libro: due-punto-zero.blogspot.com.

Un giorno Carmine prende coscienza di qualcosa di molto strano che accade nella sua azienda quando i dipendenti sono a casa: una rete di attività e gerarchie del tutto diverse da quelle che da anni conosce e che costituiscono le fondamenta anche della sua vita sociale. Carmine scopre di essere parte di una organizzazione grande e potente in cui un semplice impiegato, apparentemente timido e arrendevole, muove le fila di tutto e il cui progetto ambizioso e diabolico sembra davvero non conoscere ostacoli...

"E tu lo sai cosa succede nel tuo ufficio quando non ci sei?"

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11 giugno 2008

L’aria del lago al NapoliFilmfestival

Una provincia sonnolenta e grigia, immersa nelle brume del lago dagli scorci pieni di fascino, dove dietro a esistenze tranquille e professioni rispettabili, si agitano uomini e donne che assecondano desideri inconfessati, nascondono segreti. Figurarsi negli anni Venti del secolo scorso, quando è ambientatala storia di Amleto Selva narrata da Andrea Vitali ne “Il segreto di Ortelia" e dal quale Alberto Rondalli, regista lecchese (Quam Mirabilis 1994 e Il derviscio 2002, presentato a Locarno), ha tratto "L’aria del lago", in concorso nella sezione NUOVO CINEMA ITALIA del NapoliFilmFestival.
La provincia descritta da Vitali è quella che abbiamo visto al cinema: -Signore e Signori di Pietro Germi- ma meno cattiva, quella de La stanza del vescovo di Risi (da Piero Chiara, scrittore al quale il medico condotto di Bellano è da sempre paragonato per i temi e le atmosfere), ma tutto sommato meno nostalgica. La storia è narrata in un lungo flash back dal dottor Durini, il medico condotto di Bellano, unico sopravvissuto della combriccola di maturi goliardi che anima il film, mentre l'Italia entra nella seconda guerra mondiale con la dichiarazione del Duce da palazzo Venezia. Raccontato con uno stile scarno e il gusto dell’inquadratura, il film di Rondalli celebra i luoghi dando molto spazio al lago e alle montagne, mentre ci offre una galleria di personaggi che sembrano usciti da un album ingiallito di fotografie. Ce li mostra anno dopo anno, invecchiati, come in un fermo immagine dove tutto sembra uguale a prima ma in realtà tutto è cambiato.

L’ARIA DEL LAGO di Alberto Rondalli
Concorso NUOVO CINEMA ITALIA
Giovedì 12 giugno, ore 19
Auditorium Castel Sant’Elmo

Il regista introdurrà il film prima della proiezione e, a seguire, incontrerà il pubblico nell’area “village” del NapoliFilmFestival.

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10 giugno 2008

Sui disturbi della quiete pubblica

di Flavio Ignelzi

Non si tratta di un’enciclopedia della musica Rock (non sarei in grado di scriverla), né di un saggio sui migliori dischi del decennio 1999/2008. I dischi sono come le palle: ognuno ha i suoi (scusa Clint).
Si tratta, piuttosto, di una raccolta di recensioni organizzata come una serie di ‘percorsi musicali’, guidati dalle suggestioni e dalle similitudini (a volte di suono, a volte d’intenti, addirittura geografiche) che accomunano i dischi presi in esame (le quali, spero, non siano percepite solo da me).
Il pretesto è rappresentato dai dieci anni di collaborazione con SilentScreamZine, quindi gli album sono stati selezionati tra quelli per i quali mi è ‘toccata’ la recensione. E che al termine dell’ascolto (in una qualche misura) mi hanno portato a pensare che sono stato incolpevolmente fortunato.
E’ probabile che non concorderete con me su molte cose, e che non tutta la musica raccontata in questo libercolo sia quella ‘giusta’.
Ma, vivadio, sia sempre lodata la musica sbagliata: se non ci fosse saremmo costretti a somigliarci l’un l’altro.
Insomma, niente di definitivo e categorico, ma semplicemente una serie di istantanee che a mio insindacabile ed egocentrico giudizio merita(va)no di rimanere impresse su carta.
Tutto il resto, come al solito, è mancia.

Flavio Ignelzi
Sui disturbi della quiete pubblica
Boopen, 2008

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Julien Temple al NapoliFilmFestival

Il NapoliFilmFestival mette d’accordo gli appassionati di cinema e di musica. Lo dimostra il successo della serata di ieri, lunedì 9 giugno, dell’incontro di Julien Temple con il pubblico di Napoli a Castel Sant’Elmo. Il regista britannico ha presentato al pubblico la proiezione di Absolute Beginners, sottolineando come la cultura britannica di quel periodo (la storia è ambientata alla fine degli anni ‘50) fosse influenzata da quella italiana: non a caso il narratore Colin MacInnes descrive la sua Notting Hill come una "piccola Napoli". Napoli come sinonimo di fermento culturale nonché ambiente variopinto e dinamico.
Julien Temple ha raccontato di come si sia trovato per la terza volta nella sua carriera a filmare i Sex Pistols, documentando il movimento punk anche a distanza di 30 anni: dopo La Grande Truffa Del Rock'n'Roll (1980) e Oscenità E Furore (1999) ecco arrivare, in anteprima nazionale al NapoliFilmFestival, The Sex Pistols: There'll Always Be An England. "Il punk è come un guanto gettato in strada, schiacciato dal passare delle auto e dei camion": questa l'immagine usata dal regista per descrivere lo stato attuale della musica punk. L'invito a raccogliere quel guanto - l'eredità del grande movimento musicale - va ai giovani, partendo dal riappropriarsi del diritto a pensare per sé stessi. Per tutta la durata del festival sarà possibile approfondire l'opera di Julien Temple attraverso la rassegna Absolute Temple, interamente dedicata al regista londinese.

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09 giugno 2008

Doppio salto nel tempo per il NapoliFilmFestival

Un doppio salto nel tempo quello previsto domani sera, martedì 10 giugno, al NapoliFilmFestival. La serata all’auditorium di Castel Sant’Elmo comincia alle 21 nel futuro con la proiezione di Afterville, mentre alle 21.30 si torna nel passato con la versione restaurata di La ragazza con la valigia.

Girato con le più avanzate tecniche di animazione, Afterville è una delle anteprime napoletane di Cartoona, la nuova sezione che da quest’anno porta anche l’animazione all’interno del NapoliFilmFestival. Il film narra la storia di una giovane coppia alla vigilia della fine dell’umanità in una Torino completamente trasformata, con un immaginifico skyline futuribile. Diretto da Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, al film partecipa come attore lo scrittore americano di fantascienza e guru del cyberpunk Bruce Sterling. Il film sarà presentato in sala da Fabrizio Accatino (ideatore del progetto Afterville) e dai produttori Paolo Pelizza e Walter Giannelli.

Alle 21.30 si torna invece indietro nel tempo, al 1960, con la versione restaurata de La ragazza con la valigia. Il film di Valerio Zurlini è stato completamente riportato allo splendore del bianco e nero originale dalla Cineteca di Bologna: gli appassionati potranno così ritrovare le straordinarie interpretazioni di Claudia Cardinale, che vinse il David di Donatello, e di Jacques Perrin, indimenticabile protagonista anche di Nuovo Cinema Paradiso.

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Be kind rewind - gli acchiappafilm

di Ferdinando Carcavallo

Commedia divertente e originale, questa di Michel Gondry, che peraltro risponde pienamente alle aspettative suscitate con i trailer visti su internet ormai più di un anno fa.
Gondry conferma la sua passione per il cinema semplice e artigianale. Tutto il suo cinema è un inno all'inventiva ed alla creatività con il minimo supporto delle tecnologie digitali che diventano in mano sua un mezzo e non il motore principale della magia del cinema.

Contrariamente a quello che ci si potrebbe aspettare, Be kind rewind non è nè un film citazionista nè un'opera di "metacinema". La capacità e la voglia dei due protagonisti di "rifare" i film - non dei classici, peraltro, ma dei blockbuster - risulta essere quasi una metafora per il recupero di un modo di approcciare l'arte meno tecnologico e più manuale. Singolare e non casuale che un film del genere venga da un regista di origini francesi, come francesi erano i fratelli Lumiere ai quali, ideologicamente, il film è dedicato.

Il film non ha avuto, almeno in Italia, la risonanza che merita ed è un vero peccato perchè vi garantisco che dopo la visione la tentazione di prendere una videocamera e telefonare agli amici per cimentarsi nella realizzazione di un film casalingo è molto forte.
Negli USA, non so se in conseguenza del film di Gondry, la moda dello sweding - che è qualcosa di molto diverso dal fan movie e dalla parodia amatoriale - ha preso abbastanza piede e si possono trovare su Internet diversi esempi di sweding come quello di Spiderman 3.

Jack Black è bravo e molto simile a se stesso in tutti gli altri film (per fortuna). Ottimi anche Mos Def e Danny Glover, mentre colpisce la brava e giovanissima Melonie Diaz (Guida per riconoscere i tuoi santi), ma forse solo perchè ricorda la nostra cara Mariangela Fantozzi.

Giusto due parole sulla traduzione italiana del termine sweding. Nella versione originale i protagonisti, come giustificazione del fatto che il film rifatto costa di più e occorre un più tempo per la disponibilità, dicono che la videocassetta deve arrivare dalla Svezia (Sweden). In Italiano la Svezia è diventata il Marocco e quindi il termine sweded suona come "maroccato", probabilmente per l'assonanza con "taroccato".

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