13 maggio 2008

"32": il nuovo eco-horror di Michele Pastrello

di Ferdinando Carcavallo

Eleonora BollaLa collaborazione di Michele Pastrello con il cinematographer Mirco Sgarzi rasenta davvero la perfezione. Difficile credere che si tratti di un lavoro in digitale.
L'utilizzo della macchina da presa e della profondità di campo non credo trovino eguali tra i registi di questa generazione, considerando anche i mezzi a disposizione.


"32" è un eco-horror che riavvicina Pastrello alle atmosfere del suo primo corto "Nella mia mente", anche per l'uso quasi esclusivo di immagini e suoni e l'abbandono del dialogo che invece era determinante nel secondo lavoro "Nuvole".
Lo spunto della storia, eloquentemente spiegato ad inizio film, è lo scempio abientale ai danni della Campagna Veneta ad opera dei 32 Km di asfalto che costituiranno il Passante di Mestre di futura costruzione. Ma la natura sopporta i soprusi fino ad un certo punto, dopodicchè trova la forza per reagire e lo fa in maniera estrema.

Un horror cinematografico che nasce da un orrore reale e ben più grande, quindi, come nella tradizione di un genere che da sempre è stato strumento di denunce politiche e sociali.

La giovanissima attrice Eleonora Bolla, alla sua prima prova cinematografica (anche se sempre con Pastrello è interprete di un altro corto ancora inedito) è protagonista assoluta della storia, senza nulla togliere alla inquetante prova di Enrico Cazzaro.
Di una bellezza acerba e antica allo stesso tempo, Eleonora si muove con sorprendente disinvoltura sia quando recita con il corpo che quando rende la sua storia interiore con gli sguardi.

Una scena di '32'In definitiva, pensavo di dover aspettare ancora un po' di tempo prima di vedere Pastrello realizzare un'opera che lo rispecchiasse al 100%.
32, al di là del particolare contesto nel quale è stato concepito, esprime abbastanza completamente il talento di un artista che affronta l'opera cinematografica con una dedizione totale curandone tutti gli aspetti (scrittura, montaggio, regia, musica).

Spero davvero che questo corto (che tanto corto, poi, non è) trovi la giusta collocazione e che il messaggio che Michele ha voluto trasmettere possa aprirgli porte per fare ancora di meglio (o semplicemente di più).

Potete ammirare online, per ora, solo il trailer del film sul sito web di Michele Pastrello o sul suo MySpace.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

bello il trailer... e bella pupa!