30 maggio 2008

KinemaZOne in TV

Il grande giorno sta arrivando.

Come anticipatovi, grazie anche alla vostra benevolenza, la videoscemenza "Coristi per caso" è stata selezionata per la trasmissione in TV digitale terrestre sul canale Qoob.

Ecco gli orari:

Lunedi 02/06/08 intorno alle 14.00 e alle 22.00
Giovedi 05/06/08 tra le 19.00 e le 19.30
Sabato 07/06/08 tra le 22.00 e le 22.30

Mi raccomando, fate impazzire l'auditel!!!

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Le tre Napoli di Abel Ferrara

E’ ora in post-produzione il nuovo docu-fiction diretto dall’acclamato regista Abel Ferrara, NAPOLI NAPOLI NAPOLI, prodotto da Minerva Pictures Group srlGianluca Curti, PFA FilmsPier Francesco Aiello, Figli del BronxGaetano Di Vaio, Luca Liguori e Pietro Pizzimento, e Massimo Cortesi.

NAPOLI NAPOLI NAPOLI nasce dall’incontro tra Abel Ferrara e Gaetano di Vaio, ex microcriminale napoletano il quale, una volta fuori dal giro della malavita, inizia il suo impegno sociale nei quartieri malfamati della città, cercando di porre un argine alla criminalità giovanile con la sua associazione Figli del Bronx, che mira ad aiutare ragazzi di strada attraverso l’utilizzo di molteplici forme d’arte, per rigenerare il tessuto sociale della zona.

Questo nuovo progetto non è solamente un ritratto della città in se stessa, ma uno sguardo profondo all’interno della sua umanità, così vitale e brutale, appassionata e crudele allo stesso tempo. E’ un legame tra due anime oscure, dove il Bronx napoletano incontra il vero Bronx di New York, in cui Abel Ferrara è nato e cresciuto.

Durante una serie di interviste ad un gruppo di donne incarcerate nella Casa Circondarile di Pozzuoli, Ferrara rimane molto colpito dai loro racconti e affermazioni, talmente duri e fatalistici. Decide dunque di partire dalle loro esperienze per concepire tre diverse sceneggiature, scritte da Peppe Lanzetta, Maurizio Braucci, Gaetano Di Vaio e Mariagrazia Capaldo. L’episodio di Di Vaio e Capaldo si basa sul reale periodo di reclusione di Di Vaio; Braucci dipinge la storia di una crescita dura e brutale; Lanzetta scrive un melodramma familiare fatto di violenza, aspettative e vendetta. Alternando realtà a finzione, questo innovativo docu-fiction, diretto da Abel Ferrara, è un mosaico complesso e trascinante, com’è effettivamente la città di Napoli: affascinante e indecifrabile al tempo stesso.

NAPOLI NAPOLI NAPOLI è soprattutto la volontà di narrare la vita, anche in sella d una Vespa, catturando le vere sfaccettature della città” dice Abel Ferrara, intervistato al Giffoni Film Festival nel Luglio 2007, e il suo sguardo complesso e multi prospettico sarà completato molto presto nel film.
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28 maggio 2008

La mia Asia

Come la Sofia di Coppola o la Cristina di Comencini anche io ho un'erede artistica e, modestamente, a differenza dei miei illustri colleghi la mia pupilla è molto più precoce.

Ecco, quindi, il primo cortometraggio della piccola Marianna C. (due anni) in cui sicuramente si sentono le influenze della cinematografia moderna (Cloverfield l'ha praticamente sconvolta) e d'autore (dorme con un peluche che raffigura Von Trier).

Il titolo è "Finale con ranocchio" ed è su QOOB ed in anteprima stampa ha già meritato una autorevole recensione:

E' fenomenale!!!
E' uno dei migliori corti dell'anno, che si allinea alla moda dell'horror-homemade-video (Cloverfield, [Rec]) per ragioni estetiche e, in una qualche misura, diegetiche.
Disturbante l'inseguimento in soggettiva, con risata argentiana, prima della manifestazione lancinante del mostro finale, per inciso molto più terrorizzante di quello di Cloverfield.
Come pure le pantofole.

Flavio Ignelzi

P.S. Nessun ranocchio è stato maltrattato.
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26 maggio 2008

Gomorra

di Maria Elena Napodano (Gli Stregatti)

La riduzione cinematografica di un romanzo non è mai semplice, specie quando si parla di criminalità con coraggio e rabbia, peggio ancora se l’obiettivo della ferocia narrativa di uno scrittore è la camorra.

E infatti Roberto Saviano ci aveva raccontato nei dettagli quelle false leggende metropolitane che apprendiamo dai nostri amici che vanno all’Università a Napoli, e che intorpidiscono l’immagine di certi luoghi, ormai tartassati dalle loro stesse contraddizioni e da un colpevole abbandono in cui progressivamente abbiamo lasciato cadere le cose.

Via tutti i nomi, la scene più agghiaccianti e i fatti che hanno inferocito i clan: nè più nè meno che una pur sempre tragica storia di due ragazzi di Scampia, alla quale si intrecciano altre atroci vicende, senza quei richiami a persone, circostanze, meccanismi di una delle industrie più potenti del mondo (ai cui giri d’affari si fa cenno solo in qualche titolo di coda) e che invece, nel libro, erano molto più presenti.

Un merito il film ce l’ha, ed è quello di aver posto l’hinterland napoletano sotto una macro-lente, svelandoci, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che un apparato vive di se stesso e da se stesso è fomentato. Perché lo Stato siamo noi, in camorra come in Democrazia.

Eppure (siamone orgogliosi) è stato un successo, di critica e di pubblico, cosa che non fa che riempirci il cuore, senza contare che almeno il problema è stato posto al centro dell’attenzione.

Troppo serio per essere una semplice sceneggiatura, troppo poco per essere un’accusa, il film Gomorra è quasi un documentario, se a tutto ciò si aggiunge che la verve, la dimestichezza con le armi, la familiarità di certi personaggi con la manipolazione della droga, lascia non poco intendere che la maggior parte delle scene abbia a che fare tutt’altro che con un set cinematografico, quanto piuttosto con vere e proprie scene di vita quotidiana. La domanda è: come hanno fatto a girarle proprio lì, in casa loro? Non sarà che i problemi “politici” sono stati lasciati altrove, puntando solo sul protagonismo dei bulli di Secondigliano?

Ad ogni modo, val bene la pena di andare a vedere questo film, prima di tutto perché il biglietto è un dovuto tributo alla causa: è come stendere il lenzuolo bianco per protesta al balcone, uno dei pochi strumenti di democrazia diretta che un cittadino con una coscienza civile può ancora esercitare.

In secondo luogo, ci sono passaggi di un’intensità emotiva assoluta: il reclutamento delle matricole che si fanno sparare addosso per vincere la paura, lo sguardo del padrone della fabbrica tessile (un sensazionale Gigio Morra) sul suo capo-sarto che si è venduto ai cinesi, il vestito cucito da quest’ultimo (nei sottoscala dell’entroterra vesuviano) che sfila sulla croisette, le vedette poco più che adolescenti che sorvegliano l’entrata dagli scanni di un fatiscente 167, il porta-soldi Don Ciro che abbandona la sua cara Maria ai nemici e poi passa con gli scissionisti…e infine lui, Toni Servillo, sempre perfetto nel ruolo del disincantato cattivo: semplicemente Franco, un imprenditore dei rifiuti, riempi-cave-abusive a tradimento, che porta a Napoli tutta la ‘mmonnezza del Veneto.

Una delle scene che vale tutto il film, è quella in cui il suo assistente, schifato, lo lascia, e lui ridendogli in faccia gli dice “è la gente come me, che ha portato questo Paese in Europa”.

Una delle rare occasioni in cui quest’opera svolge la funzione che gli avremmo voluto attribuire noi, che, da meri spettatori, avremmo preferito una riduzione… meno riduttiva.

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23 maggio 2008

Turkitalian exploitation

Dopo mesi di entusiasmanti trailer su Youtube e MySpace ecco finalmente il primo episodio ufficiale di "Italian Spiderman", il serial online che mescola creatività, colto citazionismo, tecnica e humor per uno dei prodotti cineweb più interessanti del momento.
Una goliardia cinefila che non permette di dare alcuna seria valutazione e nemmeno di trovare le parole giuste per descrivere quello che in effetti è Italian Spiderman.
Prodotto da Alfonso Alrugo ed interpretato da Franco Franchetti - in realtà è opera di tal Dario Russo, uno studente italo-australiano della Flinders University - il primo episodio di IS poteva stare benissimo nei finti trailer tra i due episodi di Grindhouse, ma il fatto che questo gioiello non nasca sotto l'aura protettiva di Hollywood lo rende ancora più autentico.
Stilisticamente posizionato nella prima metà degli anni '60, Italian Spiderman racconta le gesta di un corpulento giustiziere dai modi bruschi e dalla ambigua morale.
Non pubblico direttamente la clip perchè i siti dedicati alla produzione del film, compreso il sito dei creatori della bellissima soundtrack Soulful Torino, meritano la vostra visita.

Mi ringrazierete.

Italian Spiderman YouTube channel
Italian Spiderman MySpace
Soulful records
Alrugo Enterteinment

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15 maggio 2008

E Capitan America aspetta...

Il più antico dei supereroi sarebbe morto nel luglio del 2007, ma si sa che nell'universo Marvel la morte è un problema temporaneo e lo stesso Capitan America ha già avuto un'erperienza lazzariana.

Forse a causa di questa "temporanea indisposizione" il caro vecchio Cap si vedrà superare da più o meno illustri colleghi nell'accesso al mondo della celluloide (o dell'HDD).
Dopo l'inaspettato exploit di Iron Man assisteremo presto al ritorno di Hulk rigenerato da Edward Norton e Spiderman (2009) con il suo capitolo 4 firmato Raimi/Vanderbilt. Negli anni a venire, poi, seguirà una lunga serie di nuove nomine. In ordine sparso vedremo il mitico Thor nel 2010, introdotto da "Iron Man 2", il piccolo grande Ant-Man e finanche l'agente speciale Nick Fury in versione black con Samuel Jackson (forse) e i Vendicatori.

Fuori casa Marvel, invece, ci sono sicuramente il nuovo Batman di Nolan (The dark knight) ormai alle porte e la saga dei Watchmen. In più prende sempre più corpo l'incredibile progetto del Dylan Dog americano di Kevin Monroe (TMNT) nel film Dead Of Night con Brandon Routh (Superman returns) nella parte di Derek Donovan, nome yankee dell'indagatore dell'incubo di Tiziano Sclavi.

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14 maggio 2008

C'è chi è disposto a pagare

Si chiama QOOB.TV (del gruppo MTV) ed è un portale di videosharing (ex Flux tv) e un canale televisivo su digitale terrestre. QOOB seleziona periodicamente i video uploadati per la trasmissione televisiva e paga gli autori da 200 a 400 euro a video. In alcuni casi QOOB finanzia anche i progetti ritenuti di maggior interesse.

Beh, è capitato che il video "Coristi per caso" di KinemaZOne è stato selezionato e sarà inserito nel circuito televisivo a breve.
Questo non è un post autocelebrativo (o meglio, non soltanto) bensì un invito per tutti i videomaker ad approfittare dell'opportunità offerta da QOOB per farsi conoscere e apprezzare e magari trovare anche un ingaggio. Tra l'altro su QOOB c'è anche una community di video/audiomakers e designers che possono collaborare nella realizzazione dei video.

Visto che i canali ufficiali (produzione, distribuzione e festival) sono ormai saturi e sempre più obsoleti, questo è il momento di sfruttare tecnologie e idee innovative.

Ah, se ci fosse stato Internet una ventina d'anni fa...
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13 maggio 2008

"32": il nuovo eco-horror di Michele Pastrello

di Ferdinando Carcavallo

Eleonora BollaLa collaborazione di Michele Pastrello con il cinematographer Mirco Sgarzi rasenta davvero la perfezione. Difficile credere che si tratti di un lavoro in digitale.
L'utilizzo della macchina da presa e della profondità di campo non credo trovino eguali tra i registi di questa generazione, considerando anche i mezzi a disposizione.


"32" è un eco-horror che riavvicina Pastrello alle atmosfere del suo primo corto "Nella mia mente", anche per l'uso quasi esclusivo di immagini e suoni e l'abbandono del dialogo che invece era determinante nel secondo lavoro "Nuvole".
Lo spunto della storia, eloquentemente spiegato ad inizio film, è lo scempio abientale ai danni della Campagna Veneta ad opera dei 32 Km di asfalto che costituiranno il Passante di Mestre di futura costruzione. Ma la natura sopporta i soprusi fino ad un certo punto, dopodicchè trova la forza per reagire e lo fa in maniera estrema.

Un horror cinematografico che nasce da un orrore reale e ben più grande, quindi, come nella tradizione di un genere che da sempre è stato strumento di denunce politiche e sociali.

La giovanissima attrice Eleonora Bolla, alla sua prima prova cinematografica (anche se sempre con Pastrello è interprete di un altro corto ancora inedito) è protagonista assoluta della storia, senza nulla togliere alla inquetante prova di Enrico Cazzaro.
Di una bellezza acerba e antica allo stesso tempo, Eleonora si muove con sorprendente disinvoltura sia quando recita con il corpo che quando rende la sua storia interiore con gli sguardi.

Una scena di '32'In definitiva, pensavo di dover aspettare ancora un po' di tempo prima di vedere Pastrello realizzare un'opera che lo rispecchiasse al 100%.
32, al di là del particolare contesto nel quale è stato concepito, esprime abbastanza completamente il talento di un artista che affronta l'opera cinematografica con una dedizione totale curandone tutti gli aspetti (scrittura, montaggio, regia, musica).

Spero davvero che questo corto (che tanto corto, poi, non è) trovi la giusta collocazione e che il messaggio che Michele ha voluto trasmettere possa aprirgli porte per fare ancora di meglio (o semplicemente di più).

Potete ammirare online, per ora, solo il trailer del film sul sito web di Michele Pastrello o sul suo MySpace.
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06 maggio 2008

05 maggio 2008

Il cinema ai tempi del fascismo

La storia che Marco Tullio Giordana ha scelto di portare sullo schermo in Sangue pazzo, con Luca Zingaretti e Monica Bellucci, è anche la storia che Italo Moscati ha scelto di ricostruire sulla pagina.
Entrambi gli autori ripercorrono le vicende di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, attori e amanti nella Cinecittà degli anni Trenta, fucilati dai partigiani il 30 aprile 1945 in una strada di Milano, cinque giorni dopo la liberazione del Paese, con l’accusa di collaborazionismo: da attori simbolo del ventennio fascista ad attori derisi e condannati a morte per «giustizia popolare».
Dopo l’8 settembre ‘43 Valenti, già legato ad alcuni importanti gerarchi fascisti, aderì alla Repubblica di Salò e insieme alla sua compagna Ferida si trasferì a Venezia.
Sul precipitare degli eventi bellici, i due attori lasciarono Venezia per Milano: qui, il 29 aprile 1945, vennero catturati dalla banda partigiana del comandante Marozin. Il giorno dopo, senza processo alcuno, Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, incinta di quattro mesi, vennero fucilati in via Poliziano.
Per anni resse «la leggenda nera» che vedeva i due nelle vesti di sadici torturatori di partigiani e la loro uccisione giustificata dai loro atti.
Colpevoli di aderire a Salò, e sicuramente dediti al consumo di droga, Valenti e la Ferida pagarono un prezzo sproporzionato e mai fino in fondo chiarito.
Italo Moscati
Gioco perverso
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04 maggio 2008

Bogart diretto da P.P.Pasolini

Tra gli scherzi di montaggio, tipo i doppiaggi in dialetto dei classici o i recut dei trailer, questo di Johnny Maracas (Recycle Pictures) pubblicato su Qoob.tv sembra essere quello più divertente, colto e tecnicamente ineccepibile.
Godetevi, quindi, il rivoluzionario omaggio irriverente di "Accattone a Casablanca".



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