Tra il 1990 e il 2002 il trasporto merci su gomma in Italia ha raggiunto il 76% della copertura dei movimenti continentali. Nel '97, nella regione Veneto, il traffico totale era pari a 247 milioni di tonnellate, il 20% dell'intero traffico nazionale. Sulla tagenziale di Mestre, nel decennio '92/'02, il traffico dei veicoli è incrementato del 42%. Ad oggi il numero di veicoli circolanti sulla tagenziale di Mestre è di circa 155mila al giorno, traffico divenuto insopportabile per la tagenziale stessa.
Soluzione a questo problema è il Passante di Mestre, grande opera infrastrutturale richiesta a gran voce dalle categorie economiche. Il tracciato dell'autostrada attravenrsa ampie zone rurali.
La rete stradale veneta conta circa 53.000 km di asfalto.
Nell'arco di 40 anni il Veneto ha perduto il 20% della superficie agricola totale, la diffusione delle infrastrutture stradali e delle aree industriali è avvenuta a scapito del paesaggio e della natura.
La lunghezza della nuova autostrada Passante di Mestre sarà di circa Km 32.”
Soluzione a questo problema è il Passante di Mestre, grande opera infrastrutturale richiesta a gran voce dalle categorie economiche. Il tracciato dell'autostrada attravenrsa ampie zone rurali.
La rete stradale veneta conta circa 53.000 km di asfalto.
Nell'arco di 40 anni il Veneto ha perduto il 20% della superficie agricola totale, la diffusione delle infrastrutture stradali e delle aree industriali è avvenuta a scapito del paesaggio e della natura.
La lunghezza della nuova autostrada Passante di Mestre sarà di circa Km 32.”
Fatto sta che i luoghi dell'infanzia di Michele Pastrello saranno in ampia parte distrutti dal nuovo tracciato. e che in Veneto l'ambiente naturale non è più considerato ovviamente sacro, ma proprio quasi non più considerato.
Il piccolo film di Michele ha una storia ben definita e può essere presa a se stante. Anche se, in questo caso, il risvolto allegorico (e, dati i riferimenti, anche “politico”) non è affatto casuale.
E' un action, in quanto c'è molta azione, con gli interni (cupi) fatti quasi tutti a carrello e gli esterni mossi e solari.
La storia è quella di una violenza sessuale, in cui la vittima si trasforma in accorato carnefice sullo sfondo della natura circondante la nuova infrastruttura.
La fotografia, davvero di effetto già nel trailer, è di Mirco Sgarzi, mentre la regia di Michele ancora una volta ci sorprende portandoci su sentieri in parte battuti dal primo horror Nella mia mente, ma sicuramente molto più vicino elle atmosfere del cinema horror USA degli anni '70, in cui il genere era uno “sfogo” di altre tensioni.
Ma è a proposito degli attori che il regista si dice particolarmente entusiasta: "Enrico Cazzaro è l'esempio dell'affarista più glaciale, mentre Davide Giacometti è l'impersonificazione di quel testimone (un operaio) che si trova coinvolto in qualcosa che lo colpisce ma non può comprendere.
Un discorso a parte andrebbe speso per Eleonora Bolla, alla sua prima prova di attrice (sia teatrale che cinematografica). Eleonora mi ha lasciato senza parole per la sua tenacia e la sua intensità (e anche bellezza). Ha donato al personaggio quel calore necessario senza il quale il film avrebbe perso molto".
Il piccolo film di Michele ha una storia ben definita e può essere presa a se stante. Anche se, in questo caso, il risvolto allegorico (e, dati i riferimenti, anche “politico”) non è affatto casuale.
E' un action, in quanto c'è molta azione, con gli interni (cupi) fatti quasi tutti a carrello e gli esterni mossi e solari.
La storia è quella di una violenza sessuale, in cui la vittima si trasforma in accorato carnefice sullo sfondo della natura circondante la nuova infrastruttura.
La fotografia, davvero di effetto già nel trailer, è di Mirco Sgarzi, mentre la regia di Michele ancora una volta ci sorprende portandoci su sentieri in parte battuti dal primo horror Nella mia mente, ma sicuramente molto più vicino elle atmosfere del cinema horror USA degli anni '70, in cui il genere era uno “sfogo” di altre tensioni.
Ma è a proposito degli attori che il regista si dice particolarmente entusiasta: "Enrico Cazzaro è l'esempio dell'affarista più glaciale, mentre Davide Giacometti è l'impersonificazione di quel testimone (un operaio) che si trova coinvolto in qualcosa che lo colpisce ma non può comprendere.
Un discorso a parte andrebbe speso per Eleonora Bolla, alla sua prima prova di attrice (sia teatrale che cinematografica). Eleonora mi ha lasciato senza parole per la sua tenacia e la sua intensità (e anche bellezza). Ha donato al personaggio quel calore necessario senza il quale il film avrebbe perso molto".
Michele Pastrello considera questo suo nuovo cortometraggio il suo miglior lavoro (come spesso capita) aggiungendo di aver voluto fare qualcosa di originale, "magari non perfetto (i puristi dell'horror storceranno il naso, come già in Nuvole), ma qualcosa che credo possa arricchire il panorama delle produzioni horror underground".
2 commenti:
davvero bello questo trailer... ma come si fa a vedere il film?
Basta frequentare assiduamente KinemaZOne. Appena il corto sarà pronto cetrtamente da qui lo si potrà vedere.
Ciao
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