03 febbraio 2008

Horror Underground Volume II

di Flavio Ignelzi

Quando prende corpo una nuova iniziativa atta a promuovere e a diffondere il cinema italiano, non possiamo che esserne enormemente contenti. E’ il caso della serie “Horror Underground”, presentata dall’attivissimo sito FilmHorror.com e qui giunta al secondo volume. Il dvd in questione ci consegna sei cortometraggi di autori nostrani che si concretizzano in una vetrina finalizzata a mostrare le potenzialità e le capacità di cui dispongono questi giovani (e in una qualche misura promettenti) cineasti italiani.

Si parte con “Vi Amo Addio” di Cristiano Stocchi e Francesco Cortonesi, un monologo surreale a camera fissa che accompagna un assassino fino alla sua morte. Bravo Simone Nepote Andrè a confrontarsi senza titubanze con lo spettatore ed interessante la suddivisione in mini-atti con applausi, risate e fischi registrati a mo’ di sit-com televisiva.
Segue “Il Proiezionista” di Roberto Loiacono, racconto dell’ultima serata a cinema di due amiche. Allegorico, d’impatto, con un procedere per intrecci paralleli fino all’epilogo, ricorda (non so per quale motivo) l’episodio “Cigarette Burns” di John Carpenter della serie Master Of Horror. La qual cosa, a casa mia, è un complimento.
Buio Nero” di Andrea Razzi è forse il corto scritto meglio (non a caso vincitore del PesarHorrorFest 2005) ma recitato peggio. Un’idea fulminante che si avvita su se stessa e che sorprende nel finale. Peccato per la confezione un po’ troppo amatoriale.
Clonazioni Inc.” di Paolo Vandoni parrebbe un ipotetico episodio di “Ai Confini Della Realtà” in salsa nostrana. Molto sci-fi (liberamente tratto dal racconto “Marionettes, Inc.” di Ray Bradbury) e poco horror. Canonico.
Nella Mia Mente” di Michele Pastrello, realizzato in maniera professionale (vincitore del PesarHorrorFest 2006), sfrutta influenze argentiane e suggestioni oniriche per un storiella che ha l’unica pecca di essere un po’ stereotipata.
Infine “L’Albero Capovolto” di Ivan Zuccon è un viaggio nella mente e nel corpo di una pittrice di dipinti inquietanti. Forse il bianco e nero non è stata la scelta più giusta (immagino i possibili giochi cromatici con i colori dei dipinti) e la narrazione procede con lentezza e senza guizzi particolari. Irrisolto.

Considerato il contesto (il mondo dei cortometraggi è duro ed impervio), la raccolta presenta diversi spunti d’interesse, anzi appare perfetta per dare impulso alle nuove leve di cineasti, nonché per far conoscere giovani talenti che altrimenti rischiano di rimanere sconosciuti ai più. Insomma, vale tutti i 9,90 euro di spesa.

http://www.filmhorror.com/

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