di Ferdinando Carcavallo
"La promessa dell'assassino" è il titolo del 36mo film di David Cronenberg che, dicono, abbia tuti i requisiti per essere considerato il suo capolavoro.
Al di là di questo, che al più presto andremo ad appurare, la cosa che risalta più all'attenzione di questo film è l'ennesima bizzarria delle traduzioni italiane. A cominciare dal titolo.
La verisone originale ha titolo "Eastern promises", letteralmente "promesse dell'est" e si riferisce al tema del film che racconta una storia di sangue della mafia russa. In italia abbiamo preferito un titolo molto romantico ma alquanto anonimo, e le promesse sono diventate un sola, magari si risparmia un po'. Come noi anche in Francia hanno cambiato il significato del titolo, orientandosi pero' verso il cupo "Promesses de l'ombre", ossia "promesse dell'ombra".
Altra stranezza è la tagline, ossia la frase che accompagna il titolo sulla locandina. In americano abbiamo "every sin leaves a mark", ossia "ogni peccato lascia un segno", frase il cui senso può capirsi guardando il trailer dal quale si apprende che in Russia i detenuti usano il loro corpo per raccontare la prorpia storia con i tatuaggi. In Italiano abbiamo tradotto la frase con un contorto "ogni peccato è macchiato col sangue" che oltre a non significare molto (oddio, magari guardando il film...) ricorda più uno slang da mafia siculo-americana.
Altra stranezza è la tagline, ossia la frase che accompagna il titolo sulla locandina. In americano abbiamo "every sin leaves a mark", ossia "ogni peccato lascia un segno", frase il cui senso può capirsi guardando il trailer dal quale si apprende che in Russia i detenuti usano il loro corpo per raccontare la prorpia storia con i tatuaggi. In Italiano abbiamo tradotto la frase con un contorto "ogni peccato è macchiato col sangue" che oltre a non significare molto (oddio, magari guardando il film...) ricorda più uno slang da mafia siculo-americana.
La consuetudine a cambiare le parole non l'abbiamo, però, applicata nell'unico caso in cui forse valeva la pena. La locandina americana riporta in alto la scritta "from the acclaimed director David Cronenberg" in cui "acclaimed" troverebbe in italiano corrispondenti sicuramente più utilizzati e moderni di "acclamato", ma stavolta ci siamo tenuti alla lettera all'originale senza impegnare la nostra proverbiale creatività. Non possiamo mica fare tutto noi.
2 commenti:
Vorrei proprio capire cosa gironzola nelle teste dei distributori italiani. Che poi oltre al titolo e al sottotitolo che possono dare fastidio (personalmente quando lo recensirò il titolo italiano neanche lo riporto, lo ignoro su due piedi) ciò che spaventa di più è in realtà il doppiaggio! Il terrore di trovarsi a tanti IvanDraki è forteee.
Eh, caro Noodles, dal trailer sembrerebbe proprio che quello che tu temi sia una realtà. Del resto è una consuetudine quella di "macchiettizzare" gli accenti. Ricordo ad esempio "The dreamers" di Bertolucci, in cui il ragazzo americano aveva una perfetta pronuncia italiana, pur essendo lui lo straniero a Parigi, mentre i due francesi parlavano come Cluseau.
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