Ed è ancora l’editore Lindau a regalarci un'importante e prestigiosa monografia su quello che probabilmente è il regista europeo più apprezzato nel mondo. Stiamo parlando dello spagnolo Pedro Almodovar al cui cinema innovativo, spregiudicato, coloratissimo, musicale e pieno di pathos è dedicato il grande libro di Frédéric Strauss intitolato "Pedro Almodovar: Tutto su di me".
Un libro pieno zeppo di immagini (locandine, foto di scena, storyboard realizzati da Almodóvar e disegni di Mariscal, Dis Berlin e Juan Gatti utilizzati per le scenografie) e dichiarazioni del regista tratte da interviste rilasciate a Strauss, più scritti dello stesso Almodovar che raccontano passo dopo passo la sua carriera: dal periodo della movida madrilena ai primi lavori in super8, realizzati con gli amici durante i fine settimana, quando ancora lavorava per la compagnia telefonica spagnola; dalla nascita della casa di produzione El Deseo, ideata con il fratello Agustín, alle opere che gli hanno garantito il successo internazionale (Légami!, Tacchi a spillo), per finire con gli importanti riconoscimenti ottenuti a Cannes e agli Oscar.
Almodóvar parla a ruota libera, in maniera divertente e divertita, pronto a evocare ricordi della propria infanzia, a fornire spiegazioni tecniche per farci comprendere meglio una scena, a raccontare aneddoti riferiti al set e al suo rapporto, non sempre facile, con gli attori, oppure a descrivere sequenze tagliate in fase di montaggio, e a parlare dei film e degli autori che lo hanno maggiormente influenzato.
L’edizione prestigiosa pone questo libro sicuramente come prodotto ideale per regali di natale tra cinefili (e non), ma al contempo rappresenta l’edizione più completa e rigorosa sul regista spagnolo attualmente in commercio. Oltre al valore del contenuto grafico e non, il libro è un vero e proprio oggetto di arredamento, una sorta di quadro postmoderno da sfoggiare in salotto.
13 novembre 2007
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