11 ottobre 2007

Grindhouse - Planet Terror

di Ferdinando Carcavallo

Diciamolo: Planet terror è il miglior film che Robert Rodriguez ha fatto, e probabilmente il migliore che potesse fare.
Il secondo capitolo (in ordine di uscita in Italia) del Grindhouse non è un nostalgico ammiccamento al filone splatter-gore-horror del cinema di serie B degli anni '70, bensì il suo manifesto postumo.
Tutte le esagerazioni, i paradossi e i colori forti che inevitabilmente saltano all'occhio (e allo stomaco) degli spettatori non hanno niente di caricaturale. Rispetto agli originali del periodo dell'exploitation il film di Rodriguez gode di una certa consapevolezza di appartenenza ad un genere che fa andare avanti il film con le spalle coperte, come a dire "chi può dirmi niente se il titolo del film è Grindhouse?".
E quindi ecco esplosioni di pustole zeppe di sangue, amputazioni di tutti i tipi, scioglimenti di carne umana, sparatorie e inseguimenti incuranti delle leggi fisiche, dialoghi con il limite di 10 parole a battuta, donne tanto belle quanto crudeli e tanto, ma tantissimo fuoco.
Inevitabilmente dobbiamo confrontare Planet Terror con A prova di morte (il capitolo Tarantiniano) e la prima cosa che ci viene in mente è che Rodriguez è stato molto più corretto nel seguire le regole del gioco rispetto all'amico Quentin. Di suo il regista texano ci ha messo davvero poco, mentre il collega non ha resistito alla tentazione di inserire i suoi soliti e splendidi ingredienti, realizzando, appunto, a pieno titolo il suo quinto film.
Alla fine dei conti, in una immaginaria proiezione in un grindhouse-theatre dei Queens nel 1969, penso che il pubblico avrebbe esultato più per il casino sfrenato di Planet Terror che non per i dialoghi cervellotici di Death Proof.
Inutile raccontarvi la trama, roba di zombi contaminati da un virus che lottano contro i pochi superstiti immuni.
Impossibile, infine, non citare il fake-trailer di Machete, il film finto (ma non troppo, pare che Rodriguez lo realizzerà) che racconta di un killer messicano pronto a vendicarsi di un tradimento spalleggiato di un reverendo dal mitra infallibile. Un piccolo capolavoro anche questo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordissimo: preso come grindhouse, il vero riuscito è qello di rodriguez; mentre tarantino ha solo finto di riesumare un genere per girare in realtà le sue solite (geniali) ossessioni - e col suo stile sopraffino.

Anonimo ha detto...

Eccellente recensione.

Flavio

Anonimo ha detto...

Meglio questo che il film di Tarantino. Rodriguez sarà anche tamarro, come dicono parecchi, ma è un artista del cinema a tutto tondo e il suo ultimo film lo dimostra ancora una volta. Mi hanno prestato la colonna sonora di Planet terror e devo dire, con una certa sorpresa, che ci sto andando sotto: è bellissima quasi un concept album. Molto carpenteriano in certi pezzi. Come compositore Rodriguez è veramente bravo!
Un saluto!