21 giugno 2007

Franco Fabrizi (1926-1995)

di Ferdinando Carcavallo

Forse a causa dell'omonimia con il grande Aldo, Franco Fabrizi oggi non viene ricordato come meriterebbe come protagonista dell'epoca d'oro del cinema italiano.
Fu Federico Fellini nel suo capolavoro I vitelloni a dipingergli il peronaggio di belloccio debosciato e fannullone, simpatico e vigliacco che in qualche modo Fabrizi ha interpretato per tutta la sua carriera artistica.
Eppure i suoi esordi lo vedono vestire negli anni '40 i panni di un coraggioso e fascinoso capo indiano nel fotoromanzo "Arizona Kid" sul settimanale "Avventuroso Film", una sorta di Sceicco Bianco felliniano.
Dopo Fellini arrivarono Antonioni, Germi e Zampa che lo utilizzarono moltissimo come una sorta di Cary Grant di provincia. Dotato di un aplomb più francose che italiano, non fu mai protagonista di storie, ma sempre coprotagonista o ottima "spalla" di grandi mostri come Sordi (Una vita difficile) e Franca Valeri (Gli onorevoli).
Le sue ultime apparizioni di rilievo sono ne Il piccolo diavolo di Benigni e Grandi magazzini, il cinepanettone anni '80 in cui Fabrizi fa una piccola apparizione nell'epilogo dell'episodio di Pozzetto interpretando un ricco industriale gay in pena d'amore.

La scheda IMDB
La scheda Wikipedia

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Effettivamente io non ho mai saputo come si chiamasse pur vedendolo in migliaia di film.

Ale

Anonimo ha detto...

a me piace sempre molto anche la sua interpretazione "baudesca" in Ginger e Fred.

Kinemazone ha detto...

Vero, l'avevo dimenticato. Grazie, professo' ;-)