30 maggio 2007

Tarantino contro il cinema italiano. Ma quale?

di Ferdinando Carcavallo

Fa' un po' male sentirselo dire da uno come Quentin Tarantino, ma in fondo tra noi (Italiani) ce lo diciamo continuamente, e ciò non significa che sia del tutto esatto.
Sto parlando delle dichiarazioni Cannensi (di Cannes) del regista americano che nei giorni scorsi ha definito il cinema italiano di oggi deprimente e povero di idee. Ha accusato i nostri cineasti (registi, produttori, sceneggiatori) di raccontare sempre le solite storie di adolescenti in crescita, di problemi di coppia e "vacanze per minorati mentali". Una critica dura che viene da un conoscitore e appassionato di cinema italiano degli anni '60 e '70 con una certa predilezione per il cosiddetto cinema di "serie B", o meglio "non autoriale". Tarantino ha in progetto da tempo il remake di un film di Enzo G. Castellari ("Quel maledetto trenno blindato") e spesso, da Pulp Fiction in poi, ha omagiato con più o meno esplicite citazioni registi come Lucio Fulci, Mario Bava e altri appartenenti a quella sorta di artigianato del cinema che sicuramente non trova una linea di continuità in quel cinema che oggi pare disprezzare tanto.
Se volessimo dare dei nomi ai riferimenti di Tarantino nelle sue dichiarazioni potremmo riconoscere negli "adolescenti in crescita" i film di Fausto Brizzi, nelle coppie in crisi sicuramente ci vedremmo Veronesi e Muccino mentre i minorati mentali in vacanza (con tutto il rispetto) non possono essere altri che Boldi e (Christian) De Sica dei cinepanettodi di Parenti e Vanzina.
Beh, caro Quentin (sappiamo che ci leggi con una certa assiduità...), non è in questi autori che devi cercare il nuovo cinema italiano. Sicuramente non ti mancano i mezzi per conoscere registi meno industriali come Paolo Virzì, Soldini, Sorrentino, Crialese o Luchetti (quest'ultimo anche fortunato al botteghino).
Ci piacerebbe che tu ampliassi la tua critica anche a questo cinema italiano (quello vero). Probabilmente confermeresti quello che hai già detto, ma a noi non resterebbe il dubbio di un'opinione troppo superficiale.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Be' non ha molti torti, ma forse ha un po' esagerato
Si sa che i gusti di Tarantino viaggiano molto lontano rispetto a quella del cinema "introspettivo" tipicamente nostrano - e tant'è che lui invecew adora la stagione dei generi nostrana (Di Leo, Leone, Castellari e via dicendo).
Indubbiamente il cinema italiano stenta a diventare davvero internazionale e rischia sempre di essere un pochin provinciale, ma ultimamente mi pare che ci siano molte spie interessanti - che però ripeto non credo viaggino nella direzione che zio quentin predilige.

BenSG ha detto...

Bravo Ferdinando, bravo bravo bravo!!!

(in realtà questo mio inutile quanto ruffiano commento serve solo per imprimere indelebilmente l'indirizzo del nostro blog in questo post, visto che il Sig. Tarantino legge spesso Kinemazone. O ci stavi prendendo in giro??? No, dai...)


BenSG

Anonimo ha detto...

Tarantino in questo caso ha perfettamente ragione,sono ormai 10 anni che ci vengono riproposti gli stessi soggetti triti e ritriti...mancano le idee e i bravi sceneggiatori.

Peccato solo che i film dementi di Natale siano gli unici che nell'arco dell'anno hanno sempre incassato bene al botteghino.

Qualcuno li andrà bene a vedere?

Minorati mentali (senza offesa) ne girano parecchi in Italia :D

Anonimo ha detto...

Trovo sensate le parole di Tarantino, e provoco ancora: cosa vogliamo dire dei giovani attori e attrici italiani?

Kinemazone ha detto...

Mah...il discorso su attori e attrici è figlio di quello sui film. Se i film sono brutti non è "solo" colpa del regista, è ovvio.
Attualmente mi viene in mente solo il nome di Elio Germano come degno di attenzione, ma magari pensandoci me ne verrebbero altr. Dal punto di vista della recitazione-aspetto-presenza, nonostante i film che ha fatto, credo che Vaporidis sia potenzialmente un altro da tener d'occhio. Per le donne, io "sono pazzo per Claudia Gerini", ma forse non è un giudizio obiettivo.

Anonimo ha detto...

Pupi Avati, Nanni Moretti, Giuseppe Tornatore, Gabriele Salvatores, Emanuele Crialese, Edorado Winspeare, Daniele Luchetti, Ciprì e Maresco, Gianni Amelio, Sergio Rubini, Ermanno Olmi, per citarne solo alcuni...

Non siamo messi poi così male!

In quanto a Tarantino, come può disprezzare un certo cinema italiano "commerciale" o "di cassetta" e nello stesso tempo adorare quel cinema di serie Z, qual'è stato il cinema poliziottesco e sexy degli anni '70????

Anonimo ha detto...

Tarantino non ha ragione...di più. Probabilmente ci sono anche registi che valgono qualcosa ma, sfortunatamente, non vengono prodotti. Questo perchè la massa è spinta al cinema più a vedere filmdemenziali come vancanze di natale che un cinema più impegnato. allora "giustamente" un qualsiasi produttore pensa:"per quale motivo devo rischiare con un film particolare(o migliore) se posso arricchirmi sicuramente con boldi e de sica". questa è una mia considerazione poi fate voi.