23 aprile 2007

Second globalization

Confesso che su Secondlife sono entrato solo una volta e non mi ha filato nessuno. Ho svolazzato qua e là cercando qualcosa di diverso, ma sarebbe stato abbastanza anche non trovarci quelle cose che spesso rendono insopportabile la vita reale.
Invece pare che la second life non sia altro che una succursale della first. Il mondo virtuale è già diventato un terreno fertile da colonizzare, una estensione del mercato tanto che major, politici e network sono presenti già in maniera molto pressante. Da rifugio del mondo globalizzato, la nuova dimensione digitale dove (in teoria) tutti potevano possedere una seconda identità si è rivelata un mondo civetta dove ancora una volta a muovere le pedine e condizionare usi e consumi sono i soliti loghi minacciosi e irrispettosi della vita privata dei consumatori. In effetti un consumatore con una doppia identità compra due volte.
Ma non voglio essere pessimista. In cuor mio mi auguro che tutto il marciume convogli nel mondo digitale magari allentando un po' la presa in quello out of the monitor.

4 commenti:

Gianmario ha detto...

Ci sono andato, ma mi e' sembrato di una noia mortale!

Anonimo ha detto...

Non ho intenzione di entrare in Second Life a meno che in quel mondo non siano soddisfatte tutte le seguenti condizioni:

- sia stata emanata la legge sul conflitto di interessi

- sia stata ripristinata la Lira (o abbiano raddoppiato gli stipendi - che è la stessa cosa)

- i Cure si siano sciolti nel 1989 dopo aver pubblicato Disintegration

- sia vietato realizzare film come L'illusionista

Fino ad allora, mi sa che me ne resto quaggiù...


Suedehead a.k.a. Compagnuccio Simon

Anonimo ha detto...

Purtroppo, caro KinemaZone, la seconda realtà supera la prima fantasia...

Non ho parolacce...

http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/scienza_e_tecnologia/second-life-news/paradiso-perduto/paradiso-perduto.html

Anonimo ha detto...

Ha tagliato il link...

aspè:

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