di Ferdinando Carcavallo
Prendete un film dell'ultimo Almodovar e privatelo dell'ironia e del senso grottesco che caratterizza il regista spagnolo, ed ecco che otterrete Saturno contro.
I silenzi, i primi piani, le struggenti cantate catalane, le lacrime, le ansie dei personaggi più che commuovermi mi hanno confuso e leggermente annoiato (ma leggermente). Impossibile non ripensare a Le fate ignoranti, anche per la presenza di attori che verso quel film hanno ancora un grosso debito, ma riproporre quasi la stessa storia a sette anni di distanza sembra un'operazione nostalgica. Da notare che stavolta gli eterosessuali appaiono molto meno ghettizzati di quanto non lo fossero nel primo film. Le coppie etero fanno comitiva con le coppie gay con molta naturalezza, e questo credo sia l'unico segnale positivo (petr il cinema italiano) del film.
Tutto quello che avete sentito sulla rivelazione di Ambra Angiolini e Luca "grande fratello" Argentero è in parte vero. Bravi per essere degli esordienti. Bravissimo Ennio Fantastichini nel dipingere un personaggio solo apparentemente marginale ma pieno di caratterizzazioni misurate e intense. Ambigui e incerti i personaggi di Favino e Accorsi (ansiogeno più che mai).
La Buy è la Buy di sempre, nel bene o nel male giudicatelo voi.
Bisogna, comunque, riconoscere ad Ozpetek di essere uno dei pochi "nuovi" registi operanti in Italia a saper dirigere film corali.