29 dicembre 2006

L'uomo di Kubrick

di Ferdinando Carcavallo

Dei miei studi classici ricordo poco. Mi è rimasto pero' impresso una frase di Callimaco (che avrei probabilmente conosciuto anche studiando all'ITIS) che diceva "mega biblion mega kakon", ossia più un libro è lungo più grande è il danno che porta al lettore. Il caro Callimaco, pero', probabilmente si riferiva alla letteratura epica, e posso essere daccordo con lui riguardo la narrativa in genere (a meno di capolavori). Per la saggistica cinematograica, invece, il disorso è quasi inverso. Un libro come questo di Michel Chion su Stanley Kubrick (Stanley Kubrick L'umano, né più né meno - Ed. Lindau - €40,00) è tanto interessante per quanto è grosso. Probabilmente Kubrick, assieme a Truffaut e Hitchcock, è il regista per il quale è stato versato più inchiostro in assoluto ed io stesso, che non sono un gran fanatico del cinema letto, ho in casa tre monografie (tutte della Lindau, tra l'altro).
Il libro di Chion ambisce - con successo - ad essere un opera essenziale, completa sia dal punto di vista storiografico che da quello dell'analisi tecnica e letteraria. Il sottotitolo "L'umano, né più né meno" evidenzia l'intenzione di trattare il concetto dell'uomo nel cinema del regista. Il libro è composto di due monografie di Chion (una su 2001 e l'altra su Eyes Wide Shut) più undici capitoli scritti appositamente per questa edizione ed inediti in Francese.
Non una biografa, quindi, ma "lo studio di un'opera" che procede in maniera lineare dal primo (Fear and desire) all'ultimo film (Eyes Wide Shut).
Ricco di diapositive tratte dai film più numerose fotografie di scena, il libro si presenta come un lussuoso testo universitario, ma il pericolo della seriosità di un testo accademico è sconiurato dalla materia trattata e l'esposizione appassionata dell'autore.
Chi vuole approcciarsi al regista americano (o al cinema americano in toto) ha oggi a disposizione un testo unico e completo che copre tutti gli aspetti e le curiosità degli appassionati e soddisfa le aspettative dei professionisti (critici, storici e cineasti). L'ho suggerito come regalo per Natale, ma consiglio di autoregalarselo. Un atto di affetto verso se stessi che non può che far bene.

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

questo libro da qusndo l'ho visto alla feltrinelli mi fa sbavare in modo indecoroso. Lo prenderò sicuramente a inizio anno o incaricherò chi di dovere di regalarmelo LOL

Kinemazone ha detto...

Un libro davvero eccezionale, te l'assicuro. Come ho scritto intimorisce un po' per la sua mole e per il taglio così serioso, ma ti assicuro che è tutto quanto un appassionato di SK possa desiderare.

Anonimo ha detto...

L'autore di questo libro (Michel Chion) è un personaggio grandioso (Musicista, scrittore, cineasta, musicologo e filosofo). Meriterebbe egli stesso una biografia.
Complimeti a kinemazone per aver segnalato il link al suo sito.

Ettore Barra

Anonimo ha detto...

tra l'altro Chion è autore di una interessantissima monografia su 2001...