di Ferdinando Carcavallo
Non so quanti di voi questa estate hanno avuto modo di vedere su Rai 3 gli episodi di "Buttafuori" con Valerio Mastandrea e Marco Giallini. Si trattava di una serie di sketch parlati tra due addetti alla sicurezza perennemente appostati all'ingresso di una discoteca. Uno duro e realista, l'altro sognatore e più fragile. Non erano affatto male, facevano ridere e per niente pretenziosi e poi...duravano poco, quel tanto che basta per non annoiare.
Saddam di Max Chicco, invece, pur basandosi su due soli personaggi immobili che parlano e litigano in continuazione dura quasi un'ora e mezzo. Il duro e il fragile parlano come Lillo e Greg quando fanno la parodia dei thriller americani, usando uno slang pieno di "bastardo", "fottiti", "ok?" che non appartengono affatto alla cultura dei personaggi che Mauro Stante e Riccardo Leto tentano di interpretare.
Il plot ci sarebbe. I due contractors italiani in Iraq fanno la guardia ad una cella contenente un prigioniero VIP per conto dell'esercito statunitense. Tutto il contesto li spinge a sospettare che all'interno della cella ci sia Saddam Hussein e decidono di procurarsi una foto da rivendere ai media e intascare un bel po' di soldi. Il finale, devo dire, non è dei peggiori, ma il problema è che è difficile arivarci con benevolenza.
Più che un film Saddam sembra l'adattamento televisivo di una piece teatrale, ma non di quelle lodevoli trasmesse di tanto in tanto il sabato notte su Rai 2, piuttosto da filodrammatica del dopolavoro Fiat.
Ho visto il film su DVD, e credo che sia l'unica situazione possibile per un film del genere. Una sala buia, una poltroncina comoda e la voce monocorde degli attori mi avrebbero conciliato il sonno dopo nemmeno 5 minuti. E forse sarebbe stato meglio.
Da tener presente, comunque, che regista e attori sono alla loro prima esperienza. Questo non deve essere assolutamente un attenuante, dal momento che l'opera non si presenta come un prodotto amatoriale (ha avuto una seppur minima distribuzione nelle sale in Piemonte), ma sicuramente è un fattore importante per la valutazione del film.
Max Chicco è comunque un autore da tener d'occhio.
Saddam di Max Chicco, invece, pur basandosi su due soli personaggi immobili che parlano e litigano in continuazione dura quasi un'ora e mezzo. Il duro e il fragile parlano come Lillo e Greg quando fanno la parodia dei thriller americani, usando uno slang pieno di "bastardo", "fottiti", "ok?" che non appartengono affatto alla cultura dei personaggi che Mauro Stante e Riccardo Leto tentano di interpretare.
Il plot ci sarebbe. I due contractors italiani in Iraq fanno la guardia ad una cella contenente un prigioniero VIP per conto dell'esercito statunitense. Tutto il contesto li spinge a sospettare che all'interno della cella ci sia Saddam Hussein e decidono di procurarsi una foto da rivendere ai media e intascare un bel po' di soldi. Il finale, devo dire, non è dei peggiori, ma il problema è che è difficile arivarci con benevolenza.
Più che un film Saddam sembra l'adattamento televisivo di una piece teatrale, ma non di quelle lodevoli trasmesse di tanto in tanto il sabato notte su Rai 2, piuttosto da filodrammatica del dopolavoro Fiat.
Ho visto il film su DVD, e credo che sia l'unica situazione possibile per un film del genere. Una sala buia, una poltroncina comoda e la voce monocorde degli attori mi avrebbero conciliato il sonno dopo nemmeno 5 minuti. E forse sarebbe stato meglio.
Da tener presente, comunque, che regista e attori sono alla loro prima esperienza. Questo non deve essere assolutamente un attenuante, dal momento che l'opera non si presenta come un prodotto amatoriale (ha avuto una seppur minima distribuzione nelle sale in Piemonte), ma sicuramente è un fattore importante per la valutazione del film.
Max Chicco è comunque un autore da tener d'occhio.
2 commenti:
Me ne avevano parlato benissimo. Non riesco a trovarlo a noleggio.
L'hai preso da Blockbuster?
Ale
ma quei due sembrano i fratelli Righeira!!
Posta un commento