di Ferdinando Carcavallo
Non ho fatto a tempo nemmeno ad accedere al mio Blog per dare sfogo al disappunto per la messa in onda improvvisa e senza un minimo di informazione preventiva de L'ispettore Coliandro che ho trovato una miriade di lamentele analoghe, a cominciare da Desordre e Emanuela Zini con le quali più di tutti mi sento solidale.
Bando alle polemiche sulla palese volontà di Raidue di disdegnare prodotti di qualità umiliando con collocazioni di sicuro insuccesso quelli che gli capitano per caso (vedi anche Buttafuori), passiamo a parlare del serial.
I toni del telefilm (mi piace molto definirlo così) sono più pacati dei romanzi, e del resto per andare in televisione un piccolo compromesso bisogna farlo, ma lo spirito è rimasto quello lucarelliano originale. Parlata rude, corruzione a go go e scorrettezza sono alle basi del Coliandro televisivo, e la regia dei Manetti Bros. è come sempre "sfiziosa", anche se gli interminabili girotondi di dolly sui dialoghi dopo un po' stufano (o portano nausea).
Bellissima le citazioni cinefile. Nel terzo episodio (In trappola) c'è un bell'omaggio a Totò e Fabrizi di Guardie e ladri (il ladro che scappa dal cesso con il pulotto fuori la porta) mentre nel secondo (Vendetta cinese) abbondano i tributi all'exploitation italiana der Monnezza (anche se a qualcuno è potuto sembrare Tarantino).
Ottimi Silvestrin e Logan, molto ispirato il primo e naturalmente sexy la seconda, mentre il protagonista Morelli, per quanto piacevole, l'ho trovato un po' troppo smorfioso. Il ghigno all'Alberto Sordi lo avvicina piuttosto al Bonolis delle pubblicità del caffè. Product Placement?
Bando alle polemiche sulla palese volontà di Raidue di disdegnare prodotti di qualità umiliando con collocazioni di sicuro insuccesso quelli che gli capitano per caso (vedi anche Buttafuori), passiamo a parlare del serial.
I toni del telefilm (mi piace molto definirlo così) sono più pacati dei romanzi, e del resto per andare in televisione un piccolo compromesso bisogna farlo, ma lo spirito è rimasto quello lucarelliano originale. Parlata rude, corruzione a go go e scorrettezza sono alle basi del Coliandro televisivo, e la regia dei Manetti Bros. è come sempre "sfiziosa", anche se gli interminabili girotondi di dolly sui dialoghi dopo un po' stufano (o portano nausea).
Bellissima le citazioni cinefile. Nel terzo episodio (In trappola) c'è un bell'omaggio a Totò e Fabrizi di Guardie e ladri (il ladro che scappa dal cesso con il pulotto fuori la porta) mentre nel secondo (Vendetta cinese) abbondano i tributi all'exploitation italiana der Monnezza (anche se a qualcuno è potuto sembrare Tarantino).
Ottimi Silvestrin e Logan, molto ispirato il primo e naturalmente sexy la seconda, mentre il protagonista Morelli, per quanto piacevole, l'ho trovato un po' troppo smorfioso. Il ghigno all'Alberto Sordi lo avvicina piuttosto al Bonolis delle pubblicità del caffè. Product Placement?
Per chi non lo sapesse, l'Ispettore Coliandro va in onda su RaiDue il martedi e il giovedi alle 21:00.
Per fortuna che c'è il tanto famigerato peer-to-peer per recuperare le puntate perse.
Per fortuna che c'è il tanto famigerato peer-to-peer per recuperare le puntate perse.
2 commenti:
Scusa l'ignoranza, ma nel peer2peer com'è che lo cerchi Coliandro?
Bella domanda..
Prova ad entrare nel Peer2Peer e urlare COLIANDROOOO!!!. Vedrai che dopo un po' si fa vivo.
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