Approda al Cineporto l’appuntamento con “Italia (de) genere”, la rassegna dedicata al cinema di genere italiano, organizzata dalla società Orchidea.com, con il Patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma.
Giunta alla terza edizione, “Italia (de) genere”, amplifica il proprio campo d’indagine, con uno spostamento minimo ma percettibile del suo orizzonte critico: non più solo ricognizione sul cinema di genere degli anni ’70, ma anche un’indagine sulla stagione cinematografica del decennio precedente. Quale cinema di genere era proponibile negli anni ’60? Quali registi lo praticavano? Che rapporto aveva con il cinema d’autore ad esso contemporaneo? Che rapporto ci sarà con i generi proposti nei decenni successivi? Queste alcune domande poste alla base della rassegna presentata quest’anno.
Un approccio che permetta anche di comprendere come il cinema di genere italiano non sia circoscritto soltanto alle produzioni economicamente più limitate, ma sia anche declinato da produzioni di più ampio respiro, frequentato da registi di diversa personalità, coniugato con la commedia e la parodia, contaminato con filoni differenti.
Per permettere allo spettatore appassionato di trovare personalmente le adeguate risposte, si sono organizzate serate tematiche, alla presenza di critici ed esperti del settore, dedicate a generi diversi (l’avventura, il western, la ricostruzione storica, la fantascienza, l’horror), ma anche a letture trasversali (la parodia, la commedia, l’erotismo), a riferimenti incrociati, a cambi di prospettive che consentano una revisione del cinema di genere. Più che ai casi flagranti ed ormai storicizzati, lo sguardo critico si è appuntato su casi più marginali ma suggestivi, proponendo opere alternative da rileggere e riconsiderare: sono presenti due problematici inciampi commerciali nelle carriere di Cottafavi (I cento cavalieri) e Argento (Le cinque giornate), un vero e proprio western morale di un caposcuola del genere (I giorni dell’ira, di Tonino Valerii), un singolare esperimento erotico di un maestro dell’horror e del thriller (Quante volte… quella notte, di Mario Bava), un suggestivo incontro tra un padre del cinema comico come Steno con l’horror e la coppia di comici Franchi e Ingrassia (Un mostro e mezzo).
Giunta alla terza edizione, “Italia (de) genere”, amplifica il proprio campo d’indagine, con uno spostamento minimo ma percettibile del suo orizzonte critico: non più solo ricognizione sul cinema di genere degli anni ’70, ma anche un’indagine sulla stagione cinematografica del decennio precedente. Quale cinema di genere era proponibile negli anni ’60? Quali registi lo praticavano? Che rapporto aveva con il cinema d’autore ad esso contemporaneo? Che rapporto ci sarà con i generi proposti nei decenni successivi? Queste alcune domande poste alla base della rassegna presentata quest’anno.
Un approccio che permetta anche di comprendere come il cinema di genere italiano non sia circoscritto soltanto alle produzioni economicamente più limitate, ma sia anche declinato da produzioni di più ampio respiro, frequentato da registi di diversa personalità, coniugato con la commedia e la parodia, contaminato con filoni differenti.
Per permettere allo spettatore appassionato di trovare personalmente le adeguate risposte, si sono organizzate serate tematiche, alla presenza di critici ed esperti del settore, dedicate a generi diversi (l’avventura, il western, la ricostruzione storica, la fantascienza, l’horror), ma anche a letture trasversali (la parodia, la commedia, l’erotismo), a riferimenti incrociati, a cambi di prospettive che consentano una revisione del cinema di genere. Più che ai casi flagranti ed ormai storicizzati, lo sguardo critico si è appuntato su casi più marginali ma suggestivi, proponendo opere alternative da rileggere e riconsiderare: sono presenti due problematici inciampi commerciali nelle carriere di Cottafavi (I cento cavalieri) e Argento (Le cinque giornate), un vero e proprio western morale di un caposcuola del genere (I giorni dell’ira, di Tonino Valerii), un singolare esperimento erotico di un maestro dell’horror e del thriller (Quante volte… quella notte, di Mario Bava), un suggestivo incontro tra un padre del cinema comico come Steno con l’horror e la coppia di comici Franchi e Ingrassia (Un mostro e mezzo).
Gli incontri, prima e dopo le proiezioni, saranno coordinati da Orchidea De Santis. Parteciperanno Italo Moscati, Andrea Pergolari, Antonio Tentori, Alberto M. Castagna, Fabio Melelli, Sergio Ponzio.
Saranno presenti, tra gli altri, Antonella Lualdi, Dario Argento, Tonino Valerii, Lamberto Bava, Mario Scaccia, Luisa De Santis, Carla Carpi, Carlotta Festa Campanile, Elvira Cartenì.
Saranno presenti, tra gli altri, Antonella Lualdi, Dario Argento, Tonino Valerii, Lamberto Bava, Mario Scaccia, Luisa De Santis, Carla Carpi, Carlotta Festa Campanile, Elvira Cartenì.
dal 21 al 27 agosto al Cineporto Viale Antonino di San Giuliano (Ponte Mivio) - Roma. Ingresso libero
4 commenti:
Orchidea de Santis......Grande, Grande, Grande......Bella, Bella, Molto Bella.......
Cineclub Cineporto, Viale Antonino di S. Giuliano, Roma, Italia.
Cuarta Edición, Agosto 2007
Orchidea de Santis, attrice tugliese, prorompente avvenenza
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